Record dell'ora (torna di moda?)

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mazzoblu

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nelle mie fantasie c'è sempre stato (ma impossibile so) il tentavivao da AMATORE (ex under 23 ma ormai son passati 10 anni...le gambe non sono più quelle perchè lavoro da un pezzo...) di battere il record dei pro
IMPOSSIBILE lo so
voldormi? o quello vicino a casa di Forlì... il che sarebbe il massimo.
o il vigorelli a Milano.
bici? una specialissima per pista forgiata da Alberto Masi...

qual'è il record attuale, su bici classica... 50 km e qualcosa....

fantasie certo
IMPOSSIBILE questa è la realtà
 

bicibikers

Apprendista Passista
4 Settembre 2008
995
52
Torino
www.bicibikers.com
nelle mie fantasie c'è sempre stato (ma impossibile so) il tentavivao da AMATORE (ex under 23 ma ormai son passati 10 anni...le gambe non sono più quelle perchè lavoro da un pezzo...) di battere il record dei pro
IMPOSSIBILE lo so
voldormi? o quello vicino a casa di Forlì... il che sarebbe il massimo.
o il vigorelli a Milano.
bici? una specialissima per pista forgiata da Alberto Masi...

qual'è il record attuale, su bici classica... 50 km e qualcosa....

fantasie certo
IMPOSSIBILE questa è la realtà

la tua categoria da amatore deve fare i 47.76 orari... quasi quanto un professionista. L'è dura....ma hai il vantaggio delle lenticolari e manubrio crono, non con bici tradizionale.
 

bicibikers

Apprendista Passista
4 Settembre 2008
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Pensavo che le caratteristiche del mezzo dovessero essere uguali x tutte le categorie;nonzo%;nonzo%;nonzo%

infatti è così, tutti gli amatori tentano la miglior performance sull'ora e non i record dell'ora, andate a vedere il sito UCI c'è tutto. Fare i 47,76 con bici tradizionale bisogna essere almeno come Ercole Baldini, più di Coppi e Anquetil... meno di Ritter e Merckx... c'è tutta una letteratura dietro ai record... non è così semplice.
 
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mazzoblu

Guest
infatti è così, tutti gli amatori tentano la miglior performance sull'ora e non i record dell'ora, andate a vedere il sito UCI c'è tutto. Fare i 47,76 con bici tradizionale bisogna essere almeno come Ercole Baldini, più di Coppi e Anquetil... meno di Ritter e Merckx... c'è tutta una letteratura dietro ai record... non è così semplice.


parole sante .... o-o
 

bicibikers

Apprendista Passista
4 Settembre 2008
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Liz Randall mi ha inviato l'intervista più altre news, tempo di metterla a posto e poi ve la pubblico. Molto interessante... intanto ha usato una bici in titanio e non in carbonio, con componentistica di prim'ordine... SRM... Mavic IO e Comet... ma non aggiungo altro.
 

bicibikers

Apprendista Passista
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Liz Randall è una ciclista di 65 anni. Il primo marzo di quest’anno ha battuto il record dell’ora (miglior performance dell’uomo in un ora – in quanto ha utilizzato una bici da inseguimento UCI ma non in stile anni 70). Questa donna è di Melbourne in Australia, vanta nel suo passato 4 titoli mondiali su strada (master) e 4 titoli mondiali su pista (inseguimento), molti titoli nazionali su pista, quindi siamo in una situazione molto diversa da quella di Giobatta Persi (ve lo ricordate? Il nostro genovese che ha tentato il record pochi mesi fa…), il nostro atleta aveva avuto un approccio alla pista in età tardiva, qui invece ci troviamo di fronte ad una “specialista” della pista. L’australia è una nazione molto attenta alla pratica della pista e questo ne è un esempio. Liz è una tra le poche donne al mondo di 65 anni ancora agoniste in grado di tentare questa esperienza, ma veniamo all’intervista che Bicibikers ha preparato per voi.

Non si può preparare un record dell’ora da soli, ci racconti un pò chi le è stato vicino in questa sfida?

Il mio allenatore è il Dottoressa Auriel Forrester, lei vive in Gran Bretagna e ci siamo parlati per molte ore tramite Skype. Ho scelto lei, perché è stata detentrice del record dell’ora, è questa la ragione. Un ringraziamento a Carl a bordo pista e a Lawrence che mi indicato che la mia posizione era sbagliata.
Nota: Auriel Forrester ha un curriculum impressionante di risultati sportivi: è stata più volte campione mondiale dell’inseguimento master, molte volte sul podio mondiale anche nei 500 metri con partenza da fermo, ha conquistato il record dell’ora e il record mondiale sui 2000 mt., è laureata in fisiologia umana ed è accreditata come preparatore atletico con diversi enti. Il suo sito: http://www.scientific-coaching.com

Il suo team l'ha aiutata?

No, ho fatto tutto da sola, questo tipo di allenamento è molto diverso da tutti gli altri, anche con i miei compagni di squadra, che gareggiano , poche volte siamo riusciti a trovare un modo giusto per allenarci insieme.

Andiamo agli aspetti puramente tecnici, ci dica che mezzo ha impiegato (peso, ruote, posizione, rapporto, pedivelle...ma attenzione senza andare troppo nello specifico altrimenti facciamo del lavoro per altri sfidanti)?

Io non sonoi molto alta (162 cm) e la mia bici è stata fatta in maniera artigianale appositamente per me da Darren Baum, è una Baum Coretto. E’ realizzata in titanio e nell’insieme è molto leggera, talmente leggera che ho dovuto aggiungere 100 grammi di piombo nel reggisella per riuscire a rispettare gli standard imposti dall’UCI. Ho utilizzato le pedivelle SRM (quelle con il misuratore di potenza) di lunghezza 170 mm è come rapporto 52x14. Io non sono molto agile, ho cercato di mantenere come cadenza 80-82 pedalate al minuto. Come ruote ho usato le Mavic IO a cinque razze e al posteriore la lenticolare. Tubolari vittoria gonfiati a 200 psi.

Chi l’aiutava a bordo pista, come controllava l’andatura giro, dopo giro e i tempi?

Ho fatto I primi 4 giri molto lentamente per non accumulare troppo acido lattico, partire piano ti permette di non ritardare e ottimizzare il metabolismo, poi ho cercato di mantenere l’andatura dei 24 secondi al giro, Carl a bordo pista mi dava i tempi.

Lei come Moser ci ha provato e come ha vissuto quella terribile ora, ci piacerebbe sapere quello che le passava per la testa durante la prova?

Non pensavo a nulla, l’unico obiettivo era cercare di stare sulla linea nera (quella della corda) e rispettare la cadenza ed i tempi. Come sottofondo hanno riprodotto della musica (nota: mi ricordo di aver visto un cortometraggio di Ritter che nel suo tentativo di riprendersi il record - battuto da Merckx – aveva voluto che suonasse una banda musicale durante la prova), poi gli amici mi incitavano e mio figlio con un megafono mi ha incoraggiata a tenere il passo.

Allora…lo rifarebbe questo tentativo di record visto che mi hanno detto che è arrivato molto bene?

No, ne ho abbastanza, due volte il record dell’ora è già troppo…

Giovani...e meno giovani, cosa consiglierebbe ad un giovane che voglia fare delle gare su pista e affrontare come ha fatto lei delle imprese così coraggiose?

Io non consiglio ad un giovane ciclista di tentare un record dell’ora, la resistenza, la concentrazione scaturisce solo con la maturità. Un giovane ciclista dovrebbe provare tutte le discipline: strada, pista, MTB e partecipare a ciascuna disciplina fino a quando lui/lei è in grado di capire quella più adatta al suo fisico.
 
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mazzoblu

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interessante l'intervista.
gli australiani è vero in pista sono molto forti.

mi ricordo bene nei mondiali under 23 su pista quanto cacchio andavano forte...

(io non li ho fatti... mica ero in nazionale!!!..al massimo ero in lizza per la coppa della patata...ma seguivo...)

rovescio della medaglia su strada noi italiani gli abbiamo fatto il c...

maglia iridata under 23 Giuliano Figueraz quando c'ero io.
 

bicibikers

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Michele Astegiano, M6 - oggi ha tentato il record dell'ora 44,5 km, purtroppo non è riuscito a batterlo, con 40,8 km. Ha organizzato un grande evento.

problemi:
Astegiano è un diesel e non un benzina
Non conosce e non si allena fuori soglia
Ha curato niente il pre-gara
Non si è riscaldato bene
Pessime abitudini alimentari
Scarsa conoscenza della pista e delle traiettorie
Orrenda posizione in bici

positivo:
grande umanità è generosità d'animo
coraggio
testardaggine
capacità a coivolgere tutti
resistenza fisica
avere tanti supporter
crederci

forse è record italiano, dopo due tentativi (Persi e Astegiano), sarebbe opportune fare un albo per i master d'italia
 
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Big_63

Passista
28 Maggio 2009
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Michele Astegiano, M6 - oggi ha tentato il record dell'ora 44,5 km, purtroppo non è riuscito a batterlo, con 40,8 km. Ha organizzato un grande evento.

problemi:
Astegiano è un diesel e non un benzina
Non conosce e non si allena fuori soglia
Ha curato niente il pre-gara
Non si è riscaldato bene
Pessime abitudini alimentari
Scarsa conoscenza della pista e delle traiettorie
Orrenda posizione in bici

positivo:
grande umanità è generosità d'animo
coraggio
testardaggine
capacità a coivolgere tutti
resistenza fisica
avere tanti supporter
crederci

forse è record italiano, dopo due tentativi (Persi e Astegiano), sarebbe opportune fare un albo per i master d'italia
é un ottimo tempo x un M6, in termini di potenza è abissale la differenza da 40,8 a 44,5 (ca 80W), mi piacerebbe conoscere la dinamica della prova per verificare se e quanto ha tenuto velocità prossime ai 45 km/hr.
I 45 km/hr con bici tradizionale farebbero fatica a superarlo anche i migliori del forum, cosa ne pensi?
 

marcuzzo

Apprendista Velocista
4 Maggio 2007
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é un ottimo tempo x un M6, in termini di potenza è abissale la differenza da 40,8 a 44,5 (ca 80W), mi piacerebbe conoscere la dinamica della prova per verificare se e quanto ha tenuto velocità prossime ai 45 km/hr.
I 45 km/hr con bici tradizionale farebbero fatica a superarlo anche i migliori del forum, cosa ne pensi?
Dovrebbe esserci 1 km/h regalato dalla scorrevolezza della pista rispetto all asfalto
 

bicibikers

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é un ottimo tempo x un M6, in termini di potenza è abissale la differenza da 40,8 a 44,5 (ca 80W), mi piacerebbe conoscere la dinamica della prova per verificare se e quanto ha tenuto velocità prossime ai 45 km/hr.
I 45 km/hr con bici tradizionale farebbero fatica a superarlo anche i migliori del forum, cosa ne pensi?

Michele, ero presente, era consapevole di non poter battere il record dell'americano, così il suo preparatore ed io gli abbiamo preparato una tabella sui 40,5 km che come mi ha detto sergio di sport2win era la sua soglia, ma lui è andato sopra segnando i 40,78, poi quando è arrivato mi sembrava che ne avesse ancora, segno che non è andato a tutta... si hai ragione molti qui non riuscirebbero a fare i 43 con bici tradizionale, me compreso. p.s. preparo una relazione e poi la pubblico, ormai sono esperto in materia è già il terzo che seguo. Attenzione. la bici non era tradizionale ma da inseguimento reg. UCI
 
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bicibikers

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Sabato 13 novembre 2010, presso il Velodromo di Montichiari, si è svolto il tentativo per battere il record dell'ora (miglior performance sull'ora vista la bici da inseguimento e non tradizionale) da parte di Michele Astegiano. L'uomo da battere è Steve Lehman con i suoi 44,54 km, questo signore è stato campione del mondo di inseguimento individuale nel 2002, ha vinto quest'anno i Campionati Panamericani di inseguimento e 500 mt. Time Trial, ha vinto diverse edizioni dei campionati nazionali su pista sia sui 500 mt che sui 2000 mt inseguimento. Astegiano, lo sfidante, è invece uno che ha registrato record ancora imbattuti sulla distanza, 24 ore, oltre 1000 km, insomma grandi doti di resistenza. Due mondi molto diversi, che in comune hanno solo la parola “record” e niente di più. Astegiano c'è da dire che aveva già tentato una volta questa prova sull'ora, e per lui questa era una seconda sfida. Ho conosciuto Astegiano nel negozio di biciclette di Mario Vaira, un caro amico, che tra le altre cose è stato un campione di ciclismo su strada e su pista, proprio nelle specialità di endurance come l'inseguimento. Astegiano, a chiesto a noi, consigli, a dire il vero credo che lo abbia chiesto a quasi tutti quelli che ha ritenuto competenti in materia. Questo è il suo carattere, è un personaggio particolare veramente originale. E noi da “colleghi” e nel caso di Mario Vaira presidente della società che lo ha tesserato, si siamo resi disponibili ad accompagnarlo il giorno dell'impresa. Devo dire che tutto è stato organizzato alla perfezione, io non ho mai visto nulla di simile nelle gare su pista, e tutto grazie al lavoro di sponsor e di tasca propria (pulman, ristorante, banda, giornalisti, fotografi...) tutto organizzato e pagato agli invitati. Un vero signore, campione di generosità. Mario ed io da tecnici del pedale (lui è meccanico e corridore, io solo il secondo), la prima cosa che abbiamo fatto è controllargli la bici fornita tra l'altro dallo sponsor Boeris. Una bicicletta tradizionale, con telaio in alluminio e ruote a razze all'anteriore (Mavic IO) e Mavic Comete al posteriore, lenticolare. Manubrio con le protesi. Trazione: 52x14 con catena da 3/32 per rendere la bici più leggera. Sino a qui nulla di particolare se non che il manubrio da crono era a nostro giudizio troppo alto. Sentendo poi il suo preparatore, Sergio Benzio, avevano già riscontrato questo problema, ma non hanno avuto il tempo per adattare ad una posizione più aerodinamica Michele, lui è abituato a posizioni più comode viste le lunghe percorrenze. Michele si è scaldato a nostro giudizio troppo poco prima della prova, era molto teso, e forse l'eccessivo zelo nell'organizzare l'evento, con le premiazioni degli sponsor e i ringraziamenti vari, lo hanno distolto dal suo obiettivo principale, ovvero battere il record dell'ora. Tra i due atleti però a noi è sembrato subito, sin dall'inizio un divario troppo alto in termini di conoscenza della specialità e retroterra culturale. Non dico che Michele non possa fare questi tentativi in futuro, ma quello che non si improvvisa è la tecnica della pista. Pensate che tra i suoi ondeggiamenti rispetto alla riga nera della corda poteva perdere anche 1 metro ogni giro, ma anche di più e al termine di 163 giri, almeno un 150 metri in più avrebbe potuto fare. Inoltre, aveva indossato un bellissimo casco da crono a goccia, però durante la prova abbassava continuamente la testa rendendo il suo vantaggio aerodinamico addirittura controproducente. Poi la posizione troppo alta. Sommando questi piccoli aspetti tecnici a nostro giudizio un 500 metri in più avrebbe potuto farli. La tabella proposta da Sergio Benzio era tarata sulle sue effettive potenzialità, nessuna illusione, si sapeva da dove partire, e si sapeva dove arrivare. La scelta di non seguire subito la tabella dei 44.54 è stata fatta perchè si voleva fare una buona prova ma senza l'illusione di poter battere l'americano. I quattro chilometri che separano il nostro atleta sono al momento, incolmabili, ma nulla è impossibile, ci devono però essere delle condizioni di partenza diverse da quelle attuali. Michele ha un buon fisico, grande resistenza e giro dopo giro rispetta la tabella, anzi, aumenta. Noi siamo già contenti, sappiamo anche di quanti pochi chilometri ha nelle gambe e quanto tema il velodromo. La mia impressione è che Michele vada ad un ritmo al di sotto delle sue possibilità, o meglio, forse mentalmente è abituato a spingere ad un basso numero di giri, per fare molti chilometri, ma qui è diverso, non si raggiungono di certo le medie orarie dell'inseguimento, ma è pur vero che si tende ad andare un pochino fuori giri. Invece lui sembra che possa girare all'infinito, tant'è vero che gli ultimi giri li affronta ai 44 orari. Dopo una prova del genere è difficile recuperare velocità, cioè aumentare. Nell'insieme è stata una bella prova, vistì tutti gli attenuanti del caso, Astegiano ha ance battuto se stesso di quando era molto più giovane e preparato. Merito dei materiali e merito anche al preparatore. Così Michele ha fatto almeno il record italiano M6 a 58 anni, segnando i 40,788 km. Per chi volesse provare... questo è il suo risultato. Complimenti.

i dati della prova forniti da Associazione Brixa Crono sul sito vignalonga:
http://www.vignalonga.it/modules/mydownloads/visit.php?lid=791
 
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bicibikers

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é un ottimo tempo x un M6, in termini di potenza è abissale la differenza da 40,8 a 44,5 (ca 80W), mi piacerebbe conoscere la dinamica della prova per verificare se e quanto ha tenuto velocità prossime ai 45 km/hr.
I 45 km/hr con bici tradizionale farebbero fatica a superarlo anche i migliori del forum, cosa ne pensi?

hai ragione ho voluto verificare su un programmino stupido la differenza dei watt impiegati e anche a me da 70 watt circa, più o meno siamo lì. Non sono pochi. Certamente le cose che lo hanno penalizzato di più sono le traiettorie e l'aerodinamica, pessima, andate a vedere le foto sul link fotogliso.
 

bicibikers

Apprendista Passista
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OIBO'

IMHO se si metteva in una posizione seria faceva 20W in +!!!!!

quando l'ho visto mi si sono rizzati i capelli!!! Era la prima volta che lo vedevo in bici. Ma cosa vuoi fare, il giorno stesso della prova? Vuoi mica fargli cambiare tutto.... io comunque penso che sia molto resistente ma manca di velocità e di scuola crono-pista e a quell'età cambiare è ostico.
 

falco1950

Pignone
2 Marzo 2009
207
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Tre Croci
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Prima di tutto complimenti per la prova che in ogni caso è superlativa, poi sai il mio commento sulle foto, purtroppo la cura dell'aerodinamica e posizione in una prova del genere è fondamentale. Non sono d'accordo quando dici che a una certa età non si può modificare, bisogna sempre adattarsi alle cose nuove quando sono positive.
 

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