Scusami, sono d’accordo con te su tutto, tranne sulla parte del “più specifici” perché penso si riferisca a ciò che avevo sollevato qualche messaggio fa; mi rendo conto che ho lasciato intendere che la specificità dovesse riguardare solo la bassa intensità, ma in realtà non intendevo questo. Intendevo proprio quello che poi elabori nel messaggio, ovvero che bisogna essere specifici nella globalità del piano di allenamento in modo tale da tirare fuori il massimo con le risorse disponibili, tenendo conto delle caratteristiche di base dell’atleta, delle carenze, così come degli obiettivi di medio e lungo termine.Il fatto è che a priori non puoi dirlo :) a meno che tu non conosca abbastanza le sue caratteristiche.
Così come a priori non sai esattamente se possa essere adatto il "non farsi troppe seghe mentali" oppure preferibile "essere più specifici" anche nella scelta e gestione delle intensità più basse: dipende dall'impatto di tale aspetto sull'insieme della pratica (dall'idea, approssimata ma utile, di atleti più slow twitch o più fast twitch che tollerano diversamente i volumi e richiedono diverse attenzioni nella scelta delle relative intensità).
"Ciò che alla fine stiamo gestendo è lo stress allenante (o più precisamente il rapporto segnale adattativo / stress allenante), non l'intensità in quanto tale" :)