Tra le squadre WT ce ne solo due che come sponsor primario o secondario hanno un'azienda del settore ciclistico. Tutto il resto sono assicurazioni, produttori di auto, lotterie, stati, supermercati... difficile che il loro target sia esplicitamente quello degli "amatori".
Il valore di queste sponsorizzazioni è nella riconoscibilità del nome.
Il problema è che si tratta di cose completamente slegate. L'aumento di praticanti riguarda persone adulte che trovano nella bici uno strumento di fitness e di benessere, l'agonismo lo alimenti con i vivai, le attività scolastiche e con la possibiltà di far andare i bambini in bici in sicurezza. Ho sentito in radio Alberto Volpi, ora team manager della Bahrein, raccontare che quando un suo nipotino cui aveva regalata una bici gli ha detto che voleva giocare a calcio ha tirato un sospiro di sollievo, perchè onestamente saperlo sulle nostre strade l'avrebbe fatto preoccupare. Riguardo all'aumento dei praticanti ha detto, non troppo scherzando, che sono tutte persone che non devono più chiedere il permesso ai genitori (ed aggiungerei io, che possono permettersi di spendere dei soldi, pochi o tanti che siano).