Che poi, se mi permetteuna onesta riflessione.
Valverde nel 2015 a 35 anni, in un solo anno:
4° Dubai tour a febbraio
3° alle strade bianche
2° Volta catalunya
2° Amstel
1° Freccia
1° Liegi
1° Campionato Nazionale
3° Tour
3° San Sebastin
7° Alla Vuelta (primo classifica a punti)
5° al Mondiale
4° al Lombardia a ottobre
Totale 90 corse disputate
Lo stesso corridore l’anno dopo, a 36 anni:
1° Andalucia a febbraio
1° Vuelta castilla y Leon
1° Freccia
3° al giro
3° campionati nazionali a crono
4° Campionati nazionali strada
6° Tour
3° San Sebastián
12° Alla Vuelta (si ha fatto tutti 3 I grandi giri nello stesso anno)
6° Lombardia ad ottobre
Totale 92 gare
Mi chiedo talvolta se ha senso tanto “clamore” tanto per una coppia di giovani 25 enni che fanno poco più di 50 all’anno (praticamente in due faticano ad arrivare a fare le gare che quell’altro “vecchietto” faceva su un’anno) quando per oltre 20anni c’è chi ha corso doppio e ottenuto risultati di alto (altissimo) livello senza che nemmeno che i più se ne siano praticamente resi conto.
il ciclismo attuale è semplicemente cambiato, gli atleti “più forti” corrono poco (direi molto poco…WVA ha 28gg di corse di cui 6 fatti nell’ultima settimana…in linea con Tadej e Vingeegard)..l’allenamento e la nutrizione permettono di portarli al loro meglio senza fare chissà che gare e quando corrono partono con “i numeri per vincere”.