Che quel signor ha una versione "alternativa" della storia, che non credo sia veritiera.
La Wilier è stata fondata dal signor Dal Molin nel 1906 e in quella particolare situazione politica italiana, in cui si parlava spesso e volentieri di territori irredenti (Trento e Trieste) come oggi parliamo di immigrazione o di crisi mondiale, ha voluto dare il proprio "contributo" con il nome all'azienda che andava a fondare.
Qui in zona (sono della provincia di Vicenza) le Wilier hanno sempre avuto grande diffusione fin da prima della guerra e mia mamma stessa aveva la sua bici da ragazza (comprata di seconda mano a cavallo fra anni '50 e '60) che era un Wilier probabilmente ramata.
I figli di Dal Molin aggiunsero dopo la guerra l'aggettivo Triestina, in omaggio alla città di Trieste che era nella famosa zona A (se non erro, mentre la zona B passò successivamente alla Yugoslavia) e per molti anni si ritrovò in una sorta di controllo internazionale. Tuttavia c'era un forte sentimento nazionale per far sì che Trieste diventasse italiana (tanto per dire, quando la società calcistica nel 1947 finì il campionato di serie A all'ultimo posto, venne ripescata per "meriti sportivi" vista la situazione politica), e i figli di Dal Molin le resero omaggio aggiungendo "Triestina" al nome dell'azienda paterna.
Qui nasce l'equivoco per cui molti pensano che Wilier sia una ditta di Trieste.
In quegli anni del dopoguerra Wilier sponsorizzava la squadra in cui militavano Cottur e soprattutto Fiorenzo Magni, che resero il color ramato e l'Alabarda (ripresa dallo stemma della città di Trieste) famose a livello internazionale.
Tuttavia vi fu poi la crisi per l'azienda che negli anni '50 chiuse i battenti.
Nel 1969 il marchio venne rilevato dai fratelli Antonio e Lino Gastaldello. Uno dei due proseguì poi con il marchio Wilier, di cui ora dovrebbe essere presidente onorario mentre i 3 figli ne tengono le redini (Andrea, Michele ed Enrico se non erro).
L'altro fratello Gastaldello invece, passato ora a miglior vita, diresse una ditta di distrubuzione di componenti ancora attiva a Rossano Veneto e legata fortemente (per ovvi e comprensibili motivi) a Wilier.
La Wilier è stata fondata dal signor Dal Molin nel 1906 e in quella particolare situazione politica italiana, in cui si parlava spesso e volentieri di territori irredenti (Trento e Trieste) come oggi parliamo di immigrazione o di crisi mondiale, ha voluto dare il proprio "contributo" con il nome all'azienda che andava a fondare.
Qui in zona (sono della provincia di Vicenza) le Wilier hanno sempre avuto grande diffusione fin da prima della guerra e mia mamma stessa aveva la sua bici da ragazza (comprata di seconda mano a cavallo fra anni '50 e '60) che era un Wilier probabilmente ramata.
I figli di Dal Molin aggiunsero dopo la guerra l'aggettivo Triestina, in omaggio alla città di Trieste che era nella famosa zona A (se non erro, mentre la zona B passò successivamente alla Yugoslavia) e per molti anni si ritrovò in una sorta di controllo internazionale. Tuttavia c'era un forte sentimento nazionale per far sì che Trieste diventasse italiana (tanto per dire, quando la società calcistica nel 1947 finì il campionato di serie A all'ultimo posto, venne ripescata per "meriti sportivi" vista la situazione politica), e i figli di Dal Molin le resero omaggio aggiungendo "Triestina" al nome dell'azienda paterna.
Qui nasce l'equivoco per cui molti pensano che Wilier sia una ditta di Trieste.
In quegli anni del dopoguerra Wilier sponsorizzava la squadra in cui militavano Cottur e soprattutto Fiorenzo Magni, che resero il color ramato e l'Alabarda (ripresa dallo stemma della città di Trieste) famose a livello internazionale.
Tuttavia vi fu poi la crisi per l'azienda che negli anni '50 chiuse i battenti.
Nel 1969 il marchio venne rilevato dai fratelli Antonio e Lino Gastaldello. Uno dei due proseguì poi con il marchio Wilier, di cui ora dovrebbe essere presidente onorario mentre i 3 figli ne tengono le redini (Andrea, Michele ed Enrico se non erro).
L'altro fratello Gastaldello invece, passato ora a miglior vita, diresse una ditta di distrubuzione di componenti ancora attiva a Rossano Veneto e legata fortemente (per ovvi e comprensibili motivi) a Wilier.