non condivido quello che hai scritto semplicemente perché se lo facessi, Colnago, Pinarello, Daccordi e altri amrchi che ancora propongono biciclette rim sarebbero gestiti da sprovvedduti un po' nostalgici che neppure conoscono i dati delle loro vendite.
News Fine di un'era: Campagnolo fuori dal World Tour
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non condivido quello che hai scritto semplicemente perché se lo facessi, Colnago, Pinarello, Daccordi e altri amrchi che ancora propongono biciclette rim sarebbero gestiti da sprovvedduti un po' nostalgici che neppure conoscono i dati delle loro vendite.
No, l'EPS è nato quando il Di2 era "fatto male", ancora con le viti di fine corsa e privo di serie della centralina che dialoga con i ciclocomputer. L'EPS si regola con i pulsanti dai comandi, senza attrezzi.
Spiega a un possessore del Super Record EPS 11 come me perché sarebbe fatto male a confronto con Shimano, senza elencare difetti e oneri che tutte le trasmissioni elettroniche hanno.
Prima del wireless, c'era anche una questione di ergonomia, non si compra/va Campagnolo solo per sfizio
e anche a livello estetico le differenze erano enormi (Campagnolo era l'unico a non avere i circuiti dei pulsanti a vista
dietro alla leva del freno, una oscenità di cui prima solo Sram e Shimano potevano vantarsi)
E se vuoi un gruppo meccanico, al momento c'è solo l'azienda di Vicenza.
E' esattamente ciò che penso di loro. Per loro fortuna almeno Colnago e Pinarello si salvano con le squadre prò che regalano loro una vetrina eccezionale e si sa che il cliente guarda anche e soprattutto chi usa quale bici altrimenti sarebbero destinate all'oblio. Daccordi è nicchia e non fa testo.
La verità è che Campagnolo si è fatta fuori per i prezzi e la gamma troppo ampia.. alla fine a parità di prezzo tra un super record ed un dura ace nessuno prima avrebbe comprato il dura ace.. tra una Toyota e una Ferrari a parità di prezzo tutti comprerebbero Ferrari..
il mercato bici e il mercato delle auto di lusso hanno delle dinamiche lievemente differenti. Campagnolo si è fatta fuori perchè alla fine quando combatti contro uno che non è inizialmente il doppio di te, è ordini di grandezza più grande di te, alla fine, fai quello che puoi con le risorse che hai. Del resto, riguardo a chi critica Campagnolo, finora non ho notizie che qualcuna di queste persone sia riuscita a creare un'azienda non che competa con Shimano, ma più profittevole di Campagnolo.
Prima troppo ampia e adesso troppo ristretta...
Se vuoi un gruppo elettronico Campagnolo che non sia il top di gamma...lo compri di un'altra marca
Nessuno che ha criticato Calisto Tanzi ha mai creato un colosso come la Parmalat ma forse qualche errore Tanzi lo ha commesso ed è criticabile. E come lui tutti quelli che hanno costruito e poi distrutto imperi. Idem un Roberto Calvi.
Campagnolo non è fallita ma se da una posizione di predominio passi a una posizione di nicchia è segno che qualche errorino lo hai commesso. Come per me lo commette Colnago a disperdere energie su un telaio Rim che Specialized e compagnia non attendono altro che l'autosuicidio di qualche competitors.
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Cmq con i gruppi elettronici è fuori di dubbio che dovrebbe proporre qualcosa in più del solo Super Record...ma come ruote direi che ha una gamma tra Campagnolo e Fulcrum davvero impareggiabile.
Facessero un Chorus elettronico bello esteticamente,con un prezzo in linea con Ultegra ..penso che potrebbe avere un suo segmento di mercato.
Facessero un Chorus elettronico bello esteticamente,con un prezzo in linea con Ultegra ..penso che potrebbe avere un suo segmento di mercato.
Campagnolo = Callisto Tanzi = Roberto Calvi. Ok ho un quadro chiaro. Mi è sufficiente così.
Che Campagnolo abbia commesso qualche errorino credo sia fuori di dubbio, non era condannata dal principio a perdere la posizione dominante che aveva, la ha persa per non aver saputo evolversi. Succede a molte aziende purtroppo.
Invece secondo me il quadro non lo hai chiaro per nulla e non hai capito che gli esempi anche di settori merceologici diversi stanno a indicare che certe dinamiche imprenditoriali sono trasversali fra tutti pur poi adattate alle diverse esigenze del mercato in cui si opera. I grandi manager di aziende sono spesso non esperti dello specifico settore in cui opera l'azienda che dirigono e ciononostante per studi e capacità personali le rendono floride trasversalmente passando da un settore all'altro. Un pò come un preparatore atletico che ora lo fa per più sport a seguito dei suoi studi e una volta veniva dallo stesso sport e agiva sull'esperienza (cane vecchio sa: cit. Magrini). Ma tu forse ragioni come: se non te ne intendi di bici non puoi capire cosa fare per Campagnolo se non te ne intendi di auto non puoi capire cosa fare per Ferrari se non te ne intendi di computer non puoi capire cosa fare per Apple. Caro mio quel periodo è bell'e finito. E con lui il predominio di Campagnolo.
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C'é anche da dire che tutta l'industria ciclismo, compresa la filiera, é molto cambiata dagli anni '80.
Inoltre l'Italia é fatta da una miriade di aziende medio/piccole, il saper diventare multinazionale é riuscito a pochi.
Moooolto spesso affondano le aziende per cui operano e vengono cmq premiati con milioni di euro di buonuscita...questa è una graaaande "anomalia" a mio parere.
Succede anche questo è vero. Manager che passano da un fallimento all'altro ogni volta più ricchi.
Mi sembra che si sta allargando la discussione a cose che non c’entrano, non so se i manager di Campagnolo hanno preso benefit milionari (chi cita la cosa dovrebbe dircelo altrimenti meglio non buttare li’ un tema che non c’entra), ma sicuramemte non rivestono il profilo criminale di Tanzi e Calvi, che proprio non ho capito come siano entrati nella discussione.
Nessuno ha detto che manager di Campagnolo abbiano preso benefit milionari o fatto cose illecite. Si sta solo dicendo che il mondo dell'imprenditoria funziona in maniera globalizzata e non più settoriale che gestire una impresa soprattutto grande comporta degli indirizzi di gestione più o meno comuni a prescindere da dove opera e che anche eminenti gestori a volte creatori di aziende possono compiere cappellate criticabili tali da portare la loro azienda da una situazione florida a una situazione di nicchia come nel caso di Campagnolo o fallimentare come in molti altri casi fra cui quello di Parmalat ad esempio.
Il mercato cambia ed è in evoluzione assieme alle esigenze e richieste della clientela. Se non ci si adatta non si evolve non si fanno le scelte produttive e gestionali corrette si fa la fine di Campagnolo. A volte è anche fortuna sfortuna o intuizione a fare una scelta sbagliata o superazzaccata. Perseverare nelle scelte dimostratesi sbagliate però porta al declino inevitabile.
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beh per forza, portare un azienda al fallimento è voluto più di quanto si immagini. il "bravo" manager drena la cassa a favore di fondi e proprietà. e un azienda piena di debiti diventa "oro" per altri soggetti che hanno bisogno di compensare utili e possono acquistare a costo praticamente zero. L'Italia specialmente potrebbe scrivere montagne di libri su operazioni societarie simili.