Non so se può esserti d'aiuto, qui cito @Roberto Massa che in questo articolo di bdc-mag parlava dei modelli bioenergetici:
Se non lo hai già fatto leggi anche gli articoli sul concetto di soglia: qui il primo di tre.
Non capisco tanto il discorso del test Conconi. Tu suggerisci di valutare il lavoro svolto (J) "sopra" la soglia teoricamente identificabile (presumo da HR, sbaglio?) e da li fare delle deduzioni su CP e W'?
Non conosco testi che legano Conconi con CP, ma io sono totalmente ignorante e non faccio testo.
esatto, però googlando ho trovato che, come nel testo di Massa che hai citato, cp>mlss
Però
se cp è di poco superiore alla potenza erogata alla soglia anaerobica* che è di poco superiore a ftp
e cp si discosta da ftp di 10-15-20watt....de che stamo a parlà?
cioè
conosciamo il lavoro sostenibile sopra una certa soglia che ci permette di predire con notevole precisione quanti watt possiamo tenere per un dato intervallo di tempo (<20-30 minuti), o quante ripetute fare fino ad esaurimento.
Aver imparato a quantificarlo è un enorme passo avanti rispetto al modello ftp.
ok
Quanto è DETERMINANTE centrare cp con assoluta esattezza (impossibile già di per sè perchè è una stima, come si diceva qualche pagina addietro)?
Cosa cambia se al posto di usare cp+w' uso ftp+ z' con ftp<cp ma z'>w'?
O se al posto di ftp uso la potenza in soglia che s'avvicina ancora di più a cp rispetto a ftp?
Ok, che forse "metabolicamente" cambi qualcosa, ma ai fini pratici?
Quanto quei 5-20w in meno compensati da 10-25kj (numeri sparati a caso) fanno la differenza, se alla fine la previsione del lavoro disponibile rimane esatta?
Non so se mi sono capito
*individuata da test