GF Prato - Abetone (percorso lungo, 145km).
"Dal file mancano i primi 15km di trasferimento dove avevo il
garmin spento perché mi ero reso conto che non era molto carico. Sulla prima salita stavo decisamente bene, la pedalata era facile e fluida nonostante il ritmo fosse buono (anche se siamo saliti 45" più piano dello scorso anno, dove però si andò davvero forte), nel falsopiano e nella salitella successiva sono rimasto in coda al gruppetto per risparmiare un pò di energie, in fondo alla lunga discesa abbiamo girato in 9 per il percorso lungo, dietro due che si erano avvantaggiati, purtroppo c'è stato un buco in una curva che ha spezzato il gruppetto in due, io erroneamente non ci ho dato subito peso perché con me c'erano due ottimi corridori (rispettivamente il vincitore della lungo della maratona delle dolomiti e di quello della gf giordana) e invece purtroppo il distacco è diventato subito importante per via di un certo nervosismo su chi dovesse chiudere. Abbiamo iniziato un pò a girare ma senza comunque ammazzarci (la gara era sempre lunga) e per fortuna da dietro sono rientrati altri due corridori a darci man forte (nel frattempo i due big citati sopra si sono ritirati per motivi differenti) e, complice un rallentamento davanti, siamo riusciti per fortuna a rientrare nel lungo tratto di pianura prima della salita regina.
Prima dell'imbocco del Passo San Pellegrino ho iniziato ad avere qualche dubbio sulla mia tenuta perché iniziavo a sentire un pò di affaticamento, anche per questo appena la salita è iniziata non ho provato a seguire i migliori (quasi tutti fuori portata per me, soprattutto ora) ma ho iniziato una scalata in solitaria con il ritmo che ritenevo giusto, un pò quello che ero riuscito a fare con successo alla Giordana e con meno successo alla Straducale, nella prima parte di salita, dura ma non impossibile, sono salito comunque bene, in linea con quanto fatto qualche settimana fa in allenamento, tant'è che verso la metà dell'ascesa ho ripreso, e poi staccato, gli unici due corridori che erano rimasti davanti e che obiettivamente pensavo di poter battere. Continuando a salire le sensazioni sono via via peggiorate e ho iniziato a soffrire sempre di più, gli ultimi km, con rampe durissime, sono stati davvero duri, anche a livello psicologico, e sebbene avessi il 36-28 avevo una cadenza decisamente troppo bassa (sebbene la salita sia complessivamente meno dura del Mortirolo ha un finale ancora più duro di questo, e arrivarci un pò al gancio può essere un problema), in ogni modo alla fine sono riuscito a fare un tempo di scalata solo 40" superiore a quanto fatto in allenamento.
In discesa, a tratti veloce e a tratti pedalabile, ho cercato di bere parecchi zuccheri e mangiare qualcosa in quanto mi sentivo un pò vuoto, a circa 10km dall'arrivo è iniziata l'ultima salita, pedalabile, e ho avuto subito la sensazione di crampi, ho cercato di bere abbastanza e non esagerare con l'agilità, per fortuna i crampi sono diminuiti quasi subito, e sono riuscito a gestire bene l'ascesa solitaria, anche perché ero abbastanza sicuro di tenere la posizione e non speravo di poter riprendere nessuno, solo sotto l'arrivo ho scoperto di avere il 5° a circa 1' (professionista solo qualche settimana fa). Su questa salita il tempo che ho impiegato è stato circa 4' più alto di quanto fatto in allenamento, dove però ero salito davvero forte e per buona parte dandomi cambi regolari con i miei compagni.
Complessivamente direi che sono soddisfatto sia del risultato che della prestazione complessiva, in particolare di essere stato molto brillante sulla prima salita, soprattutto in ottica dell'avvicinamento alla gf Charlie Gaul."
Dati riassuntivi
grafico, valori media mobile su 20''
Un'altra buona prestazione e con aspetti positivi per Simone ma con alcuni aspetti da puntualizzare, in quella che sembra una prestazione con "flessione" finale, procedendo per ordine nelle sezioni evidenziate in grafico:
-prima salita, decisiva, come spesso accade nelle MFcosì come nelle GF, la prima vera selezione è avvenuta, ritmi meno incisivi e sostenuti rispetto alla scorsa edizione ma il valore di VAM (1445m/h su una salita di "soli" 7,2% di pendenza media) ma soprattutto il valore di potenza relativa mantenuto (5 W/kg per 23') sono indice di una prestazione notevole ma soprattutto ben gestita, senza affanni né flessioni, infatti l'andamento è parallelo alla velocità espressa senza flessione cadenza (n.b. in confronto a successiva salita) e con permanenza completa a totale in Z4 e 5 senza mai alcun picco in eccesso.
- una lunga fase post salita, non particolarmente semplice specie nelle prime fasi con una permanenza gradualmente in passaggio tra Z4 e Z3, con una, breve, fase di vero recupero attivo solo a ridosso della successiva salita comunque sempre in prevalenza di Z2: questa è stata una gara con relativa poca presenza in Z1 e Z2 (rispettivamente 25 e 16%) rispetto alle altre gare fin'ora svolte e questo aspetto si è fatto sentire nelle fasi finali!
- S.Pellegrino salita lunga ed impegnativa, affrontata con "testa" senza strafare con l'accortezza tattica di non rincorrere atleti che avrebbero imposto un ritmo insostenibile vista la durata della salita ma soprattutto le intensità fin'ora affrontate. Qui il ritmo è stato costante e gestibile fino ad un punto di flessione non causato da incremento di temperatura o altra variabile ma per il solo e "semplice" affaticamento procurato da 3h a 284W normalizzati (potenza media di 250W) valori veramente notevoli e che infatti hanno portato ad un TSS dopo 3 ore di 220 punti.
Da questo punto in poi Simone ha ben gestito l'affaticamento forse l'unico errore è non aver anticipato l'alimentazione come poi riportato che è stata svolta nelle fasi finali, in queste situazioni di deriva "controllata", riuscire a mantenere costante l'apporto energetico è fondamentale per non incorrere in problemi ancora maggiori e prevenire l'insorgere dei crampi (c'è una correlazione tra riduzione dell'apporto energetico e crampi poiché l'azione muscolare diviene più discontinua, così come lo stimolo neuromuscolare).
Altro aspetto ad esso correlato è la perdita di cadenza, anche in questo caso sia causa che conseguenza della riduzione di prestazione e potenza espressa, non per problemi tecnici (rapporti sbagliati) ma per puro affaticamento e decadimento della prestazione muscolare
- la discesa ha permesso un (SOLO) parziale recupero tant'è che nel finale la performance è stata ancora inferiore a quanto svolto in allenamento (ovviamente in condizioni di affaticamento inferiori) a testimonianza di una distribuzione ed intensità veramente elevata nella prima metà gara che poi è stata pagata anche da altri.
Alla luce di questa distribuzione non ci sono quindi aspetti particolarmente negativi, la tenuta è comunque presente e la gara è stata intensa ed impegnativa sia per le caratteristiche del percorso sia per i ritmi affrontati non solo sulla primissima salita, ma nella decisiva fase successiva che non ha permesso grande respiro e possibilità di ri-acquisire una brillantezza utile per il finale.
Quello che manca ora al carico, in vista della Gual, è un richiamo su intensità (mantenendo invariato il volume settimanale) con inserimento/richiamo di carico HOP e ripetute in Z5 prima di una settimana di scarico.