Io non vorrei dire una cagata delle mie ma non può essere che lui misuri il carico che c' è sui vari punti di appoggio quando siamo in sella ?
Il "polverone" della biomeccanica
- Creatore Discussione Emilio Buzzi
- Data di inizio
Io non vorrei dire una cagata delle mie ma non può essere che lui misuri il carico che c' è sui vari punti di appoggio quando siamo in sella ?
così non si sarebbe inventato niente di nuovo.....invece sembra che sotto c'è una bella rivoluzione!!
....ma nessuno ha ancora capito quale
così non si sarebbe inventato niente di nuovo.....invece sembra che sotto c'è una bella rivoluzione!!
....ma nessuno ha ancora capito quale
Invece purtroppo, da inventare non c'è niente!!! Il mondo è già fatto...
aria compressa? allora sarebbe pneumatico. a parte questo comunque, mi sembra di aver capito che lui variando solo l'arretramento sella, mantendo il battito cardiaco ad "x" bpm, con appositi dinamometri trova la regolazione perfetta nel punto in cui la forza sviluppata è maggiore.spero di non aver fatto ancora più caos.
se solo lui si spiegasse in maniera meno forbita, x noi ignoranti popolo ingenuo pedalatore, capiremmo meglio il sistema.
dovrebbe elencarci le operazioni che compie quando "visita" in modo da capire il metodo usato. ma chiaramente e nn intortando coi paroloni
dovrebbe elencarci le operazioni che compie quando "visita" in modo da capire il metodo usato. ma chiaramente e nn intortando coi paroloni
se nn ricordo male sponsorizza una squadra dilettantistica lombarda :
la Garlaschese...e piano piano nn vanno!! se li mette in bici lui, direi che a vista sembravano tutti abbastanza a posto...
la Garlaschese...e piano piano nn vanno!! se li mette in bici lui, direi che a vista sembravano tutti abbastanza a posto...
se giudichi da chi si mette in bici... beh... non mi sembra logico... però in MP ti posso fare un elenco... e piano non vanno e non ho usato quel metodo...
Vero,un ragazzo della mia zona è passato da amatore a dilettante proprio in quella squadra.
si si lo so benissimo... era x spezzare una lancia in suo favore!!
Uccidiamolo adesso...no!! Lasciamogli la possibilità di spiegare il suo lavoro...
che strana "curiosità", nessuno è depositario delle conoscenze assolute,con questa "entry" avevo l'intento di comunicare cosa ho individuato e l'unico modo per fare conoscere la sostanza, vista la consistenza dell'argomento e lo "spazio" del forum era quello di indicare dove poter leggere qualche cosa, comunque ringrazio le 480 persone che Hanno letto le mie argomentazioni,a cui risponderò con cortesia
In parole semplici, in base alle regole fondamentali si determina l'altezza della sella, il punto più basso del dorso mantenibile dal coridore senza stress con le mani nella parte bassa del manubrio, dopo di che e qui entra decisa la novità,determino strumentalmente secondo la teoria di Bontrager l'arretramento sotto sforzo. cordialità
a me interessa questo tuo nuovo metodo! ti faccio alcune domande:
1-quali sono le regole fondamentali dell'altezza sella?
2-come determini qual'è il punto pià basso mantenibile senza stress? come misuri lo stress?
L'altezza della sella la individuo (come la maggior parte dei posizionatori) usando una telecamera, e in base a quella manovro la mia macchina fino a realizzare l'angolo popliteo (coscia-gamba) mentre il coridore pedala sotto spinta, a 145 gradi, il punto "0" o più basso mantenibile lo si determina con il supporto della telecamera per il controllo degli angoli braccio- avambraccio e braccio dorso, interloquendo con il coridore sotto prova che conferma omeno la "non esistenza " di tensioni o fastidi ovviamente con le mani nella parte basa del manubrio, dopo di che lavorando con il cardiofrequenzimetro e la dinamometria in modo indipendente dal corridore determino (muovendo solo l'arretramento) l'esatto punto di questo parametro (il coridore ovviamente stà pedalando sotto sforzo) che fà esprimere al soggetto il massimo rendimento della spinta, nel senso che se l'arretramento è esatto la spinta della pedalata non sposta il corridore, per cui lo stesso non è costretto a "gestire" la posizione muscolarmente.
L'altezza della sella la individuo (come la maggior parte dei posizionatori) usando una telecamera, e in base a quella manovro la mia macchina fino a realizzare l'angolo popliteo (coscia-gamba) mentre il coridore pedala sotto spinta, a 145 gradi, il punto "0" o più basso mantenibile lo si determina con il supporto della telecamera per il controllo degli angoli braccio- avambraccio e braccio dorso, interloquendo con il coridore sotto prova che conferma omeno la "non esistenza " di tensioni o fastidi ovviamente con le mani nella parte basa del manubrio, dopo di che lavorando con il cardiofrequenzimetro e la dinamometria in modo indipendente dal corridore determino (muovendo solo l'arretramento) l'esatto punto di questo parametro (il coridore ovviamente stà pedalando sotto sforzo) che fà esprimere al soggetto il massimo rendimento della spinta, nel senso che se l'arretramento è esatto la spinta della pedalata non sposta il corridore, per cui lo stesso non è costretto a "gestire" la posizione muscolarmente.
145°??
non è un po' tantino? Mi pare, così a naso, che la tendenza ultimamente sia di stare con angoli molto più chiusi, btr lavora su angoli di circa 135-137° (ad occhio, chiedo conferma a emanuele o a chi ne sa di più), velosapiens sta a 132-134°, fulvio ci dirà i suoi angoli (anche se non lavora su quel valore).
Il rilevamento col cardiofrequenzimetro non è poco indicativo? l'abitudine di un'atleta nel pedalare in un certo modo non può influire?
La prova è fatta in soglia ovviamente, no?
