Comunque spendere 200 € per un capo tecnico di buona marca che fa pedalare bene, è esteticamente piacevole e "in linea" con il tipo di uscita che si vuole fare non è molto diverso da spendere 200 € per un paio di jeans o una maglietta con logo alla moda.
Anzi, nel caso di abbigliamento tecnico io vedo la spesa più giustificata.
Ammiro chi esce con la prima cosa che capita o con capi di 10 anni che vanno sempre bene, ma sull'abbigliamento tecnico io sono schiavo del marketing, lo ammetto, i miei cassetti di roba per bici sono più pieni di quelli di vestiti normali
Senza esagerare al punto di definirsi schiavi (ma ho compreso la tua ironia) mi trovo pienamente d’accordo con te.
Per me non ci sono furbi o scemi, semplicemente ognuno fa ciò che lo fa stare bene, e si dovrebbe essere tutti un pò più moderati nel guardare e giudicare sempre cosa fa l’altro.
C’è chi determinate spese le ritiene inutili e le evita, c’è chi non spende un euro nella sua vita perché lo appaga vedere il mucchietto sul conto corrente (o sotto il letto) che cresce, c’è chi ha piacere di togliersi degli sfizi per le proprie passioni rinunciando ad altro, c’è chi non deve nemmeno fare tante rinunce perché ne ha le possibilità. Ed hanno tutti ragione se l’obiettivo che perseguono è il proprio benessere personale.
Altrimenti si dovrebbe dire che anche chi si taglia i capelli è schiavo del marketing, perché si vive anche senza tagliarli mai
Gli unici che faccio fatica a dire che abbiano ragione sono quelli (e lavorando in banca ne vedo tanti, troppi) che vivono la vita ben al di sopra delle proprie capacità reddituali, potendo solo dire grazie ai risparmi messi da parte dalle due generazioni precedenti e che stanno andando via via erodendosi.
Come scriveva qualcuno in precedenza ci dimentichiamo che siamo una nazione che si basa sulla ricchezza patrimoniale più che sui redditi, vero…
Ma se siamo senza redditi, senza politiche di sviluppo per il futuro, senza voglia di lavorare, con un’altissima propensione al consumo e sempre meno al risparmio, cosa ne sarà di quella ricchezza fra una generazione o due?