Gare Pogačar domina anche nella tappa regina

Claro

Pignone
31 Marzo 2017
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Pinarello
Bho, troppa differenza per essere vero, ho letto un articolo sul Corriere della Sera di ieri in cui di dice che i fisiologi/scienziati/dottori strabuzzano gli occhi davanti a questi dati/prestazioni di Pogaciar. E mi piacerebbe sapere anche la posizione di gente come Donati o Capodacqua.
Sono scetticissimo e sospettoso dinanzi a queste prestazioni che, passi al limite in una corsa di 1 giorno, ma dopo 2 settimane di Giro e dopo 1 tappa in cui sono già stati fatti 205km e 4500m+ lasciano perplessi, mi sembra il minimo essere sospettosi, visti anche i retaggi del passato.
Gli altri sembrano bambini a spasso, poche balle, chi fa prestazioni così mostruosamente superiori agli altri nasconde qualcosa, chiunque sia. Sembra onnipotente, anche ieri poteva starsene in gruppo tranquillo, cosi ha umiliato tutti.
Caro Lupin, concordo pienamente con il tuo scetticismo, si fa presto a gridare al lupo, ma spesso ci si azzecca. Come scrivevo qui qualche giorno fa, sembra siano cadute le caratteristiche fisiche per le quali vi era uno scalatore, un passista, un cronomen ecc. qui stravince su ogni terreno, al minimo fa pensare. Non si trova poi sulle nostre strade la domenica mattina, dove la differenza tra gli amatori e gli appassionati è tangibile e giustificata dalla diversa dedizione, allenamento e obiettivo, qui ci si trova tutti tra professionisti.
Almeno nella F1 vi é l’elemento del mezzo meccanico, che conta anche più del pilota…..ma qui la differenza tra i mezzi meccanici è vicino allo 0, possibile uno scarto simile tra i professionisti quindi?
Ricordo le discussioni avute con un mio medico 20 addietro, sosteneva che il segreto di un plurivincitore al TdF fosse la sua costituzione, un tutt’uno con la bici come non ce n‘erano mai stati prima…….beh, basta aspettare …. Le leggi della FISICA vincono sempre
 

Zugnajima#11

Strat Twelve in Pit Lane
14 Giugno 2010
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CON GLI OCCHI DI ATTILA

Neanche il tempo di scattare e Pogačar è già sul mio gruppetto. Siamo in fuga da molte decine di chilometri, siamo andati d’amore e d’accordo. Qualche cambio a dire il vero è stato rimandato, qualche vaffanculo è stato detto. Siamo rimasti io, un Bardiani che non so chi sia, un giovane della Polti che sembra venire da queste zone, Storer e Geschke, che è riuscito nell’impresa di non vincere manco un GPM oggi. O almeno così mi sembra. Davanti ci sono Nairo e Steinhauser: ci sono sfuggiti, maledizione. Hanno una gran gamba.

Noi fuggitivi, comunque, pensavamo di andare forte. Eravamo quasi 60: un bel drappello. Nella mia squadra siamo rimasti mica in tanti (Christophe, Olav e Cian ci mancano parecchio), per cui ho fatto affidamento soprattutto sul lavoro altrui: sembrava di stare nella pancia del gruppo fatta e finita, solo tre minuti davanti a essa. Pensavamo di andare forte, ripeto, finché non ci ha affiancato quel razzo rosa. Avessi avuto fiato in eccesso, gli avrei chiesto se fa lo stesso sport nostro, quando l’ho visto sfrecciarmi accanto.

Ha provato a saltarci di slancio proprio nei pressi di un camper ricoperto da un bandierone tedesco. Dev’essere il fan club di Maximilian Schachmann. Se lo ricordo bene è perché, nello sforzo massimo di inseguire quella freccia rosa, mi sono rimasti impressi alcuni dettagli. Nessuno lo segue, ma io devo provarci. Da un paio di minuti mi sento urlare nella radiolina che dovrò dare tutto per seguirlo: forse vogliono sapere qualche dato in più sulla sua potenza, forse vogliono che gli dia fastidio gratuito, che ne so. Fatto sta che io sono Attila Valter, mica ho i superpoteri, né il potere contrattuale di infischiarmene. E quindi non posso fare come voglio: se mi dicono di sputare un polmone per rimanere con lui, io quello devo fare.
La prima cosa di cui mi accorgo è la differenza di pedalata. La sua agilità è un violino, io sono un piatto che si rompe cadendo per terra. Ma mi sembra di essere salito su di un treno: in un amen sverniciamo Nicola Conci (lo riconosco perché è uno dei pochi corridori che non gira uno dei due #13 che porta sulla schiena), poi un’orrida visione mi coglie alla sprovvista. Ha su la corona grande. Questo pazzo sta affrontando la prima salita del Giro oltre quota 2.000 col padellone. Non ci voglio credere.

Forse anche per quello, o per la sfiga portata dal #13 di Conci, o perché quello lì non è fatto di carne e ossa come noi, o per chissà quali altri motivi, beh insomma mi stacco. Cedo di schianto, anzi. Arriverò al traguardo quasi cinque minuti dopo Pogačar.

Ai giornalisti che mi hanno chiesto com’è stato provare a seguirlo ho farfugliato frasi banali, tutte stronzate. Cos’ho visto realmente non so dire. Non mi era mai capitato di vedere qualcuno andare così in bicicletta.

Per Alvento Magazine - Michele Pelacci
Foto: SprintCyclingAgency
Spettacolo!!!
 

Skardy

Siòr
14 Marzo 2022
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Cube/Cannondale
@Skardy direi che ora è appurato che gli sia stato chiesto dall'ammiraglia di seguirlo e che non si è comportato "come l'ultimo dei pedalatori della domenica."
Ora che hai fatto la tua bella figura di merda credendo a un racconto immaginario sarai contento.
Ti confesso un'altra cosa. Il lupo cattivo non si è mangiato la nonna di Cappuccetto rosso in un solo boccone. Prima ha fatto una ripetuta con Pogacar :°°(
 
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Miscia

Gregario
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Bho, troppa differenza per essere vero, ho letto un articolo sul Corriere della Sera di ieri in cui di dice che i fisiologi/scienziati/dottori strabuzzano gli occhi davanti a questi dati/prestazioni di Pogaciar. E mi piacerebbe sapere anche la posizione di gente come Donati o Capodacqua.
Sono scetticissimo e sospettoso dinanzi a queste prestazioni che, passi al limite in una corsa di 1 giorno, ma dopo 2 settimane di Giro e dopo 1 tappa in cui sono già stati fatti 205km e 4500m+ lasciano perplessi, mi sembra il minimo essere sospettosi, visti anche i retaggi del passato.
Gli altri sembrano bambini a spasso, poche balle, chi fa prestazioni così mostruosamente superiori agli altri nasconde qualcosa, chiunque sia. Sembra onnipotente, anche ieri poteva starsene in gruppo tranquillo, cosi ha umiliato tutti.

Io il doping lo eliminerei tra le ipotesi, vorrete mica dirmi che se esiste una qualche sostanza che funziona così bene e non è rilevabile, sia a disposizione solamente di Pogacar, Vingegaard, Van der Poel e Remco Evenepoel? Dai sarebbero tutti pieni :mrgreen:

Secondo me o ha fatto un patto con il diavolo o è doping tecnologico ma il motorino ce l'ha nel c**o e gli da la potenza direttamente nelle gambe!!

Oppure, come capita anche in altri sport dove il doping non dà chissà quali benefici ma è il talento che conta, è imbarazzantemente superiore agli altri (come ad esempio nel motociclismo è successo con Rossi o Marquez).
 
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