Scusate, ma ora si esagera! La farmacia fino all'epoca di Merckx era uguale a quella degli anni '20: sostanzialmente amfetamine, per sopportare meglio la fatica. Faccio presente che i controlli antidoping furono introdotti dopo la morte di Simpson sul Ventoux nel 1967.
Merckx fu trovato positivo solo una volta, non più volte. Scoppiò un caso diplomatico che vide coinvolti anche i ministri degli Esteri di Italia e Belgio; per molti era stato vittima di una congiura; anche Sergio Zavoli era di quel parere. L'UCI gli diede una squalifica breve che poi venne accorciata per permettergli di correre il Tour. Dopo qualche anno spuntarono gli anabolizzanti. Ma è con il doping ematico che cambia tutto,
perché autotrasfusioni, il primo fu F.Moser per il suo record dell'ora, (all'epoca però non era vietata), epo e derivati cambiano completamente la scala dei valori. Non è assolutamente vero come sostiene, ancora oggi, qualche giornalista che tutti, negli anni '90 e nei primi anni del 2000 erano dopati con l'epo e quindi le classifiche sarebbero rimaste uguali anche senza quella sostanza. C'è un'ampia letteratura in materia che dimostra il contrario. Il doping ematico fa sballare tutto ed un atleta più talentuoso poteva essere più penalizzato.
Ricordo che Pantani, anche in una gara piatta come la Milano-Torino aveva l'ematocrito oltre il 60%.Cosa non naturale! Come risulta dalla sua cartella clinica dell'ospedale CTO di Torino dove fu ricoverato, dopo l'incidente subito in quella corsa nel 1995, e dalle testimonianze rese a Guarinello dagli ortopedici di quell'ospedale. Sui trattamenti particolarmente "spinti" che gli faceva il dott. Conconi, sui retroscena dell' episodio di Madonna di Campiglio e sulla successiva manipolazione del suo sangue in vista delle Olimpiadi di Sydney ci sono spunti interessanti nell'ultimo libro di A. Donati: "Lo sport del doping".
Perciò i francesi non hanno scoperto nulla di nuovo. C'è solo stata, in Italia, una forte cortina fumogena che ha cercato di occultare i fatti; giornalisti che hanno lucrato sulle vittorie di Pantani e che hanno speculato su di lui anche da morto mantenendone vivo il mito per vendere libri, riviste ed avere più audience. Capisco e giustifico i genitori del povero Pantani ma non certi sciacalli. Tra l'altro all'estero la cosa era data per scontata
ed il suo caso è stato trattato alla stessa stregua degli altri nomi trovati positivi. Vedi:
http://www.cyclingnews.com/news/french-senate-releases-positive-epo-cases-from-1998-tour-de-france
Per concludere, ritengo che il ciclismo degli anni dell' "Epopea" debba essere completamente cancellato e che sui suoi protagonisti debba scendere l'oblio.