PRIMA SALITA

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ancora:

Che bisogna fare per uno strappo muscolare?

Lo strappo muscolare é un tipico problema che insorge qualora si pratica attività sportiva senza un'adeguato riscaldamento.
I muscoli, vengono, cioè, sottoposti ad uno sforzo eccessivo. Ad esserne colpite sono soprattutto le fasce muscolari delle gambe.
I primi sintomi consistono in dolori acuti seguiti dalla difficoltà di movimento della zona interessata. Successivamente la stessa zona si gonfia e compare un'ematoma a causa della rottura dei vasi che irrorano il muscolo.
Per prima cosa é bene mettere a riposo assoluto l'arto tenendolo rialzato, in secondo luogo é necessaria l'applicazione di una borsa di ghiaccio.
Il trattamento va, poi, deciso da un medico specialista.
 

zeromeno

Apprendista Velocista
13 Ottobre 2004
1.332
1
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partiamo da un presupposto base:
se sei ad una gara TUTTI sono nelle stesse condizioni;cioè se c'era la possibilita' TUTTI si sono scaldati e allora si parte accartocciando l'asfalto con la ruota posteriore :shock: ,se invece -come nelle gf-non ci si poteva scaldare si parte lo stesso fortissimo ma un po' piu' ''umano''.
A mio parere i segreti sono:
-tenacia-capacita' di soffrire: TUTTI stanno soffrendo il male alle gambe,il fiato che non è rotto,i polmoni inn fiamme....tieni duro!!! :x
-consapevolezza: pur nello sforzo trova un ritmo che sia il TUO cioè evita di spendere troppo e di bruciarti ma cerca di non rimanere troppo indietro,soprattutto cerca di avere una STRATEGIA di gara (ad esempio se sei bravo in discesa puoi permetterti di perdere qualcosina ''controllare''in salita per poi buttarti a capofitto nella discesa...ecc.)
Il segereto non è la velocita' ma il ritmo o-o
 

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Definizione di strappo muscolare:

Rottura di fibre del muscolo per eccessiva sollecitazione a freddo. Il dolore è spesso lieve durante lo sforzo, perché il muscolo è ancora "caldo". In seguito diventa forte, con impossibilità di muoversi, ed è accentuato dal minimo movimento. Possono comparire gonfiore, e un ematoma localizzato a mutare passando dal rosso cupo iniziale al bluastro ed al giallognolo, variazione dovuta al riassorbimento dell'emoglobina presente nei globuli rossi usciti dai vasi.
 

lance23

Apprendista Scalatore
10 Marzo 2006
2.183
1
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le partenze a razzo sono tipiche del mondo 'viziato' delle granfondo.

gente che scavalca le griglie con la bici in spalla

gente che si dopa

gente che pure non essendo minimamente allenata pretende di partire davanti e fa da tappo a chi ha veramente le gambe per correre.

assenza totale di regolamenti (non formale,ma sostanziale)
(spinte-assistenza in corsa)

raccomandazioni per la lista rossa.

HA PIENAMENTE RAGIONE NEW CHE DUBITA SULL'OPPORTUNITA' O MENO DI PAERTECIPARE E TALI GARE ,DOVE MOLTO SPESSO VINCONO I PIU' FURBI E NON I PIU' FORTI.

IL PROBLEMA E' PERO'-------- COSA RIMANE?
 

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zeromeno ha scritto:
partiamo da un presupposto base:
se sei ad una gara TUTTI sono nelle stesse condizioni;cioè se c'era la possibilita' TUTTI si sono scaldati e allora si parte accartocciando l'asfalto con la ruota posteriore :shock: ,se invece -come nelle gf-non ci si poteva scaldare si parte lo stesso fortissimo ma un po' piu' ''umano''.

Il problema è che quando si parla di GF quelli che vanno davvero forte entrano in griglia rossa davanti, e si sono scaldati fino a 5 minuti prima di partire. Quelli fanno parte della vera gara. Il resto dei partenti partecipano ad una festa dello sport, ma non è gara.

zeromeno ha scritto:
A mio parere i segreti sono:
-tenacia-capacita' di soffrire: TUTTI stanno soffrendo il male alle gambe,il fiato che non è rotto,i polmoni inn fiamme....tieni duro!!! :x
-consapevolezza: pur nello sforzo trova un ritmo che sia il TUO cioè evita di spendere troppo e di bruciarti ma cerca di non rimanere troppo indietro,soprattutto cerca di avere una STRATEGIA di gara (ad esempio se sei bravo in discesa puoi permetterti di perdere qualcosina ''controllare''in salita per poi buttarti a capofitto nella discesa...ecc.)
Il segereto non è la velocita' ma il ritmo o-o

pienamente daccordo.
 

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lance23 ha scritto:
IL PROBLEMA E' PERO'-------- COSA RIMANE?

rimane partecipare ad una festa dello sport. tanto quanto un maratoneta che parte sapendo che ci metterà + di 4 ore a fare i 42 km, tanto quanto un triatleta che parte per un ironman sapendo che lotta per finire la gara e arriverà a 3-4 h dal primo classificato.
rimane uno spirito che ci porta ad amare la bici, e a infischiarcene se quello ci passa davanti in griglia, se rumsas è già sul croce d'aune e io sono ancora sul manghen, se qualcuno ha addirittura il cambio ruote e io probabilmente arriverò quando il pasta party ha già chiuso.
rimane l'amore per la bici e per la competizione in se.
 

lance23

Apprendista Scalatore
10 Marzo 2006
2.183
1
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allora se stiamo a parlare di allenamento e meccanica con centinaia di post in questo forum lo facciamo soltanto perche' siamo 'maniaci esteti'?

se ci alleniamo 6 volte a settimana e facciamo le ripetute perche' vogliamo soffrire e basta?

per fare i CICLOTURISTI serve una bici di 12 kg e 2 uscite a settimana al 'lento'
 

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lance23 ha scritto:
allora se stiamo a parlare di allenamento e meccanica con centinaia di post in questo forum lo facciamo soltanto perche' siamo 'maniaci esteti'?

se ci alleniamo 6 volte a settimana e facciamo le ripetute perche' vogliamo soffrire e basta?

per fare i CICLOTURISTI serve una bici di 12 kg e 2 uscite a settimana al 'lento'

la domanda è:

vai in bici perchè ti piace andare forte e primeggiare

o

vai in bici perchè è la tua passione, il tuo secondo amore, la tua valvola di sfogo dalla vita quotidiana, etc etc?


io rispondo nella seconda maniera.

P.S. Con una bici da 12 kg e 2 uscite alla settimana si può anche andare forte, ma con una bici da 6 kg e 10 uscite alla settimana non sta scritto da nessuna parte che si va forte.
 

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questo tanto per completare l'argomento:

La distrazione

Come abbiamo visto, le distrazioni si dividono in 1°, 2°, 3° grado in relazione all'entità della lesione muscolare: nel 1° grado la lesione comprende la rottura di meno del 5% delle fibre muscolari, nel 2° grado c'è la rottura sia di fibre che di fascicoli muscolari, mentre nel 3° grado la rottura del muscolo è totale o subtotale. L'ematoma è tanto maggiore quanto maggiore è il numero delle fibre muscolari interrotte.
La distrazione è caratterizzata dall'insorgenza di un dolore acuto, trafittivo, che l'atleta sa individuare bene in un preciso punto del muscolo, (a differenza della contrattura e dello stiramento), e che gli impedisce di continuare l'attività. Più esteso è il danno muscolare, maggiore è la sintomatologia.
Obiettivamente il muscolo si presenta doloroso in toto (cioè globalmente), nelle lesioni di 1° grado, particolarmene dolente in un preciso punto nelle lesioni di 2° grado, dove frequentemente si presenta anche una tumefazione e una ecchimosi, mentre caratteristicamente nelle lesioni di 3° grado, oltre al dolore e alla tumefazione, si apprezza un avvallamento (come uno "scalino") nella sede della lesione, con perdita del tono del muscolo interessato.
Poiché le fibre muscolari hanno scarso potere di rigenerazione, la riparazione avviene con formazione di tessuto cicatriziale, le cui proprietà elastiche risultano ovviamente inferiori a quelle del normale tessuto muscolare. Ciò significa che dopo una distrazione, non ci potrà mai essere una guarigione completa, nel senso di un ritorno alle condizioni anatomiche del muscolo precedenti l'infortunio.
Nelle distrazioni muscolari è fondamentale un intervento tempestivo. Ogni minuto trascorso, infatti, può significare il ritardo di un giorno nella guarigione. Una volta avvertito il dolore muscolare, quindi, occorre rivolgersi immediatamente ad un medico specialista in fisiatria, o in medicina sportiva, o in ortopedia, che prescriverà un trattamento fisioterapico appropriato e, di concerto con il fisioterapista, comincerà la cura. Il R.I.C.E. (vedi terapia dello stiramento), dovrà essere iniziato più rapidamente possibile.
La terapia delle distrazioni
Lesione di 1° grado: dopo il R.I.C.E., effettuato immediatamente, nella prima giornata seguente l'infortunio l'atleta deve osservare riposo assoluto. Se la lesione, valutata ecograficamente, non è molto estesa, è possibile effettuare precocemente fisioterapia (dopo 48 ore), con
ultrasuoni, (meglio ancora i crioultrasuoni), impacchi caldo-umidi, ecc. Inoltre si possono far assumere all'atleta farmaci antiinfiammatori e decontratturanti. La ripresa agonistica può avvenire dopo 20-30 giorni, attraverso esercizi di stretching (senza dolore), potenziamento muscolare progressivo e adeguato riscaldamento.
Lesione di 2°grado: dopo il R.I.C.E., effettuato immediatamente, il paziente deve osservare un periodo di riposo assoluto di 2-7 giorni, (dopo la compressione dell'arto leso, viene concessa la deambulazione con due bastoni canadesi, senza caricare sull'arto), necessario per favorire e accelerare la produzione di tessuto riparativo; d'altro canto, però, un'eccessiva immobilizzazione porterebbe ad una scarsa organizzazione strutturale delle fibre rigenerate e ad una eccessiva formazione di tessuto cicatriziale. La terapia medica con farmaci antiedemigeni e decontratturanti può iniziare immediatamente, così come la terapia fisica, con i campi magnetici (anche sul bendaggio); dopo 2-3 giorni si possono utilizzare ionoforesi e ultrasuoni a bassa frequenza, nonché linfodrenaggio manuale; dopo 4-5 giorni laser, termoterapia esogena e ultrasuoni (o crioultrasuoni), ad intensità medio-alta; dopo 10-12 giorni si può iniziare un massaggio perilesionale, cioè sopra e sotto la lesione muscolare, per evitare di danneggiare il tessuto di riparazione; per trattare con il massaggio la regione interessata dal trauma occorrerà attendere almeno tre settimane.
Dopo la prima settimana possono essere cominciati, parallelamente alla terapia suddetta, esercizi di stretching (questo, praticato sempre sotto la soglia del dolore, migliorerà anche la distribuzione del tessuto di riparazione, impedendo così il formarsi di ampie cicatrici del muscolo), e muscolari, dapprima isometrici (cioè senza movimento degli arti), quindi isotonici, con intensità progressiva.
La ripresa agonistica potrà avvenire dopo 30-50 giorni. Lesione di 3° grado:
Se la lesione è molto estesa può rendersi necessaria un'immobilizzazione con doccia gessata (un sostegno, molto rigido da un lato e meno dall'altro), o tutore per 15-20 giorni. Il R.I.C.E. dev'esere immediato; nelle lesioni particolarmente importanti (rottura del ventre muscolare) può essere necessario l'intervento chirurgico di miorrafia (cioè di ricucitura del muscolo). Dopo un adeguato periodo di riposo assoluto può essere praticata la terapia delle lesioni di 2° grado. La ripresa dell'attività dev'essere estremamente cauta: talvolta la voluminosa cicatrice può essere fonte di dolore per lungo tempo. Va sottolineato che la prognosi delle lesioni muscolari di 3° grado è da considerarsi riservata, per quel che concerne il completo recupero agonistico, anche nei casi i cui venga instaurato un corretto trattamento terapeutico; molto alto, infatti, è il rischio di recidive.

Perché si formano le lesioni muscolari?

Diversi fattori contribuiscono all'insorgenza di lesioni muscolari:
- il muscolo è stato sottoposto ad una preparazione inadeguata o non è stato riscaldato sufficientemente nel pre-gara;
- il muscolo è indebolito da una precedente lesione non ben trattata o che ha causato esiti cicatriziali che ne hanno ridotto l'elasticità;
- il muscolo è stato affaticato eccessivamente da un iperallenamento;
- è presente una eccessiva tensione muscolare, legata sia a fattori fisiologici che psicologici (significativo è il fatto che statisticamente si verificano più lesioni in gara che in allenamento);
- l'elasticità del muscolo è ridotta da una temperatura eccessivamente bassa;
- l'attrezzatura utilizzata non è stata scelta correttamente.
 

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16 Aprile 2004
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Focus Izalco Sram Red
alla luce di quanto scritto qui sopra, mi pare abbastanza evidente che non è proprio il caso di adottare allenamenti a freddo con partenze a tutta, pena possibili grossi guai. la partenza della granfondo potreste essere costretti a seguirla comodamente seduti su un divano con una gamba alzata.
 

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16 Aprile 2004
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297
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Bici
Focus Izalco Sram Red
Johan ha scritto:
si ce l'ho dalla prima elementare... ho imparato a leggere le frasi dalla prima all' ultima parola, in modo da capire il concetto . tu non hai capito cosa intendevo.

io ho ben chiaro il concetto di avvisare la gente che quello che scrivo è potenzialmente pericoloso, se proprio non so trattenermi dal comunicarlo. ma in genere vista l'entità dei pericoli di cose del genere non ho difficoltà a trattenermi. ti invito cortesemente a fare altrettanto nell'interesse di chi legge.
 
lance23 ha scritto:
allora se stiamo a parlare di allenamento e meccanica con centinaia di post in questo forum lo facciamo soltanto perche' siamo 'maniaci esteti'?

se ci alleniamo 6 volte a settimana e facciamo le ripetute perche' vogliamo soffrire e basta?

per fare i CICLOTURISTI serve una bici di 12 kg e 2 uscite a settimana al 'lento'

No, siamo appassionati, punto.
 

Thomos

Velocista
22 Aprile 2004
5.198
48
42
Brianza
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Bici
BMC Roadmachine, Scott Genius 730 (custom)
Io esco 4-5 volte a settimana non vincerò mai nulla al max forse quallche piccola amatoriale se proprio mi c imetto sotto ma una gf di sicuro no, ma son quelle che preferisco perchè son dure e già solo finirle certe volte è un traguardo.. a me poi basta arrivare nella prima metà ed è come aver vinto.. la volta che ho fatto 130° ero al settimo cielo come ero al settimo cielo del terz'ultimo alla Turin maarathon come anche quasi fuori tempo max al lungo della fausto coppi..
Alle partenza specie se c'è molta pianura tener il gruppo vuol dire guadagnar una buona mezz'ora.. ma non sta scritto che dobbiam tenere la ruota di quello avanti a noi n griglia
Dal basso della mia pochezza il mio consiglio è di farvi sfilare e andare in un modo non dico 130 bpm ma non in fuori soglia per qualche minuto.. di solito l'uscita dal paese in questo aiuta.. invece di rilanciare a tutta a ogni curva andate progressivi tanto in mezzo al paese il gruppo non scappa di sicuro.. poi è molto numeroso quindi ruote da ciucciar ce ne son sempre.. poi vedrete che fuori dal paese dopo qualche minuto la gamba inizierà ea girare e potrete progressivamente aumentare il ritmo.. ma non alla morte ovvio..
Io sinceramente non capisco da dove venga la praticadle parto a tutta..i prof nemmeno lo fanno e lo facciam noi??
Cmq l'ideale sarebbe la francese o almeno 5 km dietro macchina.. a parer mio.. Queste partenze son molto a cavolo.. e si rischia oltre la lesione anche la caduta per la foga..
 

lucignolo_one

Scalatore
9 Agosto 2005
7.326
8
42
Ancona
www.lucignolo1.altervista.org
Il problema sta tutto negli obbiettivi che abbiamo.Questi allenamenti non servono a nulla se siamo cicloturisti ma possono servire se facciamo agonismo o abbiamo velleità di classifica.

Trovo giusto quindi consigliare un metodo di allenamento che per quanto "anomalo" ci possa sembrare trova dei riscontri concreti (vedi l'intervento di Volatino).Trovo altrettanto giusto però analizzare i pro ed i contro di certi tipi di allenamento che per la loro natura hanno delle controindicazioni da non sottovalutare.

Non va criticato chi si allena in un certo modo perchè lo fa di sua spontanea volontà e qui riporta i risultati del suo allenamento.

Questo metodo di preparazione è diffusissimo in tanti altri sport e non dobbiamo escluderlo solo perchè a noi sembra più dannoso che altro.....si recepisce il consiglio,lo si elabora e poi si sceglie se adottarlo o meno in base ai nostri obbiettivi......quello che è importante è che i consigli e suggerimenti vengano fuori purchè corredati dai pro ed i contro e che siano realmente attuabili!

Detto questo sono sicuro che non metterò in pratica i consigli di Johan perchè non ho velleità agonistiche e perchè spero di risolvere con metodi meno drastici(ma forse meno efficaci) ma li ringrazio comunque di averci fornito uno spunto di riflessione.


o-o
 

Johan

Apprendista Cronoman
9 Dicembre 2005
3.136
41
41
Asti
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lucignolo_one ha scritto:
Il problema sta tutto negli obbiettivi che abbiamo.Questi allenamenti non servono a nulla se siamo cicloturisti ma possono servire se facciamo agonismo o abbiamo velleità di classifica.

Trovo giusto quindi consigliare un metodo di allenamento che per quanto "anomalo" ci possa sembrare trova dei riscontri concreti (vedi l'intervento di Volatino).Trovo altrettanto giusto però analizzare i pro ed i contro di certi tipi di allenamento che per la loro natura hanno delle controindicazioni da non sottovalutare.

Non va criticato chi si allena in un certo modo perchè lo fa di sua spontanea volontà e qui riporta i risultati del suo allenamento.

Questo metodo di preparazione è diffusissimo in tanti altri sport e non dobbiamo escluderlo solo perchè a noi sembra più dannoso che altro.....si recepisce il consiglio,lo si elabora e poi si sceglie se adottarlo o meno in base ai nostri obbiettivi......quello che è importante è che i consigli e suggerimenti vengano fuori purchè corredati dai pro ed i contro e che siano realmente attuabili!

Detto questo sono sicuro che non metterò in pratica i consigli di Johan perchè non ho velleità agonistiche e perchè spero di risolvere con metodi meno drastici(ma forse meno efficaci) ma li ringrazio comunque di averci fornito uno spunto di riflessione.


o-o

Ecco come ragiona una persona intelligente e matura, che legge e capisce il senso dei post.
 

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