Rapporto aumento battiti/mal di gambe

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VADABRUT

Ammiraglia
7 Aprile 2006
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Tecnotrat
Però non va confusa la potenza massima espressa dalle gambe con la frequenza massima cardiaca, o maglio la frequenza di soglia anaerobica.

Senza fare un trattato di fisiologia, che tanto dimostrerebbe solo la mia ignoranza in materia, faccio qualche analogia con uno sport dove è più facile il confronto reciproco:.
Parliamo di corsa
- 100-200m: cosa ci limita? Certamente non il fiato, ma solo le gambe, Gambe che non spingono e gambe che non girano veloci.
Diciamo che fino a 40s di sforzo "a tutta" il cuore non fa in tempo a svegliarsi e il limite è dato solo dai muscoli, quindi ci sta che in un minuto di salita siano le gambe a cedere, si riempiono di acido lattico e diventano di pietra. Guardi il cuore e non sei arrivato nemmeno in soglioa anaerobica..

-1000-2000-5000m, fatti a velocità costante portandoci al massimo sostenibile e costante per tutta la durata. Tempi dai 3 ai 25 minuti. Cosa ci limita qui? Le gambe? Se sono le gambe è facile capirlo: negli ultimi 100m riesco a fare uno sprint? Se la risposta è sì, allora NON sono le gambe ad essere arrivate al limite, se la risposta è no, allora sono le gambe, ma nel contempo ho un'altra risposta: per tutti i minuti della corsa sono arrivato al limite del cuore/polmoni, cioè sono andato oltre la soglia anaerobica. In questa condizione il muscolo continua a accumulare acido lattico e quando voglio aumentare la velocità sono inchiodato da gambe di pietra. La sensazione è la stessa che si prova dopo 200m di corsa.
Domenica ho partecipato ad una gara in circuito, percorso facile, scorrevole e veloce, tutti anzianotti come me, più veloci ma pur sempre anzianotti. Il cuore stava tra i 120 e i 160 bpm e non ho mai dovuto forzare veramente al massimo ma sono stato sempre coperto visto che non gareggiavo da 14 anni. Arrivato ai -300 metri, mentre davanti stavano facendo la volata, ho provato a mettere il 52x12 per capire se ero in grado di girarlo con efficacia......beh, meno male che non ero davanti, quasi sicuramente sarei stato d' intralcio.
A me sembra che il mio cuore non abbia più una gittata che mi permetta di fare certi sforzi recuperando in fretta, oppure, visto che non sono capace di andare agile come molti altri, mi cuocio prima del tempo anche se domenica mi sembrava di aver risparmiato abbastanza.
 
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Reactions: EliaCozzi
22 Marzo 2007
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Bici
human-powered
È diversa da quella che ha originato la domanda, ma nella mia visione l’aspetto comune è che sembra esserci un disallineamento tra due componenti
Sì, certamente. Nasce sempre tutto da un disallineamento (e conseguenti diverse compensazioni). Cambia, quasi sicuramente, il peso relativo dell'uno rispetto all'altra (considerazione da ripetere per gli n aspetti coinvolti). La gestione dell'allenamento è sempre questione di trovare un buon compromesso fra necessità diverse.
 
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ALBATROSS73

Novellino
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TREK MADONE 4.7
io mi spiego questo fenomeno che poi porta alla deriva cardiaca, ovvero perdita di potenza a parità di frequenza cardiaca, col fatto che già a media richiesta di forza, vengono coinvolte fibre muscolari di tipo II che tendono ad esaurirsi prima rispetto alle fibre rosse/ossidative/lente , utilizzo di queste fibre di tipo II anche quando non si stanno usando il 100% di fibre rosse ( vedi grafico)
Vedi l'allegato 446735
a questo punto per mantenere la stessa forza /potenza , bisogna nell’ unita’ di tempo coinvolgere più fibre ossidative ( se ci sono) con conseguente aumento di richiesta di ossigeno e quindi frequenza cardiaca.

quindi a mio avviso la sensazione reale di perdita di forza è dovuta verosimilmente all’ esaurimento delle fibre intermedie più povere di mitocondri.

c’è da dire che guardando la tv , l’impressione è che negli sforzi di endurance anche i professionisti tendono a perdere forza piuttosto che finire in apnea. li vedo stringere i denti ma mai boccheggiare.

praticamente vince nell endurance chi ha più fibre rosse funzionanti ( dipende dal vo2 max da qui la sua importanza) ) a parità di peso e chi come Pogy a parità di queste ultime ha poi più fibre intermedie/veloci

infine ritengo personalmente che il mal di gambe cronico , presente ma sopportabile e non il mal di gambe acuto , provenga dalle fibre rosse ossidative e che sia entro certi limiti , fisiologico visto che pur facendo quasi solo z2 , sento questo chiamiamolo, fastidio.
interessante questa descrizione , ma io allora forse sono un eccezione, le gambe spesso ne avrebbero ancora, quando mollo in salita è solo per il problema cuore/respiro...
 

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