No, non è il direttore di corsa che decide cosa fare. A inizio gara viene nominato un panel per decidere, cosi composto:
-presidente dei commissari di corsa
-3 rappresentanti dell'organizzatore: direttore di corsa, medico di corsa, capo sicurezza
-2 rappresentanti delle squadre: direttore sportivo in rappresentanza delle squadre nominato dal AIGCP e dottore di una squadra sempre nominato dall'AIGCP
-rappresentanti dei corridori (sino a 3 scelti tra i corridori, possibilmente che non abbiano interessi di classifica)
-rappresentante UCI
se presente (non c'è l'obbligo, visto che non serve a decidere niente che non sia già nel regolamento)
E questi decidono il da farsi
prima della gara in base al tempo, previsioni, etc.. se poi il tempo cambia in continuo diventa difficile, come si vede. Anche perché le esigenze e la percezione di ognuno sono soggettive, anche in base a cosa stanno facendo (il medico di corsa caldo in auto ed i corridori col culo ghiacciato in sella).
Le uniche linee guida a cui attenersi sono:
-pioggia ghiacciata
-neve che si accumula sulla strada
-venti forti
-temperature estreme (specificate solo se positive -da +35°)
-poca visibilità
-inquinamento atmosferico
ovviamente non ci sono dei parametri fissi, per cui con tot nanogrammi per m^2 di PM10 non si corre...dovrebbero mettersi d'accordo su quello che viene reputato un rischio per i corridori. Percezione del rischio che chiaramente varia in base alla classifica del corridore di turno o meno....
Ma soprattutto perché mettersi d'accordo quando poi basta evocare la magica altezza dei calzini imposta dall'UCI e buttarla in vacca come sempre?