Opinione Perché le bici costano così tanto?

AlessioSR

Pignone
7 Gennaio 2024
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Città della Pieve
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Bici
Colnago Master
ho letto non tutti ma gran parte di questo interessante quanto fondamentale 3d, e dal basso del modestissimo appassionato praticante da oltre 20 anni quale sono, dico la (inutile)mia:
pur condannandole moralmente, penso che le aziende del ciclo, fanno bene a sfruttare al massimo il comportamento assurdo, stile branco di gnu, di una fetta consistente di consumatori occidentali, connazionali in particolare. Alzano continuamente il tiro, spingono esclusivamente sul marketing (non certo su r&d, che al contrario giustificherebbe i costi finali) per massimizzare alla follia i profitti, e finché il giochino regge (per loro, perché per il consumatore è un bagno di sangue) è osceno dirlo, ma fanno bene a spingere.
Non credo che questa crescita artificiale possa essere duratura, prima o poi la bolla esploderà, e mi dispiacerà soltanto per chi in questo settore ci lavora veramente, non certo per i vari ceo, cfo, marketing manager e bla bla bla e nemmeno per tanti consumatori, perché fondamentalmente tutto questo ha origine da scelte volontarie, pur inconsapevoli. Il ciclismo è uno sport duro, che richiede sacrifici fisici non solo nel praticarlo ma anche nell’arrivare a praticarlo (organizzazione della settimana per chi ha un lavoro/famiglia, spesso salti alla Spiderman per arrivare a fare una misera uscita di un’ora) e di gente che smette, rispetto agli altri sport, è pieno. Anche perché, rispetto ad altri sport aerobici, richiede molto più tempo. Con due ore a settimana, un runner medio in buono stato di salute arriva a preparare una maratona, che è il gotha per qualsiasi runner. Con due ore a settimana un ciclista non fa praticamente NIENTE.
Unito ai rischi crescenti dell’uscire su strada, al calo demografico e alla scarsa propensione dei millennials al sacrificio, immagino una discreta flessione almeno sul mercato italiano. E forse potrebbe esserci una ridimensionata insieme a qualche tonfo.
Mi viene da ridere quando vedo qualche telaio orientale con marchio italiano o statunitense, montato Dura Ace, un paio di ruote in carbonio superare i 10k.
Non sto criticando chi li compra, fanno bene, peccato che nella loro estasi non si rendono conto in modo obiettivo di cosa realmente abbiano comprato. D’altra parte sono immune a questo tipo di infatuazioni, esco da un paio di anni con una top di gamma del 2016, carbonio, Red e Fulcrum Zero, spero mi possa durare almeno altri dieci anni, regolare manutenzione, quando posso cambio qualche componente e mi va bene così. Se avessi un 10k da spendere in bici, non prenderei mai una TCR, una Tarmac o una V4Rs perché nel mio giro di allenamento, 82 km e 1400 di dislivello, mi farebbe guadagnare forse un minuto, a me come a centinaia di migliaia di appassionati. E scannarmi per il prosciutto domenicale in una gara amatoriale non è di mio interesse. Poi ok, deformazione professionale, se mai avessi quella cifra da utilizzare in bici, sceglierei solo il metallo nobile e un marchio come Passoni, Bixxis, Legend e gli altri pochi ben noti, perché dietro c’è un artigiano, un lavoro certosino e difficile di saldatura, insomma un valore che sicuramente in una parte enormemente più grande rispetto agli stampati orientali, giustifica l’esplosione dei prezzi attuali.
Diversa ancora è la vergogna (secondo me va definita così) dell’abbigliamento e degli accessori, qui come hanno detto altri, si mostra davvero la reale volontà dei marchi, che è quella di pigiare sull’acceleratore il più possibile, finché la “mucca” che è l’appassionato medio, può dare. E tutti di conseguenza fanno a chi la spara più in alto.
Penso che almeno in Italia tutto questo non possa durare, perché appunto gli appassionati non crescono, casomai calano, giovani e giovanissimi sono sempre meno attratti dalla bici rispetto ad altri sport, le case si rivolgeranno ad altri mercati emergenti dove il potere di acquisto sarà sicuramente più alto, a farne le spese saremo purtroppo noi che cerchiamo l’ex “media gamma”, il prodotto “value for money” ecc…
 

Zonco

Apprendista Passista
12 Novembre 2008
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Bici
si
ho letto non tutti ma gran parte di questo interessante quanto fondamentale 3d, e dal basso del modestissimo appassionato praticante da oltre 20 anni quale sono, dico la (inutile)mia:
pur condannandole moralmente, penso che le aziende del ciclo, fanno bene a sfruttare al massimo il comportamento assurdo, stile branco di gnu, di una fetta consistente di consumatori occidentali, connazionali in particolare. Alzano continuamente il tiro, spingono esclusivamente sul marketing (non certo su r&d, che al contrario giustificherebbe i costi finali) per massimizzare alla follia i profitti, e finché il giochino regge (per loro, perché per il consumatore è un bagno di sangue) è osceno dirlo, ma fanno bene a spingere.
Non credo che questa crescita artificiale possa essere duratura, prima o poi la bolla esploderà, e mi dispiacerà soltanto per chi in questo settore ci lavora veramente, non certo per i vari ceo, cfo, marketing manager e bla bla bla e nemmeno per tanti consumatori, perché fondamentalmente tutto questo ha origine da scelte volontarie, pur inconsapevoli. Il ciclismo è uno sport duro, che richiede sacrifici fisici non solo nel praticarlo ma anche nell’arrivare a praticarlo (organizzazione della settimana per chi ha un lavoro/famiglia, spesso salti alla Spiderman per arrivare a fare una misera uscita di un’ora) e di gente che smette, rispetto agli altri sport, è pieno. Anche perché, rispetto ad altri sport aerobici, richiede molto più tempo. Con due ore a settimana, un runner medio in buono stato di salute arriva a preparare una maratona, che è il gotha per qualsiasi runner. Con due ore a settimana un ciclista non fa praticamente NIENTE.
Unito ai rischi crescenti dell’uscire su strada, al calo demografico e alla scarsa propensione dei millennials al sacrificio, immagino una discreta flessione almeno sul mercato italiano. E forse potrebbe esserci una ridimensionata insieme a qualche tonfo.
Mi viene da ridere quando vedo qualche telaio orientale con marchio italiano o statunitense, montato Dura Ace, un paio di ruote in carbonio superare i 10k.
Non sto criticando chi li compra, fanno bene, peccato che nella loro estasi non si rendono conto in modo obiettivo di cosa realmente abbiano comprato. D’altra parte sono immune a questo tipo di infatuazioni, esco da un paio di anni con una top di gamma del 2016, carbonio, Red e Fulcrum Zero, spero mi possa durare almeno altri dieci anni, regolare manutenzione, quando posso cambio qualche componente e mi va bene così. Se avessi un 10k da spendere in bici, non prenderei mai una TCR, una Tarmac o una V4Rs perché nel mio giro di allenamento, 82 km e 1400 di dislivello, mi farebbe guadagnare forse un minuto, a me come a centinaia di migliaia di appassionati. E scannarmi per il prosciutto domenicale in una gara amatoriale non è di mio interesse. Poi ok, deformazione professionale, se mai avessi quella cifra da utilizzare in bici, sceglierei solo il metallo nobile e un marchio come Passoni, Bixxis, Legend e gli altri pochi ben noti, perché dietro c’è un artigiano, un lavoro certosino e difficile di saldatura, insomma un valore che sicuramente in una parte enormemente più grande rispetto agli stampati orientali, giustifica l’esplosione dei prezzi attuali.
Diversa ancora è la vergogna (secondo me va definita così) dell’abbigliamento e degli accessori, qui come hanno detto altri, si mostra davvero la reale volontà dei marchi, che è quella di pigiare sull’acceleratore il più possibile, finché la “mucca” che è l’appassionato medio, può dare. E tutti di conseguenza fanno a chi la spara più in alto.
Penso che almeno in Italia tutto questo non possa durare, perché appunto gli appassionati non crescono, casomai calano, giovani e giovanissimi sono sempre meno attratti dalla bici rispetto ad altri sport, le case si rivolgeranno ad altri mercati emergenti dove il potere di acquisto sarà sicuramente più alto, a farne le spese saremo purtroppo noi che cerchiamo l’ex “media gamma”, il prodotto “value for money” ecc…
Dalle mie parti si dice: del maiale non si butta via niente! In questo caso, onde evitare equivoci, il maiale è il consumatore.
 
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Ammiraglia
21 Marzo 2010
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Rovigo
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7
giusto per quelli che voglio gli stessi prezzi online nel negozio fisico
qualche anno fa dal mio mecca di fiducia arriva il classico anzianotto che cerca una bici buona senza spendere un rene, tutto intenzionato a comprare il materiale da negozio, parlando un pò sul target bici e bugget il mecca conclude con la seguente soluzione:
prendi gruppo (ultegra) ed altri pezzi della bici (non ricordo se solo ruote od altro)online, portameli, paghi il materiale del negozio + assemblaggio ed è fatta, risparmiando in quanto per il gruppo ultegra il mecca pagava al grossista (senza ricarico) lo stesso prezzo che il privato pagava online

oltrettutto lo stesso mecca ora fa più riparazioni che vendita, proprio per il fatto che puoi fidelizzare quanto vuoi e come vuoi, ma alla fine comanda il prezzo (ed il negozio fisico ne uscirà sempre con le ossa rotte)
Dipende sempre da cosa cerca il cliente.....io compravo tutto online ma da quando il punto rosso Wilier di Rovigo ha cambiato gestione ho riscoperto il piacere di passare in negozio anche solo per fare 2 chiacchiere; fortunatamente non mi crea problemi spendere 20€ in più per un componente e ora preferisco pagarli in più però far lavorare una coppia di ragazzi giovani che hanno voglia di fare impresa sul territorio, oltretutto sono troppo forti i due pensionati che sono li da lui praticamente tutti i giorni......ora compro online solo le cavolate che puoi trovare solo su Aliexpress; una camera d'aria online costa 3€ se da lui la pago 5 cosa mi cambia? Ho preso da lui un Briton 500 pagato 270, online 230/240 ma se dovessi avere problemi passo da lui glielo lascio e lo vado a riprendere anziché sbattermi a spedirlo in Bryton perché acquistato online.....
 

evolux

Apprendista Scalatore
7 Agosto 2013
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BIANCHI OLTRE XR1 - Specialized Tarmac SL5 S-Works Team Edition
Però tanto è anche colpa nostra: ho ritirato giovedì una Scott Addict telaio forcella e reggisella in carbonio, gruppo completo 105 Di2, freni a disco, ruote alluminio e l'ho pagata 2.700 euro... quanti di noi hanno effettivamente bisogno di bici che costano 2 o anche 3 volte tanto ?

Capisco la voglia di possedere un oggetto che appaghi il proprio ego, ma nel 99% dei casi si va allo stesso modo su una bici da 3k e su una da 10k
Che modello per la precisione, la Addict 20 o la 50?
 

JamesHunt

Apprendista Scalatore
6 Luglio 2020
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Specialized
Però tanto è anche colpa nostra: ho ritirato giovedì una Scott Addict telaio forcella e reggisella in carbonio, gruppo completo 105 Di2, freni a disco, ruote alluminio e l'ho pagata 2.700 euro... quanti di noi hanno effettivamente bisogno di bici che costano 2 o anche 3 volte tanto ?

Capisco la voglia di possedere un oggetto che appaghi il proprio ego, ma nel 99% dei casi si va allo stesso modo su una bici da 3k e su una da 10k

Secondo me con una bici così hai tutto quello che ti serve anche se fossi un amatore che compete per le GF più importanti.

I margini di miglioramento per gente come noi sono talmente ampi sul fisico che pensare a guadagnare 40 secondi all’ora (perché quello è realmente il gap tra la tua bici e una che ne costa tre volte, è ridicolo.
 
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NAVAHO

Apprendista Velocista
29 Agosto 2008
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Marche
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Le bici hanno il prezzo che alcune persone sono disposte spendere...
Costano tanto, troppo se paragonate ad una moto per esempio, ma se ci sono persone che le acquistano, per chi le vende il prezzo è "giusto"...
Magari ne vendono meno, ma con margini maggiori e quindi potrebbe andar bene lo stesso...
 
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Big_63

Passista
28 Maggio 2009
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Le bici hanno il prezzo che alcune persone sono disposte spendere...
Costano tanto, troppo se paragonate ad una moto per esempio, ma se ci sono persone che le acquistano, per chi le vende il prezzo è "giusto"...
Magari ne vendono meno, ma con margini maggiori e quindi potrebbe andar bene lo stesso...
A prezzi di 12/15K con gli stipendi Italiani mi sa che ne vendono poche, io penso che per il 90% di noi una da 4k basta ed avanza.
 
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milazzo87

Novellino
20 Maggio 2017
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Bici
Triban RC120
no non sei obbligato, ma c'è un piccolo problemone, una volta compravi per forza in un negozio fisico (non importa quale), quindi provare (con tutto il tempo che ne consegue) e poi decidere cosa e se prendere era irrilevante (tanto se non andavi da tizio andavi da caio)
il problema è nato con il dio online, tutto scontaterrimo, tutto il listino senza limitazioni dell'importatore, ma non puoi provarlo... che fai? vai da chi ha il pezzo tangibile, provi, dici arrivederci ed aspetti il corriere

poi troppi dimenticano 2 cose fondamentali:
-a parità di tasse da pagare, il negozio online vendendo molto più materiale rispetto al "classico negozio fisico" ottiene più sconto sulla merce (o più semplicemente risparmia sulla spedizione ordinando più roba)
-spesso hanno la possibilità di saltare il passaggio del grossista (o di sceglierne uno migliore, che fa comunque la differenza), propio per il fatto di vendere tanti pezzi e velocemente (tipo il supermercato)
Sì, io capisco tutto, ma un negoziante che pretende che io acquisti ogni volta che entro si sta scavando la fossa con le sue mani. Se entro per provare delle scarpe, ma il modello che mi piace non mi calza bene e il negoziante non ha il numero che mi servirebbe, che succede? Mi restituisce i soldi della prova? Ripeto, io in un negozio del genere non ci metterei piede neanche per scherzo, pur comprendendo i problemi che l'online sta creando ai negozi fisici. Le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni.
 
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EMAC

Scalatore
18 Gennaio 2010
7.340
5.403
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italia
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Bici
Trek Emonda
Uno e' assolutamente libero di comprare dove vuole, l'importante e' che non pretenda di usufruire gratuitamente dei servizi di chi mette a disposizione una merce, come appunto scarpe caschi ecc.
 

derrick

Apprendista Passista
28 Febbraio 2014
968
504
Bergamo
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Bici
Rose sl pro 2000. Merida Scultura Team
Buongiorno a tutti.
Siamo d'accordo che le bici hanno raggiunto prezzi, per molti, folli. Comunque ragioniamo tutti, compreso il sottoscritto, con il prezzo di listino che la bici viene presentata. Quanti di noi hanno acquistato in questi tempi una bici a prezzo pieno dove si riescono a spuntare sconti interessanti?
Faccio un esempio che mi è successo recentemente. Mia moglie dopo molti anni ha voluto cambiare bici e si era fissata con la Pinarello F che a lei è piaciuta moltissimo la prima volta che la vista, ma prezzo di listino pieno sia la F9 e la F7 erano fuori budget. Grazie alla facilità di ricerca con internet con pazienza e magari fortuna è riuscita a portarsela a casa con un prezzo veramente interessante
 

Al76

Pedivella
21 Gennaio 2021
363
204
48
Den Haag (NL)
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Bici
Boeris, gruppo Shimano 105
20 pagine di discussione, ma il concetto e' semplicemente quello base del consumismo occidentale. I prezzi sono alti perche' evidentemente qualcuno compra, dato che e' chiaro che i costi non lo sono affatto. Perche' io venditore dovrei vendere a meno, finche' vendo senza problemi?
Chi ci rimette sono quelli come il sottoscritto che badano al contenuto e non all'esteriorita'. E che anche potendo permettermi una top di gamma, mi accontento di un usato. Perche' per me quello che conta e' il rapporto utilita'/prezzo. E non mi va di buttare i soldi. Preferisco essere oculato, e poter spendere su piu' fronti. Spendessi tutto in biciclette non mi potrei permettere altro (elettronica, viaggi, ecc.).
 

sepica

Ammiraglia
10 Agosto 2004
21.452
2.967
Roma Eur
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Bici
BMC slr01 TREK Madone
Hai scritto: a meno. Forse volevi scrivere: o meno?
prendo per buona e ottima la battuta, pero volevo proprio scrivere ameno, cioe capire come mai costano cosi tanto, tu hai dato una tua GIUSTA interpretazione pero un po ideologica e irrealizzabile....rimane la realta ovvero che la bici è ANCHE una soddisfazione propria ed estetica e siamo disposti a pagare oltre il valore intrinseco dell'oggetto per averla....fino a che punto pero?
 

Nimpe_fury

Pedivella
3 Gennaio 2015
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Bici
carrera acciaio anni 90, boeris acciaio anni 70/80, look675 pezzo di carbone 2014, graziella gerbi
Dipende sempre da cosa cerca il cliente.....io compravo tutto online ma da quando il punto rosso Wilier di Rovigo ha cambiato gestione ho riscoperto il piacere di passare in negozio anche solo per fare 2 chiacchiere; fortunatamente non mi crea problemi spendere 20€ in più per un componente e ora preferisco pagarli in più però far lavorare una coppia di ragazzi giovani che hanno voglia di fare impresa sul territorio, oltretutto sono troppo forti i due pensionati che sono li da lui praticamente tutti i giorni......ora compro online solo le cavolate che puoi trovare solo su Aliexpress; una camera d'aria online costa 3€ se da lui la pago 5 cosa mi cambia? Ho preso da lui un Briton 500 pagato 270, online 230/240 ma se dovessi avere problemi passo da lui glielo lascio e lo vado a riprendere anziché sbattermi a spedirlo in Bryton perché acquistato online.....
quelli come te sono pochi ormai, io mi riferisco a quelli che vogliono lo sconto alla minaccia vera e propria de "su internet costa x, fammi lo stesso prezzo"
 

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Ammiraglia
21 Marzo 2010
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7
quelli come te sono pochi ormai, io mi riferisco a quelli che vogliono lo sconto alla minaccia vera e propria de "su internet costa x, fammi lo stesso prezzo"
Impossibile che un negozio fisico pratichi lo stesso prezzo dell'online!!! A chi ha un negozio e gli entra il personaggio "su internet costa così " suggerisco questa risposta, visto che va tanto di moda nei ristoranti dove una carbonara la paghi 48€ e sono sempre pieni......"caro ragazzo....qua da me non compri (faccio un esempio) un copertoncino, compri un'esperienza" ......
 

Nimpe_fury

Pedivella
3 Gennaio 2015
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carrera acciaio anni 90, boeris acciaio anni 70/80, look675 pezzo di carbone 2014, graziella gerbi
Sì, io capisco tutto, ma un negoziante che pretende che io acquisti ogni volta che entro si sta scavando la fossa con le sue mani. Se entro per provare delle scarpe, ma il modello che mi piace non mi calza bene e il negoziante non ha il numero che mi servirebbe, che succede? Mi restituisce i soldi della prova? Ripeto, io in un negozio del genere non ci metterei piede neanche per scherzo, pur comprendendo i problemi che l'online sta creando ai negozi fisici. Le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni.
te lo dico senza intendimendi ed interpretazioni si sorta (incluse quelle aliene):
nessuno ti obbliga a comprare in un dato posto, nessuno
e qui arriva la miopia vera e propria del diritto del consumatore sopra ogni altra cosa:
cosa guadagna un negozio da gente che passa, prova, ti fa perdere tempo=soldi, con già l'obiettivo di prendere online? danni, danni e solo danni, soluzione? metto un prezzo al servizio "prova del prodotto", guadagnando diverse cose:
-soldi (non si vive d'aria)
-selezione clienti problematici, ovvero, chi prova per l'acquisto online gira altrove, chi per comprare avrà lo sconto della prova all'acquisto del bene in questione, troppo difficile?

giusto per dire, tempo fa c'era una campagna di selle test per provare una nuova sella al costo di 20 euro circa (era incluso il montaggio su bici), bene se non andava avevi pagato 20 euro, altrimenti se compravi la sella in questione ti scalavano i 20 euro dal perzzo finale

p.s. come fai a provare una scarpa della tua taglia se in negozio non ce l'hanno?
 
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Nimpe_fury

Pedivella
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carrera acciaio anni 90, boeris acciaio anni 70/80, look675 pezzo di carbone 2014, graziella gerbi
Impossibile che un negozio fisico pratichi lo stesso prezzo dell'online!!! A chi ha un negozio e gli entra il personaggio "su internet costa così " suggerisco questa risposta, visto che va tanto di moda nei ristoranti dove una carbonara la paghi 48€ e sono sempre pieni......"caro ragazzo....qua da me non compri (faccio un esempio) un copertoncino, compri un'esperienza" ......
ridi pure, ma esistono questi personaggi
 


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