Su quello doveva per forza sposare la linea della Federazione, mi sembra il minimo.
Anch'io spesso non sono d'accordo con le posizioni del mio capo, ma o seguo le direttive aziendali o do le dimissioni...
Ma anche no, puoi tacere o meglio ancora dire di rispettare le regole e, visto che non sei un dipendente qualsiasi, che intanto ti stavi impegnando per far ragionare sulla cappella che era quella.
Dopo 2 mesi si è accorto che era importante lo sport e che non c'entrava na fava con il contagio e ha rigirato la frittata, secondo me la sposava anche quella teoria più che obbidire agli ordini dei geni che gli stanno sopra, come molti altri italiani e pure sportivi per altro.
Tu per lavoro bradipus non credo che aiuti a tumulare in casa la gente e nel mentre consigli di saltare gli scalini 2 alla volta rischiando di farla ammazzare, quindi non trovo il parallelo con il tuo esempio proprio uguale ecco.
Io a lui e a tutti quelli che hanno partorito quell'abominio non gliela perdonerò mai, l'hanno fatta davvero troppo grossa.
Poi, tornando nel merito, come ct avrei preferito restasse.
....per quanto riguarda ciclisti e runner, lo stare a casa non aveva senso
Lo stare a casa era per evitare, in caso di incidenti, il ricorso al sistema sanitario.
Non era certo per l'esposizione ai contagi.
E' evidente che se esco da solo all'aria aperta per farmi una pedalata o una corsetta non mi espongo al contagio, mai sentito nessuno affermare il contrario.
E leggendo il tuo messaggio sono sempre più convinto che anche lui la pensava come te, certo poi lui forse c'è arrivato a capire che era una barzelletta...
Per l'ultima tua frase mi spiace ma si è sentita eccome quella panzana, qui sul forum poi non ne parliamo...