Provo, dopo aver letto tutto il 3d, a dare risposta a qualche quesito inerente il lavoro dei medici in Italia, cosa sia concesso e il relativo ammontare di stipendi e parcelle.
Circa il dubbio più volte riproposto sul perché esista il lavoro privato in struttura pubblica fuori turno la risposta è che nel 1998, l'allora ministro della sanità (così si chiamava) Rosy Bindi pose alcuni vincoli molto stringenti al personale medico a cominciare dal vincolo di legge di non poter conseguire più di una specializzazione e così via. Uno degli aspetti più eclatanti fu la obbligatoria scelta di praticare la attività libero professionale in ambito intramurale (intramoenia) o fuori dalla struttura pubblica. La genialata portò alle casse dello stato una marginalità mai avuta in precedenza per la duplice ragione che la gestione dell'attività è demandata alla struttura (non si fa quindi nero) e al contempo il medico paga una quota (da contratto con la struttura stessa) per la fruizione di locali e strumentazione.
Per quanto attiene allo stipendio, si diceva nelle prime pagine che fosse troppo lauto. Dunque, un dirigente medico di secondo livello (il comune medico ospedaliero) percepisce circa (mediamente) 2.600/2.700€. Ci sembrerà tanto ma non lo è affatto se si considera che quasi tutti sostengono costi legali per le denunce continue e multiple da cui difendersi spesso senza motivo (es. Feto morto, denuncia a TUTTI gli strutturati, salvo poi provare ferie, assenza, malattia, impegno in consulenza in P.S. etc) ma che pagano di tasca propria. Nel frattempo la RCP (responsabilità civile professionale) aumenta fino a proscioglimento (e nessuno viene rimborsato). Sempre a titolo di esempio, il ginecologo (avendo parlato del feto morto...) che eserciti in struttura privata (clinica) non fornita di unità di terapia intensiva neonatale (utin) paga un "premio" assicurativo di 30.000€ annui. Così, giacché è appena passato il capodanno, tutti ginecologi dipendenti di clinica stanno festeggiando con un un -30.000€ sul c/c. Stessa cosa per quanto riguarda la fatiscente situazione per cui (con le dovute differenze per sistemi sanitari regionali) il personale sanitario tutto (non solo medici) si trovano a dover provvedere da sé anche alla divisa e calzature. (Non è la regola, è solo un esempio, ma accade. E accade anche che le divise "spariscano" tra andata e ritorno dalla lavanderia. E non riappaiono certo per buonismo o concessione dell'ospedale). Infine se fate i conti sono comunque 100€ al giorno (lavorato). Beh, fate gli stessi conti a personale non qualificato come muratore, idraulico, elettricista, tassista, e a tutti i commercianti...
Poi bisogna considerare il capitolo previdenza. Un medico versa alla propria cassa il 19% dell'utile dell'anno. Mica pizza e fichi. E questo va a sommarsi ad una quota fissa individuata per età definita Quota A (quella calcolata in percentuale è la Quota B). Poi i medici versano una quota per le agevolazioni ricevute dalle donne medico in gravidanza. E la pagano tutti i medici anche se ne beneficiano solo le gravide. Ma non siamo americani e va bene così.
Nel privato, si è citato il dentista ma vale per chiunque ovviamente, se si considerano i costi di gestione di una struttura (es. Lo studio dentistico paga i controlli dell'esperto qualificato sui sistemi di radiologia, paga i controlli dell'impianto elettrico, paga i rifiuti speciali, paga i controlli del medico competente al personale, paga i corsi di aggiornamento del personale e del titolare, paga gli estintori, paga la tenuta di tutto quanto compete al commercialista e non solo per il fisco in senso stretto, paga le utenze al costo business e non domestico, etc etc); se si considerano i costi del personale (circa il 190% dello stipendio percepito);
se si considerano i costi relativi al materiale e alla strumentazione sanitaria;
se si considerano le tasse per scaglioni che si conoscono e non serve approfondire in questa sede;
se si considerano i giorni non retribuiti rispetto a qualunque dipendente pubblico o privato (ferie, malattia, lutto, matrimonio, paternità e maternità);
vi pare sul serio che un medico sia strapagato? O piuttosto quel signore col camice lavora spesso tutto il giorno tutti i giorni e quindi a differenza del turnista se alla fine dei conti ha qualche € in più nel portafogli forse non è sempre il bruto, evasore, profittatore, ladro che spesso si descrive?
E poi avete provato a fare i conti di quanto costa in termini economici e di tempo arrivare in fondo ad un percorso formativo? Quel professionista avrà accumulato un arretrato rispetto al coetaneo che ha cominciato a lavorare dopo il diploma, di svariati soldini. E la sua competenza? È equiparabile a quella dell'amico che nel frattempo (dico a caso) porta lettere da 12 anni, ha avuto col suo stipendio la possibilità di godersi vacanze, auto o hobby negli anni più belli della giovinezza e lavora 6 ore al giorno senza mai sentire di continuo (e sognarsi pure) "ahi dottore, ohi dottore... Ma che cattivo tirchiaccio che è lei dottore"!
Infine, al medico dipendente del SSN è concesso di esercitare anche privatamente (compresa la opzione intramoenia). OK, anche al medico militare (o appartenente agli altri corpi civili e militari dello Stato). È un benefit? Forse. Ma il medico ha subìto, e sottolineò subìto, la separazione delle carriere per favorire il farmacista che è classe professionale protetta (sotto molti aspetti) ben più remunerata e che non ha alcun rischio, e invece il medico paga più di tutti gli altri professionisti in termini di responsabilità professionale. Io volgo il mio pensiero alla magistratura. E non commento.
A conti fatti, un medico vede passare sotto al naso il 76% del lordo (fatturato) come costi (in senso omnicomprensivo) e sul 24% restante ne corrisponde alla cassa previdenza il 19%. Vive quindi con il 5% del fatturato. Questo è. E questo è il motivo per cui le parcelle sono quelle che si conoscono.
Non parlo del nero perché è male che affligge trasversalmente tutto il mondo del lavoro (si intende ove possibile, chiaramente), e che in molti, sempre trasversalmente, indicano come "legittima difesa" posto che sia un reato e atteso che andrebbe sempre punito. Però è evidente che, all'italiana, chiunque, non solo il medico, che veda sfumare quel volume di fatturato, si senta in pieno di abbracciare il detto "l'occasione fa l'uomo ladro", non accorgendosi appunto che di ladro si tratta. Ma lo spunto che rende ladri fa particolarmente adirare se poi si considera come funziona il tutto.
A titolo di esempio, porto mio figlio all'asilo privato spendendo un terzo (meno di un terzo) di quanto mi sarebbe costato il servizio pubblico. È questo che mi merito per aver studiato, essermi laureato in corso due volte, aver sostenuto con il massimo del profitto gli esami e le tesi, aver servito lo Stato come Ufficiale fin dall'assolvimento degli obblighi di leva e poi? Mi si nega (con modifiche continue alla fattibilità o con costi da sostenere che hanno del folle) la ricongiunzione dei contributi versati all'allora inpdap con quelli della cassa attuale e il riconoscimento degli anni di studio (che un non laureato ha messo a frutto). Poi mi ritrovo a metter su famiglia, far casa e pago gli oneri di urbanizzazione in centro dove non c'è nulla da urbanizzare, la polizia locale dice che devo aver pazienza se mi parcheggiano sul passo carrabile, non posso mica chiamarli sempre, li disturbo. Poi pago imu, ICI, tari, tasi, crick crock, pop con, tricche e ballacche, e mi ritrovo in affitto dallo Stato. Ma lo stesso Stato mi dice che devo contribuire per il poveretto che non lavora pagandogli il reddito di cittadinanza che il suddetto poveretto spende in birra al bar e TV 99" OLED. Già. E poi devo contribuire per il poveretto cassaintegrato che, nel frattempo, anche quando turna regolarmente, dorme al lavoro e poi lavora in nero (idraulico, elettricista, carpentiere, agricoltore). Ma va? E poi dici, i 100€ al giorno lavorativo del medico sono meno del doppio della paga oraria della domestica a nero (media del posto doveva vivo). Noooooo? E non ci siamo, non ci siamo proprio. Allora ladri no, ma un po' irritati...
Per finire, lo sapete che il 730 precompilato, per quanto attiene alle spese sanitarie presso medici privati lo compila il medico a manina? Ebbene si, il caro Renzi fece questo regalo agli italiani col fondoschiena dei medici che si son ritrovati, loro malgrado, a lavorare per lo Stato gratis (inserimento dati nel sistema tessera sanitaria) ma con la spada di Damocle sulla testa. Si, perché se si commette un errore anche semplice di battitura, quell'errore costa, singolarmente, 100€ di sanzione. Facciamo un esempio. Si compila il codice fiscale del sig. Rossi Mario e si digita un carattere alfanumerico errato: 100€. Poi, l'errore risulta tale per cui la spesa non può essere portata quindi in detrazione: sanzione commisurata alla somma (danno causato al sig. Rossi). Poi, per pura sfortuna capita che il codice fiscale sia non inesistente ma corrisponda ad altro contribuente che, così, avrà un vantaggio fiscale a lui non dovuto: sanzione commisurata alla somma (danno causato all'erario). E queste sanzioni ammontano comunque minimo a 3000€ (questo dato potrebbe non essere corretto andando a memoria sulla legge).
Irritati e indignati... All'italiana: capo chino, lavoro e portafogli (anche) aperto allo Stato.
Per altre domande sull'argomento sono a disposizione