Patrizia ho premesso che credo ciecamente a quello che scrivi. Che vale per la tua esperienza, che per altro è assurta alle cronache nazionali.Ti posso assicurare che nelle prime zone colpite (Lodi e limitrofi) la situazione è veramente pesante, non voglio continuare a ripetere le stesse cose, ma veramente è insostenibile.
Noi per fortuna, al momento, stiamo riuscendo a dirottare i pazienti non positivi verso altri ospedali del circondario, ma se il contagio si estende anche al resto della Lombardia o peggio al resto d'Italia con i numeri che abbiamo noi la vedo veramente dura.
Siamo noi i primi ad aver voglia di un ritorno alla normalità, ma al momento non vedo ancora una luce in fondo al tunnel.
I numeri dei contagi sono sempre maggiori, non tutti gravi al momento per fortuna.
Anche a me piacerebbe tornare a fare sport, che sia il ciclismo o l'arrampicata, ma in questo momento cerco di limitare al minimo i contatti personali, sul lavoro non posso purtroppo ma almeno nella vita privata evito.
Sei libero di credere o no al racconto dell'infermiera ma ti posso assicurare che anche su fb leggo in continuazione sfoghi dei miei colleghi ospedalieri, non solo medici ed infermieri, anche amministrativi/tecnici/operai siamo tutti sotto pressione.
Veramente è importante evitare il diffondersi del contagio, soprattutto con i numeri che stiamo gestendo nel lodigiano, la gente muore, non è uno scherzo.
Poi possiamo attaccarci egoisticamente al dato numerico che statisticamente sono persone anziane o con patologie, ma sono persone, potrebbero essere i nostri genitori, nonni, zii, amici, non sono un numero astratto.
Ho solo fatto notare che in altre zone, pur flagellate dal virus , la cose stanno diversamente, forse ancora per poco, questo non lo so, ma stanno diversamente da quello che mi viene raccontato da chi ci lavora.
Nessuno mette in discussione il significato "etico" di un decesso e di tutte le conseguenze dolorose che lo accompagnano (precisarlo è fin ridondante secondo me perché penso di avere a che fare con persone normali e non con degli animali); c'è però modo e modo di considerare le sue cause. E di raccontarle all'opinione pubblica.
L'obbiettivo è fermare il contagio, sottoscrivo: come ho sempre scritto che avrei seguito le norme di profilassi e così farò senza interrogarmi se siano giuste o sbagliate.
Lasciami però la possibilità di analizzare i fatti (è una deformazione professionale ormai, che ci vuoi fare) in modo incondizionato ed il più possibile critico.
Ho due genitori anziani e sono in pensiero per loro, ovviamente. E la loro salute è proprio il mio incentivo principale del mio stare alle regole. Lo faccio per loro e per quelli come loro, prima che per quelli come me.