Guarda, capisco ciò che scrivi ed il tuo punto di vista. Qui non si tratta di fare la morale a nessuno. Non è una gara a chi è perfetto e chi no. Io l'ho scritto, si tratta di vedere un po' più in là del proprio naso, perché credo che fissarsi sul paragrafetto lacunoso scritto in un decreto non aiuti ad avere il senso della cosa che sta capitando, anche a livello economico. Ognuno con la propria morale farà ciò che gli pare, non siamo una nazione perfetta, non siamo cittadini perfetti, però se mi permetti posso analizzare i fatti e dare un giudizio su come una parte della categoria ciclisti cerchi la scorciatoia: le multe che sono state elevate, ma anche quello che leggo nelle varie chat a cui sono iscritto ne sono una conferma. Il primo obiettivo è: come fare tot km evitando di incontrare le pattuglie. Ora, al di là del lecito o meno, delle buone intenzioni o meno, che è stato ampiamente dibattuto quale possa essere il margine del "fare tot km", a me quello che colpisce è questo studiarla a tavolino. E non vedere oltre.
Il discorso economia è complesso, e non si può esaurire nel comprare italiano. Amazon e compagnia bella è vero che hanno sedi fiscali altrove, ma fanno comunque girare l'economia Italia e danno lavoro: in qualunque modo la giri, se boicotti Amazon, per ipotesi surreale, crei un danno ad altri cittadini italiani. Questo è un esempio molto semplificato, ma nel nostro momento storico la realtà creata dal capitalismo moderno è molto complessa e non puoi togliere da una parte senza affossarne un'altra. Qui non dobbiamo diventare tutti dei perfetti cittadini con senso civico innato come se fossimo in un paese del Nord Europa. Ma stare al nostro posto, a mio avviso basterebbe questo. Senza diventare paladini e virtuosi, che magari non ci si addice, nessuno è senza peccato.