Il pavè è un anomalia nel tour perchè non veniva mai afforntato, se l'ASO lo mette ogni anno diventa una caratteristica ordinaria come lo erano i 100 km a crono. La tendenza degli organizzatori è questa e i partecipanti dovranno farsene anche una ragione.
In questo interessante articolo -
http://www.cyclingnews.com/blogs/robert-millar/robert-millar-if-froome-rides-the-tour-de-france-he-needs-to-change-his-approach - Millar (Robert) riguardo a Froome spiega come il percorso non è adatto a Froome non per i pochi km a crono (Millar, fa giustamente notare che Froome è quello che negli ultimi anni ha
espresso in salita le prestazioni migliori) ma per tutta la prima settimana al Nord. Froome non sa affrontare le gare in Belgio, in Olanda, il vento, le strade strette, il gruppo schiacciato in careggiate di due metri e mezzo. Il suo limite, grave, è questo; mentre concentrare la preparazione sulla salita anzichè sulla crono per lui è possibile e facile, imparare a correre le prime tappe come delle classiche (perchè così verranno corse dal gruppo) non è possibile in pochi mesi anzi, aggiungo io, non credo lo imparerà mai, non sono cose che certo impari a fare a 30 anni. Per lui o il percorso del tour è quello "classico" che abbiamo imparato a conoscere, altrimenti son dolori.
Quelle di Millar sono considerazioni che mi sento di condividere, del resto Froome le classiche non le corre e le poche volte che ci mette piede (mondiali) fa delle figure barbine. Credo che la decisione di saltare il tour (se confermata) dipenda soprattutto dal pavè e dalle tappe al nord che non sono compensate da una crono lunga che avrebbe potuto permettergli di recuperare eventuale terreno perso.
Il motivo di un percorso simile da parte dell'ASO non mi è chiarissimo. Mi sentirei di escludere comunque il motivo di favorire i giovani frnacesi: Thibout, Barguil - se convocato - e Bardet possono tranquillamente arrivare alla cronosquadre con bei minuti di ritardo