Domenica ho partecipato ad una gara in circuito, percorso facile, scorrevole e veloce, tutti anzianotti come me, più veloci ma pur sempre anzianotti. Il cuore stava tra i 120 e i 160 bpm e non ho mai dovuto forzare veramente al massimo ma sono stato sempre coperto visto che non gareggiavo da 14 anni. Arrivato ai -300 metri, mentre davanti stavano facendo la volata, ho provato a mettere il 52x12 per capire se ero in grado di girarlo con efficacia......beh, meno male che non ero davanti, quasi sicuramente sarei stato d' intralcio.Però non va confusa la potenza massima espressa dalle gambe con la frequenza massima cardiaca, o maglio la frequenza di soglia anaerobica.
Senza fare un trattato di fisiologia, che tanto dimostrerebbe solo la mia ignoranza in materia, faccio qualche analogia con uno sport dove è più facile il confronto reciproco:.
Parliamo di corsa
- 100-200m: cosa ci limita? Certamente non il fiato, ma solo le gambe, Gambe che non spingono e gambe che non girano veloci.
Diciamo che fino a 40s di sforzo "a tutta" il cuore non fa in tempo a svegliarsi e il limite è dato solo dai muscoli, quindi ci sta che in un minuto di salita siano le gambe a cedere, si riempiono di acido lattico e diventano di pietra. Guardi il cuore e non sei arrivato nemmeno in soglioa anaerobica..
-1000-2000-5000m, fatti a velocità costante portandoci al massimo sostenibile e costante per tutta la durata. Tempi dai 3 ai 25 minuti. Cosa ci limita qui? Le gambe? Se sono le gambe è facile capirlo: negli ultimi 100m riesco a fare uno sprint? Se la risposta è sì, allora NON sono le gambe ad essere arrivate al limite, se la risposta è no, allora sono le gambe, ma nel contempo ho un'altra risposta: per tutti i minuti della corsa sono arrivato al limite del cuore/polmoni, cioè sono andato oltre la soglia anaerobica. In questa condizione il muscolo continua a accumulare acido lattico e quando voglio aumentare la velocità sono inchiodato da gambe di pietra. La sensazione è la stessa che si prova dopo 200m di corsa.
A me sembra che il mio cuore non abbia più una gittata che mi permetta di fare certi sforzi recuperando in fretta, oppure, visto che non sono capace di andare agile come molti altri, mi cuocio prima del tempo anche se domenica mi sembrava di aver risparmiato abbastanza.