Europei maschi U19: vince il francese Bisiaux davanti al danese Nielsen ed all'olandese van der Heijnden. Quarto Barnabas Vas, fratellino di Blanka, primo dei sedicenni (uno da tenere d'occhio per il futuro) davanti al primo dei belgi, Jamin.
Male gli azzurri: Cafueri 23mo, Viezzi 30mo, Bosio 33mo, Scappini 40mo, Paccagnella 43mo.
Ragazze U23: parte a razzo Maria Schreiber, ma Puck Pieterse è lesta ad inseguire assime ad Amandine Foquenet, mentre Shirin van Anrooij (campionessa uscente) inizia malissimo e resta intruppata in un tappo che la relega intorno alla quindicesima posizione.
Risale nel frattempo Line Burquier, poi comincia a piovere ed i passaggi sul muro in discesa ed il successivo traverso diventano decisivi: vengono fuori le doti di biker di Pieterse e Burquier (non a caso argento ed oro ai mondiali di Les Gets tra le U23) che riescono a scendere sempre stando in sella, mentre van Anrooij è costretta a fare il tratto a piedi, perdendo sei o sette secondi ad ogni passaggio.
Arrivo in solitaria con impennata per la simpaticissima Puck davanti alla francese, mentre van Anrooij (caduta all'ultimo giro sul traverso con facciata contro le radici) precede Schreiber per il bronzo, poi quinta Zoe Backstedt, protagonista di una spettacolare caduta con tuffo in avanti, Fouquenet, Bentveld e Zemanova. Dodicesima Asia Zontone, 15ma Carlotta Borello, 23ma Alice Papo.
Da segnalare la buona prestazione di squadra delle francesi, che piazzano quattro ragazze tra le prime dieci.
Continua a piovere nella gara clou, con il tracciato che diventa ben presto una massa saponosa.
Bene in partenza Kuhn ed Iserbyt, poi prova ad allungare van der Haar inseguito da Vanthourenhout, mentre partono malissimo Sweeck (che poi rimonta), Vandeputte e Soete.
Inizia il festival delle cadute, Vanthourehout allunga su un van der Haar penalizzato da diversi problemi sul traverso e da una caduta in un tratto non difficile, che gli fa perdere definitivamente contatto col belga.
Dietro Sweeck si installa al terzo posto mentre naufragano prima Iserbyt (ritirato al terzo giro), poi Hermans, che era partito bene (pure lui ritirato) e Kamp, che ad un certo punto era quarto ma sul muro in discesa non riusciva a stare letteralmente in piedi.
Dietro bella lotta per i piazzamenti di rincalzo, con posizioni che premiano i più regolari (o quelli che sono caduti di meno): quarto un ritrovato Niuwenhuis, poi Kuhn, Orts Lloret, Boros, Vandenbosch, Hendrikx, Ruegg e Vandeputte, in un fazzoletto di secondi. Dodicesimo Gioele Bertolini, gara discreta per lui, a undici secondi dal decimo posto.