Secondo me parti da una teoria sbagliata, vale a dire km e dislivello.
Una Teglio fatta fuori soglia come prima salita, è più dura di uno Stelvio fatto passeggiando, idem nelle granfondo, molto peggio quelle da 120 km dove i ritmi sono all'esasperazione che una da 200 km con 4000 mt di dislivello.
Comunque Teglio presa dall'altro versante è facile da Boalzo cambia totalmente la salita.
Poi che dopo ci siano da fare altri 100 km con i restanti 3500 di dislivello è altra storia, anche se con le gambe rotte dalla prima salita tutto diventa più difficile in modo esponenziale.
Ti quoto per esperienza diretta e penso di aver capito perfettamente quel che intendi.
Un dato. L'anno scorso sono arrivato ai piedi del Mortirolo intorno alla 300ma posizione: sebbene avessi dovuto mettere il piede a terra alla strettoia, avevo fatto il Teglio in apnea, a tutta (mi sentivo bene) ed ero ben messo quindi (ovviamente sempre secondo la mia mediocre power unit)
Ho scollinato il Morti intorno alla posizione 950 o giù di li', se ben ricordo.
Non andavo più.
Di lì in poi è stato un calvario che ho rimediato solo nella seconda parte dello Stelvio quando qualche angelo di cui non ricordo bene le fattezze, tra i santi e le madonne che vedevo a bordo strada, deve essere sceso a spingermi fin sopra all'arrivo.
Hai ragione: è la classica salita canaglia, quella che ti porta il conto tre chilometri dopo.