Hanno fatto tutti orecchie da mercante. Ormai è chiaro che si tratta di una lotta di potere fra la UCI e il Tour.
L'UCI ha fatto finta di niente quando per 4 (quattro!
) volte negli ultimi due anni Rasmussen ha saltato i controlli a sorpresa e ha voluto mandare al Tour un corridore chiacchierato, meglio ancora poi se indossava la maglia gialla.
La Rabobank si è trincerata dietro le frasi di circostanza del tipo «Ma noi che possiamo fare? Giuridicamente non possiamo escluderlo.» Quando sapevano di poter adottare il codice etico (etico? Ma di che?). E ha lasciato che il suo corridore non solo partecipasse al Tour, ma che restasse in giallo. Perché faceva comodo: tutta pubblicità per la squadra e per la banca. (dico questo perché ai tempi dello scandalo Festina il patron dichiarò che non aveva mai venduto così tanti orologi come in quel periodo).
Possibile che solo Cassani abbia visto il danese sulla Marmolada?
A tutti gli effetti Cassani è un semplice giornalista, non ha ruoli di responsabilità all'interno della federazione, quindi le sue parole non hanno importanza giuridica. Molto più onesto (e spero che lo abbiano fatto) sarebbe stato dire questo: «Abbiamo controllato le dichiarazioni di Cassani e abbiamo le prove
inconfutabili che Rasmussen non era in Messico.»
Una chiosa per concludere: ma anche se era in Messico e ha eluso i controlli a sorpresa, che cosa ca*** ci è andato a fare al Tour?