tanto per ricordare
Allo stesso modo, facendo attività aerobica, il corpo si vedrà privato di un elemento importante come il grasso (per tutti i motivi descritti sopra) e pertanto cercherà in ogni modo di recuperarlo con conseguente aumento della fame da carboidrati (tipica del lavoro aerobico a due/tre ore di distanza dalla sospensione dell’attività fisica).-Se infatti prendete ad esempio uno sportivo agonista spettacolarmente resistente, il maratoneta, dovrete convenire con me che si presenta esteticamente magrissimo (5-6% di grasso corporeo) ma con un fisico leggero e scheletrico che deve essere in grado di correre per 42 km consecutivi! Un corpo sottoposto ad un tale meccanismo ossidativo ovviamente dimostrerà sempre qualche anno in più dell’età anagrafica a causa del decadimento tissutale epidermico dovuto al danno ossidativo e, per quanto ammirevole per la prestazione, avrà una forma fisica non sempre gradevole esteticamente.-Se prendessimo invece l’esatto opposto, un centometrista, avremmo un corpo scultoreo, magro (circa 3-4% di grasso corporeo) che però corre al massimo per 100 metri.-Ma allora perché un atleta che corre per cento metri è più magro di uno che corre per 42 km?-Le ultime sperimentazione scientifiche negli Stati Uniti stanno chiarendo meglio questi interrogativi.-Pare infatti che un corpo che usa il grasso a scopo energetico (atleta aerobico) non accetti mai di sbarazzarsi definitivamente del carburante primario. Un corpo invece che non intacca mai il grasso durante lo sforzo (atleta di potenza) potrà liberarsi dell’adipe senza problemi.-In più, da qualche tempo, si stanno sviluppando esperimenti sull’EPOC (excess post exercise oxygen cunsuption), dai quali si evince che il maggiore consumo di calorie nei tre giorni dopo lo sforzo fisico si ha proprio con l’attività di potenza, e non con quella di resistenza.
Quindi, per concludere, pare che il fare attività di potenziamento sia assai meglio (per l’impatto estetico tanto desiderato) di fare allenamenti prolungati di tipo aerobico.-In sintesi potremmo concludere con un concetto, e cioè che non è tanto importante quanto a lungo ci si allena, ma bensì quanto intensamente ci si allena.-Ancora una volta, sia quando parliamo di allenamento che quando parliamo di cibo la qualità diventa sempre più importante della quantità. Quante volte infatti avete sentito dire: “…mangio pochissimo e non dimagrisco…”, oppure: “…faccio un’ora di corsa al giorno e non calo un etto….”?-Ecco, ciò deriva dal fatto che spesso dovremmo fare più attenzione a “cosa” facciamo, e non a “per quanto tempo siamo riusciti a farlo”.