24 giugno 2012 GF GIORDANA:
Commento di Simone
"Nei primissimi minuti dopo il trasferimento fino ad Edolo avevo l'impressione di aver un pò di difficoltà a spingere, vedendo però la potenza elevata fatta dal gruppo non ho dato troppo peso alla cosa, già dopo poco infatti l'andatura è calata sotto i 300w e la pedalata è diventata davvero facile, tant'è che mi sono sbilanciato con un mio compagno sul fatto che mi sentissi piuttosto bene.
Sul Gavia ho pedalato bene per tutta la salita, non ho mai avuto momenti di difficoltà e l'andatura del gruppo di testa (dietro i fuggitivi) era quella giusta per me, né troppo blanda e né troppo forte, solo a metà c'è stato un momento, in uno dei tratti più duri, nel quale c'è stata una discreta accelerata dove siamo rimasti in 5-6. In cima abbiamo scollinato un gruppo di circa 10-12 corridori, anche il morale a questo punto era ottimo.
Tra la discesa e la strada che da Bormio porta a Mazzo ci sono stati come di consueto molti rientri, l'andatura è stata davvero blanda e davanti i quattro fuggitivi hanno guadagnato tantissimo (poi si è rivelato un problema, ma in quel momento non ci pensavo), io ho pensato a spendere il meno possibile e ad alimentarmi bene, anche perché sul Gavia avevo capito di poter sperare in un buon risultato.
Il Mortirolo è stato preso decisamente forte fin da subito dai 3-4 corridori più forti (tutti del lungo), io ho fatto i primi minuti del mio passo, forzando comunque un pochino di più di quanto potessi sostenere per tutta la salita in modo da non rimanere nella calca (all'imbocco eravamo una cinquantina), dopo poco però ho cercato di stabilizzarmi su un passo che sapevo poter reggere fino in cima (5w/kg) e infatti ho recuparato piano piano alcuni corridori che mi avevano staccato nel primo tratto. La salita mi è passata piuttosto bene, anche se sensazioni sono state di fatica costante dal primo all'ultimo km, e sono riuscito ad arrivare in cima al Mortirolo (mai fatto prima, come il Gavia del resto) senza che diventasse un calvario, nel tratto finale ho cercato di tenere con me un ragazzo che fa i lunghi che era leggermente in difficoltà ma sapevo che poi mi sarebbe stato utilissimo sul falsopiano e in discesa.
Sul lungo falsopiano ho pedalato sempre discretamente, sebbene la fatica si faceva sentire, mentre in discesa fin dall'inizio ad ogni tornante mi venivano un pò di crampi alternativamente alle due gambe nell'interno coscia (curva verso dx = crampo gamba sx), mentre stavo decisamente meglio quando ritrovavamo uno strappo, dove riuscivo a pedalare senza crampi. All'ultimo km non avevo ancora idea della mia posizione, sapevo solo che avevamo davanti cinque corridori in tutto tra medio e lungo, il ragazzo che era con me ha girato per il lungo mentre io sono arrivato e mi hanno detto del secondo posto finale.
Sebbene un pochino, ci sperassi visto che avevo visto nelle ultime settimane di aver ritrovato subito un buon fondo e una discreta pedalata in particolare sulle salite lunghe, devo dire che questo secondo posto è stato davvero bello non solo perché fatto subito al rientro ma anche perché frutto di una corsa molto intelligente, soprattutto sul Mortirolo, senza mai voler strafare, l'unico rimpianto, con il senno di poi, è il tratto tra Bormio e Mazzo fatto così piano, che ha fatto si che la fuga prendesse un così ampio vantaggio, comunque il vincitore del medio è stato bravissimo a tenere poi nel finale, sicuramente il prossimo anno ci tornerò con l'intento di giocarmela fino in fondo. Per chiudere due parole sui rapporti, il 36-28 è stata la scelta perfetta, mi ha permesso di salire il Mortirolo praticamente senza quasi mai alzarmi sui pedali, e anche sul Gavia devo dire che in alcuni tratti sono passato dal 36-24 proprio al 36-28."
Grafico Gara (tracciati dati con media mobile su 20'')
GF Giordana, gara quasi di casa per il sottoscritto quindi conoscendo bene il percorso nell'analisi inserirò anche dei riferimenti "logistico-geografici" utili per chi vuole fare un eventuale raffronto.
Oltre alla conoscenza del percorso è ben noto che per caratteristiche è una delle prove più impegnative nell'ambito delle GF italiane, non per la densità delle salite (come, per esempio, altre gare) ma per la loro durata, per la loro pendenza e, come spesso capita, anche per il notevole divario non solo altimetrico ma anche termico, aspetto non da sottovalutare.
Una classica, tra le più dure e schiette, senza troppi fronzoli interpretativi, l'unica incognita tattica è appunto nel tratto tra Bormio e Mazzo, diversamente è una prova ad eliminazione su ascese mitiche.
Venendo alla prestazione di Simone, divido l'analisi in settori:
partenza (controllata) ed avvio "volante" ad Edolo: 36' con pochissimi rilanci, praticamente sempre a ruota libera, anche questa condota rilassata e senza dispersione di energia, nell'ottica totale di gara è stata importante anche se ovviamente comporta una certa mancanza di "sensazioni" e può creare un senso di incognita ad avvio gara.
Edolo-Ponte di Legno: inizialmente ritmi un pò sostenuti, anche perchè qui avviene subito la deviazione per il corto e alcuni atleti cercano di fare la differenza nel possibile anche in questo brevissimo tratto coumne, prevale in questa sezione una condotta ancora tranquilla e regolare con prevalenza di Z3 (250-300W) ma con buone sezioni continuative in Z2 e anche Z1 nei tratti più semplici dopo l'attraversamento dei vari centri abitati. Anche nel primo tratto verso il Tonale (bivio poi con breve discesa per superare l'abitato di Ponte di Legno) non ci sono stati particolari scossoni.
Gavia: nella prima fase più pedalabile fino a S.Apollonia (90' di gara) ancora in gestione e progressione (260-280W) ma il ritmo e le pendenze cambiano subito dopo il passaggio in questa località e con l'inizio vero e proprio dell'ascesa: Z4 piena (320-330W) nel tratto più ripido SENZA mai scendere sotto le 70-72 rpm anche nel tratto con le canaline di scolo (una volta sterrato); qui è avvenuta poi la prima selezione con un primo ed unico ingresso in Z5 continuativo; le pendenze poi fino alla galleria diminuiscono gradualmente e parzialmente e qui la potenza è scesa leggermente ma correttamente Simone ha mantenuto sempre una cadenza che gli permettesse di mantenere una condotta economica e con minor sensazione di fatica possibile (75-80 rpm).
Tratto in galleria, ripido e da qui anche l'asfalto crea qualche problema, ma soprattutto l'altitudine: visibile la flessione di potenza nonostante l'incremento del ritmo impresso dal gruppo ormai selezionato in poche unità.
Gavia da S.Cristina in 46' netti @ 306W medi
Discesa verso S.Caterina e poi verso Bormio tecnica ma affrontata a basse velocità, questo e il successivo falsopiano verso Mazzo sono stati gli unici elementi tattici della gara, purtroppo a discapito di un risultato ancora migliore!
Mazzo-Mortirolo: ascesa classica e impegnativa, conoscendo le caratteristiche di Simone avevo suggerito un rapporto 36x28 per permettergli di mantenere il più possibile una cadenza in linea con le sue migliori espressioni di potenza, questo è stato un piccolo ma importante elemento tecnico che gli ha permesso un'ascesa pressochè perfetta (per di più senza conoscerla!).
Ritmo subito sostenuto con prima ulteriore scrematura, da notare la notevole escursione termica (linea gialla) rispetto allo scollinamento sul Gavia, questo elemento indubbiamente si fa sentire e molto spesso mette in crisi molti atleti.
Incredibile la costanza di potenza dopo una prima (e normale) piccola flessione, c'è stato poi un crescendo e ripresa nel finale, dopo il tratto in "falsopiano" di congiungimento con il versante di Grosio.
Cadenza media mantenuta 70 rpm (in linea con alte prestazioni di questo spessore -scalata Mortirolo <60'- ad avvalorare una relazione sempre presente tra incremento di W/Kg e rpm sostenibili) ma con picchi minimi di 55-56 rpm a testimonianza della pendenza e difficoltà di quest'ascesa mitica.
Il finale in spinta all'uscita dal bosco (ultimi 2km) ha permesso poi di proseguire a buon passo anche nell'infido e spesso risolutivo tratto in falsopiano verso Trivigno.
Mazzo-Mortirolo in 54'54'' (confrontato con segmento Strava) @ 316W medi. Qui è stato il vero punto di forza, riuscire a migliorare e addirittura incrementare il ritmo di scalata...dopo aver già affrontato una salita comunque impegnativa come il Gavia!
Sono emerse le caratteristiche aerobiche di Simone e la capacità di mantenere un'intensità submassimale elevata e protratta nel tempo (vd pannello CP, la linea nera rappresenta la prova di oggi nel contesto delle migliori potenze espresse)
Tratto GPM Mortirolo-Trivigno-arrivo Aprica:
questo è un tratto altrettanto infido perchè si arriva da una scalata al limite e non si ha un attimo di respiro per poi dover risalire progressivamente e continuamente. Il tutto interrotto da brevi e dissestati tratti in discesa, il primo subito seguito da uno strappetto (laghetto): questo è un tratto che crea notevoli e numerosi attacchi di crampi poichè la muscolatura impegnata dalla scalata sul Mortirolo si trova ad avere un primo cambio di ritmo sul falsopiano e poi viene ulteriormente sollecitata da questa combinazione di discesa tecnica+strappetto; anche Simone riporta questo problema e chi conosce la gara sa bene che i crampi in questo tratto sono spesso implacabili nonché puntali!
Molti rilanci anche dopo Trivigno per alzare la velocità alle uscite degli (stretti) tornati e finale in buon crescendo (ultimi 2' completamente in Z5).
Analisi 3d potenza/cadenza/tempo
GF Giordana 2012 3d Simone - YouTube
Con solo 1 mese effettivo di preparazione mirata e particolarmente intensa e dopo un incidente così grave (1 mese di stop) questo risultato ripaga i sacrifici fatti in questo periodo ma soprattutto avvalora il potenziale di Simone, atleta morfologicamente e fisiologicamente perfetto per salite di questo tipo/caratteristiche e soprattutto durata, con doti di fondo ANCHE per durate di gara superiori alle media delle classiche MF.
Questa GF va di diritto "cerchiata" sul calendario 2013
Il mio contributo di "guida" è stato nel dare piccoli consigli coadiuvato però
(e questo è l'aspetto fondamentale) dalle capacità di riscontro/feedback/sintesi fornite dall'atleta, dai suoi spunti ed ovviamente esperienza acquisita negli anni precedenti.
Alcuni carichi sono stati "imposti" ma in funzione della ripresa di una condizione di forma indirizzata a questo primo vero appuntamento.
Obiettivo pienamente raggiunto, soddisfazione grande!