Forse i loro medici ne sanno qualcosa in più del forum se decidono di fermare immediatamente i positivi....
Già solamente le preoccupazioni legate al long COVID e strascichi della malattia credo siano per loro sufficienti per evitare di fare fare tre settimane di sforzo a un positivo...
Per fortuna che c’è stato questo commento. Ognuno è diverso, ma posso dire che a Pasqua ho avuto il Covid e
- pur non avendo avuto chissà quali sintomi
- pur avendo continuato a lavorare e ad allenarmi regolarmente (stringendo i denti in entrambi i casi)
ho avuto un crollo drammatico delle mie mediocri prestazioni, non tanto durante il periodo di picco della malattia, ma nel dopo. E di certo il mio carico di lavoro non è paragonabile a quello svolto da un professionista in condizioni normali di allenamento e men che meno quando alle prese con un GT.
A prescindere dalle esperienze personali, non bisognerebbe dimenticarsi che il COVID è stata una malattia mortale che coinvolge le vie respiratorie: sebbene ora siamo più tutelati contro la mortalità è pur sempre ragionevole supporre che rimanga una malattia fortemente debilitante.
Infine, per un professionista andare in bici è il suo lavoro. Da un lato, la fisiologia umana è tutt’altro che prevedibile a tavolino ed è quindi sensato avere (il corridore o chi per lui) un approccio cautelativo per tutelare/creare le migliori condizioni per la performance nel futuro prossimo. Dall’altro, se alla squadra - datore di lavoro - sta bene di ritirare un proprio atleta dalla corsa, onestamente perché criticare l’atleta/la squadra, visti, oltretutto, i motivi ragionevoli e condivisibili?