A parte che in realtà poi se si va a guardare ed i giri in bici diventano un po' lunghi, ci stai nella tua confort zone, anche se non vuoi: il fisico lavora in modalità risparmio, va in automatico pensando al dopo, a quanto dovrai ancora pedalare, etc. E' un meccanismo innato in cui interviene anche il cervello a regolare la sensazione di fatica che si sta facendo in base a quella che si andrà a fare. Poi chiaro, puoi stare "alto" anche nella tua confort zone, se la immaginiamo come un range. E questo è quello che faccio io di solito. Ma è chiaro anche che se non è giornata ci stai ma fai una strana fatica che non dovresti, ma quello è episodico.
In salita che io ricordi vado piano e tranquillo solo se incontro qualcuno e ci mettiamo a parlare. Se sono da solo non mi risparmio, nei lunghi l'unica regola che mi sono dato e fare le salite (collinari, dai 3 agli 8 km) intorno ai 1000 di VAM, che per me corrisponde a salire a 220-230 watt, con un impegno cardiaco medio, perché ho comunque molta pianura da fare sia all'andata che al ritorno, più i saliscendi che adoro, e non mi va di pascolare e qualche watt da spingere me lo devo tenere anche lì.
Che io ricordi anche in bici in viaggio, con le borse e tutto, con mio cognato anni fa ci siamo tirati il collo con giornate da 180 km e un po' di dislivello, però ci siamo fermati a fare il bagno in mare, abbiamo fatto pranzo, bevuto uno o due birre, ma niente: quando agganciamo i pedali, la modalità è quella, e devi digerire in fretta