hai ragione e grazie per la condivisione. ricordo anni fa , ormai troppi :( che allenavo dei ragazzi del giro "buono" della vela olimpica e tavole, ed iniziavamo ad usare cardio e ore di adattamento al mezzo e di fatto da tecnica pura diventava sport di endurance, come lo è ora con foil e specializzazioni a bordo barca.Il lungo lento richiede tempo ma ha una sua utilità, e in questo distinguerei tra corsa e bici, perché mentre nella prima il problema è sostanzialmente mentale (parlo di una frazione IM), nella seconda c'è il fattore adattamento al mezzo, che non è trascurabile e può influire sensibilmente nella prestazione complessiva della frazione.
Infine, è vero che programmare un lungo può interferire con il piano, ma solo in termini di tempo, un soggetto allenato che fa un 150Km in Z2 lo recupera facilmente.
Lo fanno ancora per il canotaggio, dove la situazione è ancora più replicabile che in bici, ed è pure endurance nella lunghe distanze. se vi capita di andare a Gavirate (VA) c'è un centro internazionale di training di "vitelli junior" che è molto di ispirazione.
però , da come ho interpretato io la domanda, il "collega" non chiedeva un parere su adattamento o altro, che credo abbia già visto che ha già fatto programma più impegnativi, ma proprio se triplicare una uscita della tabella fosse "dannoso" o produttivo o altro.
detto questo sull'adattamento hai pienamente ragione.
E credo che questo sia proprio il caso in cui un allenatore reale possa fare la differenza !