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Penso che la spiegazione sia in poco coraggio dei "funzionari" del marketing delle aziende di biciclette. Intendo dire che a una granfondo o a una gara qualunque sai quanti sono iscritti e hai anche la lista dei nomi, magari profilati dall'organizzatore e con la mail per campagne successive, quindi puoi giustificare l'investimento della presenza di uno stand, a un evento strade aperte te la rischi di persona perchè a priori non sai nè chi andrà nè quanti andranno. Così un marketing poco coraggioso non prende il rischio di chiedere fondi per organizzare la presenza di uno stand.E allora perché li trovi all'ennesima garetta/fiera con molti meno partecipanti?
Favero fa misuratori di potenza.Eccolo il ciclosnob che non sa di cosa parla. Le aziende non vivono di bici da 15k, né di completini da fighetta da 500€. Vivono di numeri, e quelli non li fai con la puzza sotto il naso guardando quanti quoricini ti danno se pubblichi la foto del barbuto tatuato mentre fa gli argini.
Vai sul Sella il 7, magari ti si apre un mondo.
Non è "marketing poco coraggioso". E' marketing a risposta diretta o quasi, vado esattamente coi prodotti che richiede il pubblico che va a quella manifestazione. Più restringo il focus, più i soldi che spendo per esserci sono votati ad un pubblico che in larga percentuale può essere interessato a ciò che vendo.Così un marketing poco coraggioso non prende il rischio di chiedere fondi per organizzare la presenza di uno stand.
Ormai è tutto virtuale...anche il marketing ..io preferisco sempre vedere e toccare con mano e sarebbe di gran lunga più bello vedere più spesso stand ed esposizioni piuttosto che siti e social.
C'è stato anche il periodo in cui facevano i test day all'uscita di un nuovo modello...ora sono scomparsi anche quelli
ed io ad esempio li monto alternativamente sulla mia endurance comprata usata a poco e sulla MTB del decatlon da 1000euro che ovviamente non hanno mai visto un numero gara...Favero fa misuratori di potenza.
Sì, ho notato la stessa cosa. Ho partecipato a diverse granfondo in passato dove gli stand erano ben organizzati, ma solo se l'evento era ben pianificato e pubblicizzato.Penso che la spiegazione sia in poco coraggio dei "funzionari" del marketing delle aziende di biciclette. Intendo dire che a una granfondo o a una gara qualunque sai quanti sono iscritti e hai anche la lista dei nomi, magari profilati dall'organizzatore e con la mail per campagne successive, quindi puoi giustificare l'investimento della presenza di uno stand, a un evento strade aperte te la rischi di persona perchè a priori non sai nè chi andrà nè quanti andranno. Così un marketing poco coraggioso non prende il rischio di chiedere fondi per organizzare la presenza di uno stand. Inoltre, se siete appassionati di sport, le scommesse sugli eventi sportivi possono essere un'opzione interessante. Date un'occhiata alle ardente-slots : è un ottimo modo per aggiungere emozioni alla vostra passione per lo sport.
Eccolo il ciclosnob che non sa di cosa parla. Le aziende non vivono di bici da 15k, né di completini da fighetta da 500€. Vivono di numeri, e quelli non li fai con la puzza sotto il naso guardando quanti quoricini ti danno se pubblichi la foto del barbuto tatuato mentre fa gli argini.
Vai sul Sella il 7, magari ti si apre un mondo.
Penso che la spiegazione sia in poco coraggio dei "funzionari" del marketing delle aziende di biciclette. Intendo dire che a una granfondo o a una gara qualunque sai quanti sono iscritti e hai anche la lista dei nomi, magari profilati dall'organizzatore e con la mail per campagne successive, quindi puoi giustificare l'investimento della presenza di uno stand, a un evento strade aperte te la rischi di persona perchè a priori non sai nè chi andrà nè quanti andranno. Così un marketing poco coraggioso non prende il rischio di chiedere fondi per organizzare la presenza di uno stand.
Non è "marketing poco coraggioso". E' marketing a risposta diretta o quasi, vado esattamente coi prodotti che richiede il pubblico che va a quella manifestazione. Più restringo il focus, più i soldi che spendo per esserci sono votati ad un pubblico che in larga percentuale può essere interessato a ciò che vendo.
Favero fa misuratori di potenza.
A lavare la testa all'asino si consuma acqua e sapone.ma dove? Chiedi a qualsiasi addetto marketing "qual è il ritorno sull'investimento se vai all'evento x?" e non ti sa rispondere.
Per inciso, è un discorso che ho fatto a diverse aziende e la risposta è sempre stata "non lo sappiamo, ma ci vanno tutti" o "abbiamo fatto 800 test" (e quanti hanno poi comprato? Boh)
ah si è vero, ne vedo a centinaia di mtb di decathlon da 100 euro coi pedali della favero installati. hai ragione scusami.ed io ad esempio li monto alternativamente sulla mia endurance comprata usata a poco e sulla MTB del decatlon da 1000euro che ovviamente non hanno mai visto un numero gara...
Penso che la spiegazione sia in poco coraggio dei "funzionari" del marketing delle aziende di biciclette. Intendo dire che a una granfondo o a una gara qualunque sai quanti sono iscritti e hai anche la lista dei nomi, magari profilati dall'organizzatore e con la mail per campagne successive, quindi puoi giustificare l'investimento della presenza di uno stand, a un evento strade aperte te la rischi di persona perchè a priori non sai nè chi andrà nè quanti andranno. Così un marketing poco coraggioso non prende il rischio di chiedere fondi per organizzare la presenza di uno stand.
A parte che ho scritto 1000.. non 100... ma il PM ormai non è un prodotto costoso nè relegato agli agonisti più accaniti.ah si è vero, ne vedo a centinaia di mtb di decathlon da 100 euro coi pedali della favero installati. hai ragione scusami.
Un marketing poco coraggioso ma pieno di boria quando piazza le top a 15.000.
Potrebbero chiederci di pagargli gli stands a sto punto....troveranno sempre chi accetta.
Infatti credo sia una questione di targhet,Forse la risposta sta' anche un po' in quello che tu stesso hai scritto: "ho trovato bici in gran parte di media gamma, con qualche anno sul groppone, vissute, nel senso che avevano attaccati borselli, borsette e ammenicoli vari"; questo tipo di utenza sicuramente è meno propensa alla novità dell'ultimo momento, alle ruote da 10 gr in meno, ai telai che ti fanno risparmiare 1 Watt.......... Credo che alle aziende interessi più esporre alle GF, ove l'utenza è mooolto più attenta alle innovazioni, all'ultima bici uscita in commercio e conseguentemente più propensa a spendere....
non vedo che boria ci sia a stabilire un prezzo di listino. qualunque esso sia.Un marketing poco coraggioso ma pieno di boria quando piazza le top a 15.000.
Potrebbero chiederci di pagargli gli stands a sto punto....troveranno sempre chi accetta.
scusate ma i TOP di gamma sono fatti per i PRO principalmente, o per chi può permetterselo.
non avere i soldi per non permettersi un bici da 15K non deve essere motivo di astio ed invidia, è la vita, c'è chi può e chi non può (io non può).
puoi comprare bici simile al top di gamma con 1/3 dei soldi, certo poi al bar fai la figura del povery, spiacc.