Si, anche il nulla di fatto fino alla Vuelta è una certezza, senza se e senza ma.
E' passato professionista nel 2007, nel 2009 è secondo ai nazionali a crono, nel 2011 vince la vuelta per il resto mi sembra di leggere qualche buon piazzamento e comunque già nel 2012 si piazza secondo al tour dove era partito come gregario e dove mi pare di ricordare che probabilmente, se non avesse rispettato i dettami della squadra, avrebbe anche potuto insidiare lo stesso Wiggins (che vinse).
Tutto sommato mi sembra che la crescita sia stata abbastanza lineare. Mi sembra che fin dall'inizio sia stato chiaro che i numeri, poi "affinati" con la maturità, li avesse...
La sua carriera ciclistica inizia gareggiando con licenza del Kenya, federazione che rappresenta ai
campionati del mondo Under-23 nel
2006 e nel
2007. Nel 2007 passa professionista con una piccola squadra sudafricana, il
Team Konica Minolta,
[9] vincendo subito due corse.
Nella stagione successiva passa alla
Barloworld, diretta dall'
italiano Claudio Corti,
[10] con cui prende parte al
Tour de France 2008,
[11] e al
Giro d'Italia 2009, classificandosi rispettivamente ottantatreesimo e trentaduesimo. È proprio nella
Corsa Rosa che ottiene il primo piazzamento di rilievo: durante la quattordicesima tappa con traguardo posto sul
San Luca, entra nella fuga di giornata piazzandosi al sesto posto, a 36" dal vincitore
australiano Simon Gerrans.
[12] Nel 2008 sceglie la licenza ciclistica britannica, venendo così convocato ai
campionati del mondo di
Varese come membro della
nazionale britannica: nell'occasione non riesce però ad arrivare al traguardo della
prova in linea.
Froome in
maglia bianca davanti a
Juan José Cobo alla
Vuelta a España 2011
Al termine del 2009, essendosi sciolta la Barloworld, Froome firma per la neonata formazione inglese
Sky. Nella stagione 2010 ottiene, come migliore prestazione, un secondo posto al
campionato britannico a cronometro. Nel maggio dello stesso anno partecipa al
Giro d'Italia, dal quale viene però espulso per essersi fatto trainare dalla propria ammiraglia in un tratto in salita.
[13]
Nel 2011 offre buone prestazioni in diverse gare, in particolare nei tratti in salita. Nella seconda parte di stagione prende parte alla
Vuelta a España in appoggio al capitano e connazionale
Bradley Wiggins. Al termine della decima tappa, una
cronometro a
Salamanca in cui si piazza secondo alle spalle del
tedesco Tony Martin, riesce a fare sua la maglia rossa, simbolo del primato in
classifica generale.
[14] Cede la maglia il giorno dopo a Wiggins,
[15] mentre nelle tappe seguenti svolge il doppio lavoro di gregario in salita e contemporaneamente di atleta di classifica.
[16]
Nell'ultima settimana di corsa si aggiudica la diciassettesima tappa, quella con arrivo a
Peña Cabarga, non riuscendo però a superare in classifica lo
spagnolo e maglia rossa
Juan José Cobo.
[17][18] La corsa verrà vinta proprio da Cobo, con Froome che ottiene il secondo posto finale a soli 13", davanti al proprio capitano Wiggins:
[19] tuttavia il 18 luglio 2019 viene dichiarato vincitore, in seguito alla squalifica per
doping dello stesso Cobo, vedendosi attribuita anche la
classifica combinata della corsa e diventando così il primo britannico a conquistare un
grande Giro.
[20] In ottobre si classifica quindi terzo al
Tour of Beijing, gara a tappe conclusiva del calendario
World Tour.
Nel 2012 secondo al Tour de France