EliaCozzi
Scalatore
- 2 Marzo 2016
- 6.921
- 6.437
- Bici
- Costelo Aeromachine, BTwin FC7, Workswell 226, Seraph TT-X2, Og-EVkin CF054
Non è così. Ancorché sia una compressione elastica, questa avviene in una direzione totalmente perpendicolare a quella del movimento rotatorio per cui viene dispersa. Ti faccio un esempio più intuitivo con l'ammortizzatore della mtb: quando spingi sui pedali la forza viene "assorbita" in parte dal pedale che fa girare la guarnitura, e in parte dall'ammortizzatore che si comprime e la bici di abbassa. La forza, e quindi il lavoro, assorbito dall'ammortizzatore viene restituito nella fase passiva della pedalata facendo risalire la bici, ma questa "risalita" non da alcun cotributo alla pedalata, semplicemente solleva la bici ma non fa girare il pedale.Aspetta, da queste tue osservazioni si può dire che i 10.5W sono la potenza necessaria a "comprimere" il telaio... da questo non puoi semplicemente dedurre che siano dispersi.
Il telaio in prima approssimazione è una molla completamente elastica, quindi i 10.5W che il telaio ha accumulato nella fase attiva, ti vengono restituiti nella fase passiva della pedalata.
Nel caso della bdc (ma anche la mtb), la forza applicata al pedale fa torcere (come se fosse una molla di torsione) il telaio a destra e a sinistra, come una specie di rollìo della nave. Il ritorno di questa torsione non viene restituito al pedale, ma va totalmente disperso in un oscillazione laterale della bici.
Anche se fosse perfettamente elastico, cosa che il carbonio dovrebbe essere dato che non è soggetto a fatica o a deformazione (oltre un certo punto si spezza). l'energia elastica viene assorbita (e compensata) dal movimento del ciclista e non da alcun contributo all'avanzamento.Nella realtà il telaio non esattamente modellizzabile come una molla perfettamente elastica, quindi ci sarà una dispersione (sotto forma di energia termica o di deformazione plastica permanente del telaio, che dopo N milioni di cicli andrà a perdere le sue proprietà meccaniche), ma è una percentuale di energia così infima da non essere misurabile
Una risposta (approssimata, ma non di molto se si parla di condizioni stady-state e non di volate) è che il telaio (a differenza delle ruote) principalmente ha deformazioni verticali, quindi tipicamente l'energia restituita va quasi completamente a contribuire al movimento delle gambe e quindi alla prestazione.
Da quello che vedo nei filmati dove simulano al pedalata per verificarne la resistenza le deformazioni sono principalmente torsionali: del resto la pedalata applica appunto due coppie torcenti:
- quella che ha come braccio la pedivella e che fa ruotare la guarnitura;
- quella che ha come braccio il pedale e che fa ruotare (oscillare perché c'è il contrasto delle ruote che impediscono al telaio di scivolare lateralmente) il telaio intorno all'asse longitudinale della bici.
La deformazione verticale ce l'ha solo quando il ciclista sale in bici e appunto applica verticalmente la forza peso, e quando si prende una buca che, per quanto elastico, restituisce l'energia dandoci un calcio nel sedere o una martellata sui polsi.
La spinta verticale, data dalla pressione sul pedale viene quasi tutta assorbita dalla rotazione della guarnitura in quanto il telaio ha ben poco da deformarsi verticalmente proprio per come è progettato (tubopiantone e triangolo posteriore e forcella). Diverso è, come ho detto, nel caso delle bici ammortizzate dove l'ammortizzatore posteriore e la forcella assorbono (e DISPERDONO) la forza applicata sui pedali. Tanto è vero che, a differenza della saltafoss, le mtb di adesso hanno la possibilità di regolare la soglia di risposta dell'ammortizzatore per impedire che ceda al di sotto di una certa forza (tipicamente quella della pedalata), in modo da non assorbire la potenza del ciclista.