Dipende molto dalle zone in cui si vive l’incontrare qualcuno: abitando in Romagna, nonostante vada da anni da solo, mi è praticamente impossibile in certi giorni tipo sabato e domenica, su certe strade, non raggiungere o essere raggiunto da singoli, gruppi o gruppetti. Per dire Cassani che esce con quelli di Faenza di Bike Passion l’ho incrociato almeno 4-5 volte negli ultimi anni. Poi ci sono le giornate a ridosso delle gare più conosciute, il sabato prima della 9 colli c’è il mondo in giro per le strade…
Non so se galateo sia la parola giusta, a me è capitato che se mi metto a ruota provano a staccarmi, mi è capitato di fare conoscenze, mi è capitato di staccare ciclisti, di trovare collaborazione. Insomma, dipende dal carattere del ciclista e dal momento. A parte gli e-bikers che dicevo, mi piace pensare che la strada e le gambe facciamo le regole, se ci si vuole misurare : a tirar le somme è tutto lì e non bisogna essere né teneri né cattivi, bisogna essere ciò che si è. Non mi offendo se mi metto a ruota e cercano di staccarmi, perché altrettanto faccio io, almeno per capire con chi ho a che fare. Domenica ad esempio in pianura con saliscendi lunghi al 2-3%, sono a 230-40 watt che vado per i fatti miei, passo uno che subito mi si accoda. A quel punto di solito faccio il test per capire con chi ho a che fare, aumento a 280, poi 300, poi 350, ed infine ci piazzo quasi un minuto a 400 watt in un tratto in lieve pendenza. Ritorno a 240 watt e guardo dietro e non c’era più. Amen. Cioè magari non ne aveva voglia, magari non ce la faceva, ma se fosse rimasto avrei fatto un altro minuto più tranquillo e avrei chiesto il cambio (non si chiede il cambio dopo un allungo o una sparata, questo è galateo), perché avendo entrambi un discreto passo, in quel momento potevamo collaborare.
Poi chiaro, anni fa mi capitò un signore molto simpatico con cui facemmo una chiacchierata e decidemmo di fare insieme quei 30 lunghi km di pianura per limitare un po’ i danni del vento, e dopo un po’ mi passa e dice che preferisce stare davanti lui perché a starmi a ruota era più faticoso. Chiaro che non è che io sia un fenomeno, ma questa cosa mi ha insegnato che spesso c’è disparità di prestazioni, allenamento, etc. e se si vuole andare insieme, uno dei due deve adeguarsi all’altro. Io ho imparato a farlo e sono contento quando lo fanno con me, perché per me è questa l’unica forma di superiorità da mostrare tra due persone con la stessa passione. Poi ci sarà sempre chi va più forte e pensa che la bici sia soltanto andar più forte di qualcuno. Mi fa piacere per loro, ma non sono i ciclisti che ammiro!