Boh stai facendo di una questione biologica applicata allo sport una questione da bar. Senza offesa ma dovresti un attimo rivedere le tue posizioni. Come qualcuno ha già giustamente detto, sono due questioni diverse: una è il travaglio psicologico e personale e relative terapie di transizione (che tu butti in caciara parlando di gente che si sveglia la mattina e afferma di essere, che ne so, un gatto - quelli sono casi psichiatrici che nulla c'entrano con la disforia di genere), ma il topic è se un transgender ftm può partecipare a gare femminili. Come già detto secondo me no, categorico, l'unica discriminante per quel che mi riguarda potrebbe essere quando il soggetto ha eseguito la transizione,se prepubertà o dopo. Ma non sono così addentro la questione per poter esprire un giudizio particolareggiato. Poi ci sono realtà (come quella canadese e statunitense) dove enti ufficiali sportivi hanno cagato fuori dal vasino, passami il francesismo, e giustamente c'è una certa indignazione. Perchè non vedo quale sia la ragione di dare un forte handicap a tutta la categoria biologicamente femmina.
Relativamente alla materia oggetto di codesto forum, il ciclismo, vorrei far presente che una delle innumerevoli differenziazioni anatomiche tra m e f è la muscolatura delle gambe (tant'è che si dice sempre che i nuotatori maschi a crawl sono "svantaggiati" in quanto aventi gambe molto più pesanti). Direi di lasciare proprio perdere il discorso di identificazione come m/f/cane/gatto perchè sarebbe un thread mandato a p****e