Prendo spunto... ma sorge spontanea una domanda, non è solo una questione aerobica giusto ? Diversamente andremmo come treni alimentati ad energia solare
Molto grossolanamente...tutti gli sport di fondo come la bici sono basati sulla capacità di produrre energia muscolare tramite il consumo di ossigeno, con un meccanismo detta appunto aerobico. Si deve quindi allenare la capacità di produrre potenza (forza sul pedale x velocità angolare) a diverse durate, frequenze, pendenze, e con il variare delle condizioni esterne.
Esiste poi anche un meccanismo anaerobico (in realtà, due) che si innesca sopra quello aerobico e può consentire velocità più elevate, che con il solo meccanismo aerobico non saremmo in grado di sostenere. Questo meccanismo però "pesca" da un serbatoio limitato, che una volta esaurito (pochi minuti) richiede tempo per essere reintegrato (motivo per cui se facciamo diverse accelerazioni oltre i nostri limiti, per diversi minuti saremo obbigati a stare a regimi più bassi per recuperare).
Se non andiamo come treni è perchè comunque non siamo macchine, ma esseri viventi che hanno un consumo di diverse sostanze (non solo ossigeno, ma acqua, zuccheri, sali minerali, energie mentali). E' anche vero che chi fa una RAAM o una Transalp è quasi una maccchina aerobica, che a medio/basso regime può andare avanti senza limiti o quasi. Ma siamo assolutamente OT.
se scalo una marcia (nel mio caso vado di 27) come risultato avrò che o aumento le rpm per mantenermi a 13-14 kmh con un aumento esiguo della fc; oppure resto nel range delle 75 rpm e di conseguenza diminuisce la velocità ma come contro partita la fc diminuirà tanto da farmi percepire meno lo sforzo.
Quindi vado in agilità ma con meno fatica... questo alla lunga o di eventuali altre salite mi permetterà di non piantarmi
A. Se cali il rapporto e mantieni le rpm, diminuisci la velocità o meglio la potenza espressa, non vai più agile ma semplicemente vai leggermente più piano, quindi i tuoi battiti dovrebbero calare, ed di conseguenza il tuo livello di sforzo precepito dovrebbe diminuire e dovresti essere in grado di mantenere la stessa intensità più a lungo (vai solo di aerobico, diciamo)
B. Se cali il rapporto e aumenti le rpm mantenendo la velocita, o meglio la potenza espressa, vai più agile, i tuoi battiti potrebbero anche aumentare, ma nel contempo risparmi leggermente a livello muscolare, diminuendo anche l'intervento di quel meccanismo anaerobico brevemente descritto sopra.
Esiste poi anche C. metti un rapporto più duro diminuendo leggermente le rpm ma mantenendo la velocità, o meglio la potenza espressa; i tuoi battiti potrebbero anche diminuire, ma nel contempo vai a intaccare il piccolo serbatoio anaerobico di cui disponi, che richiede tempo per essere rifornito quando si esaurisce.
I casi B. e C. si intendono per velocità e potenza sostenibili ma elevate, diciamo al tuo limite superiore per quella pendenza e durata; se vai a spasso, puoi andare duro o morbido senza evidenti differenze di fatica.
Giostrando fra B. e C. (più agile/meno agile a parità di velocità/potenza) ciascuno trova un compromesso fra livello di sforzo percepito (minimizzandolo) e cadenza di pedalata, che è del tutto individuale e anche legato alla singola giornata.
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Occhio che questa è una descrizione moooolto semplificata (gli esperti di PM e meccanismi energetici potrebbero eccepire...)