Non é tanto la temperatura, ma la quantità di acqua che scendeva, strade allagate e visibilità quasi nulla.Si OK, però... A questo punto mi sento di dar ragione a De Luca che, nella diretta RAI durata 5 minuti, ha detto che si corre la Freccia Vallone con la neve e gente tirata giù dalla bici congelata, si corre la Vuelta in agosto nel Sud della Spagna con tempereture di oltre 40 gradi, si corre la Roubaix con fango fino alle caviglie e pericoli ogni 100 metri... Poi ad ottobre in provincia di Varese piove e questi si decidono di fermarsi. Boh qualcosa non va..
... ma non le hanno fermate ... levato un giro ma non fermateSì ma c'erano le strade mezze allagate, le donne potevano andare in canoa tra un po'.
Se si vuole sicurezza secondo me era giusto annullarla, se non ci interessa è un altro discorso
Non é tanto la temperatura, ma la quantità di acqua che scendeva, strade allagate e visibilità quasi nulla.
Certo 12 gradi non sono zero, sono sopportabili, ma se non riesci a spingere perché non vedi dove metti le ruote, freddo lo prendi lo stesso.
Poi tra qualche giorno c'é il lombardia, magari in tanti pensano a quello.
Si, verissimo.OK, benissimo. Potevano non partire o ritirarsi, non fare sta sceneggiata e impedire a chi era in fuga di terminare la gara (perché quelli in fuga mica si sono fermati eh...)
Peggio di così?
Ecco....punto.Poi tra qualche giorno c'é il lombardia, magari in tanti pensano a quello.
Giustissimo quello che dici, la tappa alle 3 cime di Nibali sotto la neve é diventata mitica, l'avessero stoppata sarebbe stato giusto ma si sarebbe perso qualche cosa.Io penso sia un problema non da poco per il ciclismo. L'identità del ciclismo è sempre stata legata alle "imprese", allo stare in sella anche in condizioni orribili, persino per gli amatori.
Oggi però è cambiata la sensibilità, e la questione sicurezza è primaria un po' ovunque.
Far diventare il ciclismo "asettico" con gare annullate anche solo se piove o dovendo trovare percorsi "sicuri" sempre e comunque (praticamente impossibile) il ciclismo perderebbe una componente importante, forse quella più caratterizzante rispetto la pista.
E già a tanti stanno sulle balle radio, misuratori, sensori, etc.. perché si perde "l'umanità" del ciclismo.
Perchè non ne aveva voglia, se si metteva in Z3 generava un calore da asciugare le strade..........e comunque Pidcock si è sbagliato. Proprio oggi:
Pioggia 1- Pogačar 0.
Giustissimo quello che dici, la tappa alle 3 cime di Nibali sotto la neve é diventata mitica, l'avessero stoppata sarebbe stato giusto ma si sarebbe perso qualche cosa.
Anche il Bondone o la famosa tappa del Gavia, ma sono condizioni estreme, il Gavia anche rischiando molto in discesa.
Oggi hanno preso secchiate di acqua, poi si sono fermati poco prima che smettesse, facendo una figuraccia.
Non fossero partiti avrebbero fatto meglio.
Stavo scrivendo la stessa cosa, e aggiungo che nessuno oggi voglia rivedere le scene dell'88 sul Gavia o peggio quelle del Bondone con atleti stremati al limite delle loro forze, però nemmeno scene come quelle di oggi (anche per rispetto di chi era in fuga) o della tappa del Giro di Morbegno...Giustissimo quello che dici, la tappa alle 3 cime di Nibali sotto la neve é diventata mitica, l'avessero stoppata sarebbe stato giusto ma si sarebbe perso qualche cosa.
Anche il Bondone o la famosa tappa del Gavia, ma sono condizioni estreme, il Gavia anche rischiando molto in discesa.
Oggi hanno preso secchiate di acqua, poi si sono fermati poco prima che smettesse, facendo una figuraccia.
Non fossero partiti avrebbero fatto meglio.
Allora l'unica soluzione e correre con l'asciutto. Fine.Ma lasciamo pure perdere i casi limite del passato, che tanto sono impossibili oggi con le regole vigenti, ma pensiamo alla ragazza morta a Zurigo: pioveva, e pure meno che oggi a Varese.
Allora l'unica soluzione e correre con l'asciutto. Fine.
Pienamente d'accordo con il tuo pensiero eh ...Certo che siamo un paese davvero strano...ci sono paesi che pagano milioni per avere le gare di ciclismo,dove il ciclismo non è certo nella loro tradizione e accolgono le gare come un evento straordinario,migliaia di persone in strada a vedere le gare,a sostenere i corridori...qui abbiamo gare che hanno una storia decennale se non centenaria e sembra che diano solo tanto fastidio.
Probabilmente fanno bene gli sponsor a non investire sul ciclismo in Italia.
Basta guardare la gara delle donne corsa in condizioni limite, come ricordava Ser una settimana dopo che una di 18 anni é morta in corsa.Leggo che in provincia di Varese oggi c'era allerta arancione per piogge. Se fosse così non si sarebbe neanche dovuto partire... Non vedo quale sia la ratio nel fare svolgere una manifestazione sportiva all'aperto, su strada, quando in molti casi con quel grado di allerta si chiudono anche le scuole.
Basta guardare la gara delle donne corsa in condizioni limite, come ricordava Ser una settimana dopo che una di 18 anni é morta in corsa.
Quando si sono fermati gli uomini pioveva ancora di più.
Ma occorre decidere prima di partire, se la corsa inizia e si é consci delle condizioni, si deve arrivare alla fine, altrimenti tanto vale farla partire.
Per i tifosi, per i volontari e per i corridori e il ciclismo.
Ma non sarebbero dovuti partire se le condizioni erano quelle.Sono i corridori che hanno chiesto di annullare la corsa. Lo ha detto Pogacar, che ringrazia gli organizzatori per la comprensione. Organizzatori "con le lacrime agli occhi".
Ha detto che già alla partenza neutra c'erano state "7 forature ed un paio di ruote rotte". E che in discesa vedevano niente.
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