Froome andrà al Tour o no?

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ian

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Beh i marginal gain li hanno dimostrati più e più volte. Li hai mai visti corrersi appresso come fanno i Movistar? O tirare in maniera che il primo a staccarsi è il loro capitano? Ricordi come organizzarono nei minimi particolari l'impresa di Froome al Finestre? Gente ovunque a dargli nei posti prestabiliti le borracce e il mangiare in maniera che lui non portasse mezzo grammo addosso più del dovuto. L'ammiraglia dietro che via radio gli diceva le curve della discesa come fa il navigatore al pilota dei Rally. Questi sono i marginal gain. Ovvio poi ci vogliono le gambe...anzi prima ci vogliono le gambe, ma non bastano.
Ma ci sono sempre stati... Armstrong che prova 15 volte l'alpe d'huez, quell'altro (non ricordo più chi, ma un ciclista di una vita fa) che ti dice che non ha mai mangiato la pizza in tutta la carriera. Anche nelle imprese di Contador e Pantani, benché certi dettagli non siano funzionali alla narrazione legata a quel tipo di corridori, considerati più istintivi, e quindi non vengono raccontati, c'è una preparazione ben precisa, a livello di squadra e alleanze costruite sicuramente anche prima della tappa stessa...
Ma già se leggi le biografie di Coppi vedi (per quella che era la conoscenza dell'epoca a livello di alimentazione) un'attenzione maniacale a cosa mangiare in ogni fase della preparazione di un appuntamento... mi pare di aver letto qualcosa del genere in preparazione al mondiale di Lugano
 

never give up!

max_good
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ian

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Sempre imballato... Secondo me è carico di allenamenti e credo che al Tour lo vedremo pronto per qualche azione a lunga gittata, che poi è l'ideale per far saltare il trenino che porta Roglic all'ultimo km...
Penso che Ineos abbia ormai capito che chiunque sia il capitano deve reinventarsi un modo per correre contro quelli che ripropongono la vecchia tattica Sky (perché penso che anche se ritroverà il meglio di sé lo stesso Froome sia ormai più un atleta di fondo che non il frullatore dei primi TdF)


Comunque in generale il fatto che uno scalatore paghi qualcosa in tappe del genere durante una corsa di preparazione non mi pare così preoccupante da mettere in dubbio qualsiasi cosa... Certamente meno rassicurante o comunque di più difficile lettura, è il rendimento di Froome
 

martin_galante

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Ma ci sono sempre stati... Armstrong che prova 15 volte l'alpe d'huez, quell'altro (non ricordo più chi, ma un ciclista di una vita fa) che ti dice che non ha mai mangiato la pizza in tutta la carriera. Anche nelle imprese di Contador e Pantani, benché certi dettagli non siano funzionali alla narrazione legata a quel tipo di corridori, considerati più istintivi, e quindi non vengono raccontati, c'è una preparazione ben precisa, a livello di squadra e alleanze costruite sicuramente anche prima della tappa stessa...
Ma già se leggi le biografie di Coppi vedi (per quella che era la conoscenza dell'epoca a livello di alimentazione) un'attenzione maniacale a cosa mangiare in ogni fase della preparazione di un appuntamento... mi pare di aver letto qualcosa del genere in preparazione al mondiale di Lugano
Ma anche no. Il ciclismo e' uno sport molto poco avanzato in questo senso, e questa semplicita' (ed ingenuita') fa parte del suo fascino. E' uno sport che ha un passato fatto di uomini duri spinti fino al limite delle forze in velodromi polverosi, di 'se hai le gambe non ti serve altro' etc. Per decenni si mangiava carne cruda in gruppo, perche' faceva sangue. Nel 1989, quando l'aerodinamica era da decenni parte essenziale di tutti gli sport di velocita', Lemond era il solo ad applicarla nel ciclismo facendo sfraceli. Il casco nelle crono e' diventato standard da meno di vent'anni. In gruppo e' ancora pieno di atleti che si mangiano i panini preparati dal massaggiatore, e la tecnologia delle bici evolve diciamo... con tranquillita'. Pure il doping, e' stato per cent'anni uno scambiarsi di consigli e leggende tra amici. Ancora negli anni novanta, e' pieno di racconti di gente che si faceva iniezioni di sostanze che non conoscevano, perche' gliele passava al momento un compagno di squadra. Il primo che ha iniziato a doparsi con un po' di criterio ha vinto sette tour. La Sky ha iniziato a dare meno cose per scontato, ad avere un occhio piu' scientifico su come migliorare le prestazioni. Ma non e' che uno sport cosi' si trasforma da un giorno all'altro. Il livello, ad esempio rispetto all'atletica, e' basso.
 
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ian

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Il livello, ad esempio rispetto all'atletica, e' basso.
Sono sport molto diversi comunque.
Però quello che c'è nel tuo post, che ho tagliato per brevità, c'è del vero e del leggendario, legato ad un certo modo del ciclismo di raccontarsi.
E' uno sport professionistico, se qualcosa ti dà vantaggi lo fai, punto.

Che pure il doping sia più indietro che in altri sport (dove girano più soldini ad esempio) lo credo bene. Eppure negli anni in cui l'antidoping tagliava teste ad ogni gara sembrava che i corridori facessero continuamente ricorso agli ultimi diabolici ritrovati della scienza medica


La storia delle bistecche al sangue mi ricorda Bartali figlio... va be' roba proprio antica
 

martin_galante

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Sono sport molto diversi comunque.
Però quello che c'è nel tuo post, che ho tagliato per brevità, c'è del vero e del leggendario, legato ad un certo modo del ciclismo di raccontarsi.
E' uno sport professionistico, se qualcosa ti dà vantaggi lo fai, punto.

Che pure il doping sia più indietro che in altri sport (dove girano più soldini ad esempio) lo credo bene. Eppure negli anni in cui l'antidoping tagliava teste ad ogni gara sembrava che i corridori facessero continuamente ricorso agli ultimi diabolici ritrovati della scienza medica


La storia delle bistecche al sangue mi ricorda Bartali figlio... va be' roba proprio antica
Per l'atletica, mi riferivo al fatto che ad esempio per la bdc gli atleti pro sono selezionati tra un gruppo di persone molto ridotto. Prendiamo l'Italia, che e' uno dei paesi con piu' atleti/vittorie/storia e che conosciamo un po'. Quelli che tra i quattordici ed i vent'anni veramente ci si mettono sul serio ed hanno possibilita' di diventare professionisti sono per la maggior parte (certo ci sono molte eccezioni, ultrasemplifico per fare un esempio, questa lista e' molto criticabile ma per dare un'idea)
--di provenienza da 5-10 province.
--con gente in famiglia che pratica ciclismo o magari amici di qualcuno che ha una squadra giovanile.
--tipicamente con un percorso scolastico che non lascia intravedere grandi sbocchi lavorativi.
Certo, Nibali ed Aru non vengono da queste province, certo qualcuno ha fatto l'universita', ma il grosso dei pro italiani viene selezionato in realta' tra quei pochi che cercano questo tipo di carriera con tutte le forze. Poi spesso le squadre giovanili non sono proprio dei giardini di talento, il ritorno economico e' nullo, non tutti i responsabili ci si dedicano anima e corpo, e ancor meno hanno competenze moderne.

Ora confrontalo con l'Etiopia o il Kenya (per dirne una), in cui i ragazzi (tutti, a livello scolastico) sono coinvolti nella corsa competitiva, e gli osservatori della federazione individuano quelli piu' talentuosi, e li spingono ad allenarsi in strutture idonee e con i migliori coach del mondo.

In fondo, se i maggiori talenti in bdc del momento vengono dal calcio (Evenepoel), lo sci (Roglic), la mtb (Bernal), il ciclocross (MVD e Van Aert) etc, un po' lascia pensare che la selezione dei pro non sia poi cosi' competitiva, e che i programmi di allenamento giovanili non tanto fruttuosi. Ma non e' una critica, a me piace cosi', pero' credo che il livello non sia estremo.

Stessa cosa per la tecnologia della bici. Gli stipendi per gli ingegneri nel settore bici sono nettamente piu' bassi che nell'aerospazio, nel automotive, semiconduttori etc. Il talento si paga, a fare le bici spesso ci vanno quelli che non trovano lavoro in settori pagati meglio. La stessa economia del settore non e' per niente competitiva, con monopoli che si sono alternati negli anni (tipo Campagnolo-Shimano) e che hanno messo in atto pratiche anticompetitive e minato la proprieta' intellettuale di brevetti. Solo alcune case hanno iniziato negli ultimi anni una cultura corporate piu' moderna etc. Se qualche colosso della tecnologia, tipo Hyudai o Samsung, si dovesse mettere a fare componenti o bici, Shimano Trek e compagnia fanno la fine di Nokia.
 
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Nibalone

ri-ciclo-creativo #fattoinromagna
4 Marzo 2011
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paduano fidia
Ma qui nel forum c'erano un paio di quelli che "ne sanno di ciclismo" che "tanto se ne capisci si vede subito se uno va" che loro "hanno corso" ,beh ma a noi delle bocce non ci possono dire qualcosa su Froome ? O aspettiamo un po' per poter dire
"Ah ma si vedeva che..."
 

golance

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18 Febbraio 2013
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cannnnnondale
@martin_galante (non ti quoto senno scaliamo due pagine) per me hai scritto parecchie inesattezze o approssimazioni, sicuramente a livello giovanile per cultura sportiva il ciclismo non può essere di tutti. in alcune zone geografiche o città è quasi impraticabile, soprattutto non esistono squadre propedeutiche, è uno sport rischioso(i genitori se non sono appunto appassionati si guardano bene da mettere un ragazzino tutti i giorni in strada con i rischi del caso) mediamente costoso. non incensato come il calcio nella cultura di massa. insomma un giovane affinchè approcci il ciclismo deve proprio avere un particolare colpo di fulmine o coinvolgimento esterno/famigliare. sul fatto che l'approccio scientifico sia carente non sono d'accordo, forse era così un pó di anni fa, per me oggi l'exploit giovanile di parecchi laddove solitamente si assisteva a una maturazione più tardiva è dovuta alle maggiori conoscenze e approccio metodico superiore, fino a non molti anni fa pochi usavano il pm ora tutti nelle giovanili anche. discorso froome è uno dei corridori più esperti e metodici, forse il più in assoluto, uno stakanovista, sono sicuro che se è ottimista e fiducioso lui non sbaglia. se vuole partecipare al tour non oserei mai chiudergli la porta in faccia
 

ian

Apprendista Scalatore
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è molto interessante, divido un po' perché ci sono assieme cose diverse
Per l'atletica, mi riferivo al fatto che ad esempio per la bdc gli atleti pro sono selezionati tra un gruppo di persone molto ridotto. Prendiamo l'Italia, che e' uno dei paesi con piu' atleti/vittorie/storia e che conosciamo un po'. Quelli che tra i quattordici ed i vent'anni veramente ci si mettono sul serio ed hanno possibilita' di diventare professionisti sono per la maggior parte (certo ci sono molte eccezioni, ultrasemplifico per fare un esempio, questa lista e' molto criticabile ma per dare un'idea)
--di provenienza da 5-10 province.
--con gente in famiglia che pratica ciclismo o magari amici di qualcuno che ha una squadra giovanile.
--tipicamente con un percorso scolastico che non lascia intravedere grandi sbocchi lavorativi.
Certo, Nibali ed Aru non vengono da queste province, certo qualcuno ha fatto l'universita', ma il grosso dei pro italiani viene selezionato in realta' tra quei pochi che cercano questo tipo di carriera con tutte le forze. Poi spesso le squadre giovanili non sono proprio dei giardini di talento, il ritorno economico e' nullo, non tutti i responsabili ci si dedicano anima e corpo, e ancor meno hanno competenze moderne.

Ora confrontalo con l'Etiopia o il Kenya (per dirne una), in cui i ragazzi (tutti, a livello scolastico) sono coinvolti nella corsa competitiva, e gli osservatori della federazione individuano quelli piu' talentuosi, e li spingono ad allenarsi in strutture idonee e con i migliori coach del mondo.

In fondo, se i maggiori talenti in bdc del momento vengono dal calcio (Evenepoel), lo sci (Roglic), la mtb (Bernal), il ciclocross (MVD e Van Aert) etc, un po' lascia pensare che la selezione dei pro non sia poi cosi' competitiva, e che i programmi di allenamento giovanili non tanto fruttuosi. Ma non e' una critica, a me piace cosi', pero' credo che il livello non sia estremo.
Capitolo Italia
Oserei dire che ormai solo il calcio attrae moltissimi giovani praticanti, perché ovunque ci sono strutture, squadre e tutto sommato non è così complicato organizzare le partite. L'atletica è molto spinta nelle scuole, l'abbandono scolastico è combattuto in questi casi anche grazie a questo, però mi pare in crisi (non ho in mano i numeri ma le prestazioni internazionali non lasciano molto scampo). Sta vivendo un buon momento il nuoto, ma anche qui la diffusione degli impianti mi pare abbia dei limiti ben precisi.
Il ciclismo ovviamente è diffuso solo in alcune zone, ma se vai a vedere in tutte le nazioni storiche alla fine è così. Secondo me anche perché in assenza di infrastrutture stradali adeguate e un minimo di organizzazione il genitore preferisce che il figlio opti per attività meno rischiose (le vittime in bicicletta sono davvero tante)

Parlando a livello internazionale, il fatto che molti ciclisti arrivino da discipline diverse è comunque legato al concetto che come sport giovanile non esiste credo da nessuna parte in modo molto strutturato (oggi poi credo sia ancora più complicato spingere l'attività giovanile).
Lo stesso LA se ne arriva dal nuoto e poi dal triathlon, ma se fosse stato concretamente forte come nuotatore non avrebbe cercato di sfondare in uno sport molto più popolare, che gli garantiva l'accesso ad un college?
Naturalmente si può cominciare tardi con il ciclismo perché il gesto tecnico non è estremamente complesso. Certo, vedrai il corridore più legnoso e quello più elegante, ma non è come parlare di altri sport. Uno che fa sci alpino, per esempio, non credo possa pensare di combinare qualcosa se mette gli sci ai piedi a 16 anni...

Stessa cosa per la tecnologia della bici. Gli stipendi per gli ingegneri nel settore bici sono nettamente piu' bassi che nell'aerospazio, nel automotive, semiconduttori etc. Il talento si paga, a fare le bici spesso ci vanno quelli che non trovano lavoro in settori pagati meglio. La stessa economia del settore non e' per niente competitiva, con monopoli che si sono alternati negli anni (tipo Campagnolo-Shimano) e che hanno messo in atto pratiche anticompetitive e minato la proprieta' intellettuale di brevetti. Solo alcune case hanno iniziato negli ultimi anni una cultura corporate piu' moderna etc. Se qualche colosso della tecnologia, tipo Hyudai o Samsung, si dovesse mettere a fare componenti o bici, Shimano Trek e compagnia fanno la fine di Nokia.
Ovviamente questo aspetto non cambierà mai, la mobilità su due ruote muove molti soldi in meno, e dà meno lavoro. Sia perché muoversi in bicicletta è un privilegio per pochi (abito vicino al posto di lavoro, mi muovo da solo, non ho i figli da portare a judo o a scuola di chitarra), quindi se ne vendono molte meno, sia perché per il semplice uso mobilità la bicicletta può durare, con una manutenzione decente (pochi euro ogni anno) anche 50 anni, forse di più.
Mentre un auto, a parte i problemi di affidabilità e spese connesse, dopo 30 anni è abbastanza inadeguata come standard di sicurezza e l'utilizzo comporta rischi aggiuntivi non trascurabili. In bicicletta il principale problema di sicurezza è la collisione con altri veicoli, quindi in questo senso l'evoluzione presente in altri ambiti non ha senso
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Oggi si è staccato pure lui. Sivakov è arrivato con Roglic, Bernal no.
Stiamo parlando di 3 secondi. Per 3 secondi Sivakov sarebbe più in palla di Bernal? Siamo all'estremo. Adesso bastano 3 secondi per un giudizio? Suvvia.
Ma ci sono sempre stati... Armstrong che prova 15 volte l'alpe d'huez, quell'altro (non ricordo più chi, ma un ciclista di una vita fa) che ti dice che non ha mai mangiato la pizza in tutta la carriera. Anche nelle imprese di Contador e Pantani, benché certi dettagli non siano funzionali alla narrazione legata a quel tipo di corridori, considerati più istintivi, e quindi non vengono raccontati, c'è una preparazione ben precisa, a livello di squadra e alleanze costruite sicuramente anche prima della tappa stessa...
Ma già se leggi le biografie di Coppi vedi (per quella che era la conoscenza dell'epoca a livello di alimentazione) un'attenzione maniacale a cosa mangiare in ogni fase della preparazione di un appuntamento... mi pare di aver letto qualcosa del genere in preparazione al mondiale di Lugano
Non ci sono sempre stati. Non nel ciclismo. Quando qualcuno li ha adottati, non necessariamente o non solamente illeciti ha stravinto proprio perchè gli altri non li adottavano e quindi aveva gioco facile. LA......è facile ora dire che ha vinto 7 Tour grazie al doping. Io non ho mai pensato che fosse così, visti anche i suoi avversari (clienti a loro volta di Ferrari, o di Fuentes, o di Santuccione ecc.). Ho sempre pensato che quello vinceva perchè si faceva 15 Alpe d'Huez e non (solo) per il doping, senza il quale non avrebbe vinto, ma soprattutto perchè ne facevano uso anche tutti gli altri. Se poi mentre lui faceva 15 Alpe d'Huez, Ullrich faveva inverni a birre e salsicce, tante cose si spiegano. In generale, doping a parte, tanto più sale il livello tanto più i dettagli fanno differenza. Dettagli che loro han chiamato marginal Gains ma quello sono. Nel corse degli anni, budget come il loro e pure più alto, lo hanno avuto diverse altre squadre, sempre fallendo miseramente. Ci sarà un perchè....poi qualcuno spiegherà tutto con la scialappa e allora va bene, buonanotte. Per me non è così.
Sempre imballato... Secondo me è carico di allenamenti e credo che al Tour lo vedremo pronto per qualche azione a lunga gittata, che poi è l'ideale per far saltare il trenino che porta Roglic all'ultimo km...
Penso che Ineos abbia ormai capito che chiunque sia il capitano deve reinventarsi un modo per correre contro quelli che ripropongono la vecchia tattica Sky (perché penso che anche se ritroverà il meglio di sé lo stesso Froome sia ormai più un atleta di fondo che non il frullatore dei primi TdF)
Comunque in generale il fatto che uno scalatore paghi qualcosa in tappe del genere durante una corsa di preparazione non mi pare così preoccupante da mettere in dubbio qualsiasi cosa... Certamente meno rassicurante o comunque di più difficile lettura, è il rendimento di Froome
Sostanzialmente condivido sia il ragionamento su Bernal che su Froome. Il Tour è fra 3 settimane e finisce fra 6. Lo stato attuale direbbe che Roglic è avanti, ma lo è di così pochi secondi (quantificabili in 5w? forse meno), che in 3/6 settimane, basta un inversione di +/- 20 secondi da una parte all'altra che sono 40. Abbastanza per ribaltare la situazione. Questo per Bernal. Froome non sarà questo, ma secondo me è comunque troppo indietro per essere competitivo al Tour (felice di essere smentito). Non forzare e proseguire nel proprio programma ci sta, ma se beccare meno di 10 minuti a tappa vuol dire forzare troppo, ad appena 3/6 settimane dal Tour è segno che invece di 10, forzando potrebbe beccarne 3/4. Direi troppi da recuperare su troppi avversari da cui ora becca minuti su minuti.
L'impressione che ho va controcorrente.
Ho avuto l'impressione infatti che Froome sia certo di partecipare al tour e stia seguendo l unico programma possibile e di speranza, non asfissiare ma di progredire passo dopo passo.
Come detto sopra, un conto è proseguire nel proprio programma, ma ormai il Tour è molto vicino e un programma che porti alla vittoria o a essere competitivo sul serio almeno per il podio, ho forti dubbi che possa prevedere ora minuti su minuti. Non essere al top ci sta e sarebbe in teoria corretto, ma se becchi 10/15 minuti al giorno secondo me è segno che sei troppo più indietro. Sarebbe un livello meno preoccupante in ottica Giro (che a questo punto per tempistica e diverso livello sarebbe da prendere seriamente in considerazione) che è fra 50 giorni, ma in ottica Tour, molto vicino e di livello tremendamente più alto è abbastanza preoccupante.
 

martin_galante

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Il ciclismo ovviamente è diffuso solo in alcune zone, ma se vai a vedere in tutte le nazioni storiche alla fine è così. Secondo me anche perché in assenza di infrastrutture stradali adeguate e un minimo di organizzazione il genitore preferisce che il figlio opti per attività meno rischiose (le vittime in bicicletta sono davvero tante)
Si si, penso tu abbia ragione su tutto. Non era un critica al ciclismo solo una constatazione. Io pure sarei restio ad indirizzare mio figlio di dedicarsi al ciclismo su strada competitivo...
 

golance

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secondo me è comunque troppo indietro per essere competitivo al Tour (felice di essere smentito). Non forzare e proseguire nel proprio programma ci sta, ma se beccare meno di 10 minuti a tappa vuol dire forzare troppo, ad appena 3/6 settimane dal Tour è segno che invece di 10, forzando potrebbe beccarne 3/4. Direi troppi da recuperare su troppi avversari da cui ora becca minuti su minuti.
Come detto sopra, un conto è proseguire nel proprio programma, ma ormai il Tour è molto vicino e un programma che porti alla vittoria o a essere competitivo sul serio almeno per il podio, ho forti dubbi che possa prevedere ora minuti su minuti. Non essere al top ci sta e sarebbe in teoria corretto, ma se becchi 10/15 minuti al giorno secondo me è segno che sei troppo più indietro. Sarebbe un livello meno preoccupante in ottica Giro (che a questo punto per tempistica e diverso livello sarebbe da prendere seriamente in considerazione) che è fra 50 giorni, ma in ottica Tour, molto vicino e di livello tremendamente più alto è abbastanza preoccupante.

secondo me guardare il distacco al traguardo è poco indicativo, lo si è visto sfilarsi e praticamente fermarsi, zigzagare, non si è spremuto per arrivare al traguardo con meno distacco possibile. forse esagerato come atteggiamento vista la vicinanza al tour. ma chi meglio di lui può saperlo come sta effettivamente. son sicuro che se vorrà partecipare al tour sarà competitivo, vicversa virare sul giro(per me più sensato perchè essere competitivo al tour vuol dire magari arrivare comunque dopo roglic bernal dumoulin thomas quintana?)
 
Stato
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