Vero, ma stai parlando da commerciante. Da cliente, però, mi verrebbe da chiederti: quanto margine c'è?
Chiedilo a tutti quelli che intervengono qui, che parlano con certezza pitagorica di margini esagerati. Anzi, lo chiedo io, a tutti quelli che qui parlano di margini esagerati.
Gli stipendi del meccanico professionista, non del garzone. Perchè la bici la vuoi a posto manutenzionata dal professionista, non dal garzone. E il commercialista professionista. E l'IVA, e l'INAIL E l'INPS dei dipendenti. Giusto due bazzeccole.
non ci sono persone in più, sono cambiati i ruoli, prima c'era il casellante ora quello che installa e aggiusta il telepassCito te, perché l'hai scritto per ultimo (): che l'hardware elettronico sia piu' semplice e presumibilmente meno costoso del meccanico sono d'accordissimo, pero' SRAM deve comunque tenere a libro paga chi sviluppa l'app per gestire il cambio, nonche' le svariate persone che fanno assistenza clienti quando il ciclista cretino (eccomi) li contatta perche' non capisco come mai il bluetooth del deragliatore posteriore non si sveglia, o chissa' quale altro problema. Tutte cose che coi cambi meccanici sarebbero state superflue ma che vanno aggiunte ai "costi di produzione" dell'elettronico.
Sinceramente non saprei dire se produrre l'elettronico costi piu' o meno del meccanico una volta fatti tutti i conti del caso, forse si.
Riporto anche io perché mi sembra un punto essenziale. Alcuni si stracciano le vesti perché i prezzi sarebbero altissimi a causa delle novità tecnologiche, ma non giustificati perché il meccanico è Rolex e l'elettronico Casio. Però quando si consiglia un usato allora mai più di 800€ a prescindere - e il carbonio vecchio, e il modello, e le geometrie, e ci passano solo i copertoni da 25...
le sfide che si sono messe in campo sono sempre più complesse. ci sono dispositivi esterni, ci sono interfacce da mantenere con ditte terze parti, ci sono firmware da aggiornare che prima non c'erano, etc etc.. prima era un filo, delle molle, degli ingranaggi.
C'è ed è più bassa. una bici che oggi si compra con uno stipendio medio è molto più leggera, performante e comoda di una di 25 anni fa comprata con uno stipendio medio di quegli anni.
Non sono per niente d'accordo.
Se non conosceresti Canyon dovrebbi conoscerlo. Dai, su, Non avrebbi accesso a Decathlon? Guarda che il mondo dei giovani d'oggi è strapieno di informazioni. Oggi fare ciclismo è meno costoso di quando c'erano le lire. Solo che il vecchi tromboni ti dicono che senza dura ace e telaio di pogacar non sei nessuno.
Non faccio i conti in tasca al negozio, anche perché non è mio interesse, ma analizzo i prezzi. Se un negozio fisico mi vende le scarpe a 300€ e uno online a 220€ (numeri inventati), a me non interessa se il negozio guadagna molto o poco, né se i margini al limite per coprire le spese. Il prodotto è identico, e se il sito online riesce a venderlo a meno pur pagando stipendi e costi di gestione, significa che il suo modello di business è più efficiente e quello del negozio fisico, no?
infatti nessuno (sicuramente non io) si lamenta se il meccanico mi fa pagare x€/h per fare la manutenzione, ma che mi fa pagare i copertoni 1.5 in più rispetto ad uno store on-line
Ho fatto prima l'esempio di probikeshop e di hibike che sono saltati per aria. Siamo ancora convinti che il modello di business degli shop online sia così efficace? O il problema è un altro?
La domanda è: ma come diavolo è successo che le bici siano diventate "beni di lusso"?
Chi sia fallito e il motivo, francamente, non mi interessa. Quando erano aperti, chi comprava da loro lo faceva per risparmiare. Ora che sono falliti, compreranno altrove. Se un negozio fisico riesce a resistere agli store online, buon per lui, significa che la sua attività è solida. Se fallisce... mi spiace. Ora fallisce uno store online e ne apre uno nuovo, come prima quando falliva un negozio e ne apriva un altro.
vedi? sei la dimostrazione vivente che alla fine la fidelizzazione, la cura del cliente, il rapporto portato avanti nel tempo, contano zero.
In realtà il ciclismo non è mai stato semplice da praticare.
Liberissimo di pensarla come vuoi, anche sui periodi ipotetici, non ho la presunzione di pensare di avere ragione e tu torto. Semplicemente non sono d'accordo con te e può essere che abbiamo un vissuto diverso per quanto riguarda ciclismo e giovinezza.
allora evitiamo discorsi comunisti, del tipo: "dovrebbero fare dei prezzi più bassi", "dovrebbero guadagnare di meno", "dovrebbero farmi bene così poi gli prendo anche x e y e z",
In amicizia
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