Ecatombe covid al Giro

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Cioè se uno ti porta un virus (qualunque sia) in ufficio e te lo appioppa, a te va bene?
E' talmente radicata l'idea del lavoratore indefesso che va a lavorare sempre e comunque che non ci si rende conto dei danni di questo atteggiamento. In ufficio siamo in 2: 1 ha l'influenza, se sta a casa l'altro è da solo, ma se viene a lavorare si rischia di stare a casa entrambi.
Se uno sta male per qualcosa di infettivo (non parlo della caviglia slogata) starsene a casa è un segno di civiltà.
Non me ne frega una mazza...per me ognuno può e deve poter fare ciò che vuole...non c'è la peste ...ti contagi ti curi e guarisci...come hai sempre fatto ...e poi non si lavora solo in ufficio...se chi lavora all'aperto soggetto a vento freddo pioggia caldo sole,dovesse stare a casa ogni volta che ha un raffreddore o qualche forma influenzale,lavorerebbe da giugno ad agosto.Poi se vuoi chiuderti in una bolla di vetro chiuditici pure...però deve essere una libera scelta.
Poi magari ti incazzi se non ti consegnano a casa una busta,un pacco o ancora peggio Just eat,intanto lui non è un uomo è uno schiavo di chi sta a casa a prevenire i contagi.
 

aetius

Gregario
2 Novembre 2007
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Secondo me gli atleti che si stanno ritirando lo stanno facendo perchè solo per capire cosa si può fare e cosa non si può fare in Italia dovrebbero spendere un patrimonio in avvocati, nel dubbio si ritirano :-)xxxx (è una battuta ovviamente, voglio solo dire che c'è incertezza)
Non solo. Lo ha detto bene il medico della squadra: il continuare a correre con la malattia addosso puo' portare a delle conseguenze per cuore/polmoni etc.. che possono durare per lungo tempo.
Se poi ci aggiungi il tempo da cani che stanno trovando, chi metterebbe a rischio la propria carriera (o un paio di anni di una carriere che e' comunque corta)?
 

EliaCozzi

Scalatore
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Io spero che uno possa sempre scegliere cosa fare e quando e come farlo...se uno vuol lavorare con la febbre,il covid,la bronchite che lo faccia...Io personalmente lo so da solo, quando posso e quando non posso lavorare ,senza nessuna imposizione o normativa in merito, che vorrei che non ci fosse mai più...credo di aver vissuto gia' abbastanza di m....negli anni scorsi.
Questo funziona se uno lavorasse da solo, su un pilone dell'alta tensione. In coscienza uno con una malattia infettiva dovrebbe evitare il più possibile i contatti con gli altri, a tutela degli altri. Si chiama comportamento sociale.
Come ti sentiresti su un aereo/treno/autobus se ci fossero due persone con l'ebola che siccome se la sentono loro circolano lo stesso fregandosene dei presenti?
 

bicilook

Ammiraglia
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Questo funziona se uno lavorasse da solo, su un pilone dell'alta tensione. In coscienza uno con una malattia infettiva dovrebbe evitare il più possibile i contatti con gli altri, a tutela degli altri. Si chiama comportamento sociale.
Come ti sentiresti su un aereo/treno/autobus se ci fossero due persone con l'ebola che siccome se la sentono loro circolano lo stesso fregandosene dei presenti?
Si ho capito,ma per fortuna almeno l'Ebola non c'è...
 
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RamboGuerrazzi

via col vento
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Questo funziona se uno lavorasse da solo, su un pilone dell'alta tensione. In coscienza uno con una malattia infettiva dovrebbe evitare il più possibile i contatti con gli altri, a tutela degli altri. Si chiama comportamento sociale.

Questi son gli stessi che si lavano una volta alla settimana e ce li ritroviamo vicini in metropolitana. "se io sento la puzza, anche tu devi sentirlaaaaaaa!"
 
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aetius

Gregario
2 Novembre 2007
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volendo anche un asintomatico ti contagia.
quindi tu pensi che sia quello che ha 39 di febbre accanto a te.

anche senza l'ufficio un asintomatico ti può attaccare il virus anche in metro.
dovresti chiudere la metropolitana ma non voglio dare idee.
e va bene... l'asintomatico ti contagia... non lo sa lui, non lo sai tu che e' malato e non ci si puo' fare sostanzialmente nulla.
Ma stiamo parlando di uno che i sintomi li ha. se li ha se ne sta a casa, e' una questione di rispetto
 

RamboGuerrazzi

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e va bene... l'asintomatico ti contagia... non lo sa lui, non lo sai tu che e' malato e non ci si puo' fare sostanzialmente nulla.
Ma stiamo parlando di uno che i sintomi li ha. se li ha se ne sta a casa, e' una questione di rispetto


no, a molti ancora piace lo schiavismo, se stai male devi comunque lavorare e soffrire.
 

aetius

Gregario
2 Novembre 2007
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Non me ne frega una mazza...per me ognuno può e deve poter fare ciò che vuole...non c'è la peste ...ti contagi ti curi e guarisci...come hai sempre fatto ...e poi non si lavora solo in ufficio...se chi lavora all'aperto soggetto a vento freddo pioggia caldo sole,dovesse stare a casa ogni volta che ha un raffreddore o qualche forma influenzale,lavorerebbe da giugno ad agosto.Poi se vuoi chiuderti in una bolla di vetro chiuditici pure...però deve essere una libera scelta.
Poi magari ti incazzi se non ti consegnano a casa una busta,un pacco o ancora peggio Just eat,intanto lui non è un uomo è uno schiavo di chi sta a casa a prevenire i contagi.
Stai facendo di una caso specifico un caso generale.
Si e' partiti da un corridore malato con una malattia che in modo non predicibile puo' dare delle conseguenze serie e che sta a stretto contatto con altri 150 colleghi.
Per analogia si e' trasferito sul lavoro di ufficio.
Se lavori da casa tua, se lavori da solo, se lavori all'aperto e' chiaro che puoi decidere se sei malato se stare sul divano o se lavorare (se ce la fai)
Se lavori con altre persone e sei a contatto con loro, la tua liberta' ha invece dei limiti e non puoi fare quello che vuoi a tuo insindacabile giudizio
 

longjnes

Maglia Gialla
10 Luglio 2008
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Gianni2
e va bene... l'asintomatico ti contagia... non lo sa lui, non lo sai tu che e' malato e non ci si puo' fare sostanzialmente nulla.
Ma stiamo parlando di uno che i sintomi li ha. se li ha se ne sta a casa, e' una questione di rispetto
ho delle colleghe/ghi che hanno l'herpes praticamente 6 mesi all'anno. cosa dovrebbere fare?
io non giudico ne pretendo nulla però
di una cosa sono sicuro, che se il covid si fosse presentato nella forma che ha attualmente nel 2023, il protocollo e queste "precauzioni". non avrebbero ragione di essere. una volta c'era l'influenza e il raffreddore (che sono peggio dell'attuale covid) e queste precauzioni non c'erano. si sta parlando di gente giovane che sviluppano sintomi lievi, non di gente che ha i 38 o i 39 di febbre
Dopodiche ognuno faccia quello che crede, io prendo la metro la mattina a roma a termini e in 1mq siamo in 15, e non mi permetto di giudicare nessuno che cerca di guadagnarsi la pagnotta. tengo una mascherina in tasca ma non la uso più.
 
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bicilook

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Stai facendo di una caso specifico un caso generale.
Si e' partiti da un corridore malato con una malattia che in modo non predicibile puo' dare delle conseguenze serie e che sta a stretto contatto con altri 150 colleghi.
Per analogia si e' trasferito sul lavoro di ufficio.
Se lavori da casa tua, se lavori da solo, se lavori all'aperto e' chiaro che puoi decidere se sei malato se stare sul divano o se lavorare (se ce la fai)
Se lavori con altre persone e sei a contatto con loro, la tua liberta' ha invece dei limiti e non puoi fare quello che vuoi a tuo insindacabile giudizio
La mia libertà ha dei limiti se c'è la dittatura e la guerra....non se c'è il raffreddore.
Se ho il raffreddore vado a lavorare,se ho la febbre a 39 io personalmente non ce la faccio e non ci vado...punto...miei colleghi non ne sono mai morti...ho avuto colleghi che venivano a lavorare con la febbre,ci ho lavorato a fianco come con gli altri e sono ancora vivo.
Secondo me gli ultimi 3 anni hanno fatto ammalare tanta gente sì...soprattutto al cervello ,nel senso che hanno sviluppato la percezione anche di un semplice raffreddore come di una malattia mortale...quando invece è solo un raffreddore.
 

Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Non solo. Lo ha detto bene il medico della squadra: il continuare a correre con la malattia addosso puo' portare a delle conseguenze per cuore/polmoni etc.. che possono durare per lungo tempo.
Se poi ci aggiungi il tempo da cani che stanno trovando, chi metterebbe a rischio la propria carriera (o un paio di anni di una carriere che e' comunque corta)?
Mah ... io non so di cosa stiamo parlando ... sono liberi di ritirarsi se non se la sentono, ma io ho ben presenti tipi come Baresi che si è giocato la finale dei mondiali con il ginocchio appena operato, o più recentemente la Goggia che ha vinto l'argento in DISCESA LIBERA all'olimpiade con il ginocchio scassato.

Io semplicemente non credo alla storiella che gli sportivi agonisti mettono al primo posto la salute rispetto ad un successo sportivo importante, anche Remco lo ha dimostrato schiantandosi in discesa al giro di Lombardia di qualche anno fa, loro sono campioni con il solo obiettivo di vincere, l'unica cosa che hanno in testa è quella, non i consigli dei medici.

Quindi lascio a Remco il margine del dubbio, ma se aveva sintomi leggeri e si è ritirato prima del giorno di riposo per i consigli dei medici su possibili future conseguenze tutte da verificare significa semplicemente che a lui e alla squadra non interessava poi così tanto una prestazione in questo giro. Forse al Tour sarebbe stato diverso.
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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Mah ... io non so di cosa stiamo parlando ... sono liberi di ritirarsi se non se la sentono, ma io ho ben presenti tipi come Baresi che si è giocato la finale dei mondiali con il ginocchio appena operato, o più recentemente la Goggia che ha vinto l'argento in DISCESA LIBERA all'olimpiade con il ginocchio scassato.

Io semplicemente non credo alla storiella che gli sportivi agonisti mettono al primo posto la salute rispetto ad un successo sportivo importante, anche Remco lo ha dimostrato schiantandosi in discesa al giro di Lombardia di qualche anno fa, loro sono campioni con il solo obiettivo di vincere, l'unica cosa che hanno in testa è quella, non i consigli dei medici.

Quindi lascio a Remco il margine del dubbio, ma se aveva sintomi leggeri e si è ritirato per i consigli dei medici su possibili future conseguenze tutte da verificare significa semplicemente che a lui e alla squadra non interessava poi così tanto una prestazione in questo giro. Forse al Tour sarebbe stato diverso.
pare si sia negativizzato.
 
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