Non tanto una "guida politica" (di fatto inesistente) a determinare chi e cosa indagare, ma la disponibilità di risorse, umane soprattutto. Indagare un traffico di steroidi comporta le stesse difficoltà e necessita delle stesse competenze che servono per perseguire il traffico di cocaina. Se hai risorse limitate è inevitabile fare delle scelte. Ma andiamo abbondantemente OT...
Non è proprio così, il governo influenza sempre le linee che adottano le FFOO e la magistratura, Genova docet, ad esempio.
Ma guarda, qualcuno verrà pure preso, ma se i bodybuilder esistono ancora oggi, a partire da Andrea Presti ed Andrea Muzi a scendere fino ai gorilla presenti in ogni palestra d'italia, vuol dire che si controlla molto poco.
Insomma, i poveri ciclisti (amatoriali, per di più...) che usano EPO rubato dalle farmacie degli ospedali sono dei capri espiatori, l'abbiamo capito, torniamo a parlare dei pro.
secondo me è un'interpretazione italiana sbagliata, dopotutto abbiamo un pacco di laureati in giurisprudenza dovranno pure fare qualche cosa...un metodo che è analogo a un periodo in altura non può essere messo fuorilegge, a meno non di mettere fuori legge anche la permanenza in altura per gli atleti.
Il punto principale è l'avverbio "artificialmente". Andare a recuperare in quota induce un adattamento naturale nè più nè meno dei cambiamenti fisiologici indotti dall'allenamento.
Il divieto non è per i "metodi artificiali per dormire meglio" ma per i metodi artificiali che modificano il trasporto, l'assorbimento ed il rilascio dell'ossigeno.
curioso di vedere WVA se le userà anche nel ciclocross, penso che la sensazione con la scarpa sia superiore in tale disciplina.
Luigino Verducci.
Speriamo sia obbiettivo che ingrossa
Tra birra, patatine e cioccolata se abitassi in belgio mi sposterei con un girello altro che bici.. sono anche bravi a tenersi cosìSperiamo sia obbiettivo che ingrossa
In foto è piu' grasso di un porcellino da porchetta...
Sarebbe da scrivere un libro con i nomi assurdi di certe ditte! Signor Dino mi ha fatto spaccare dal ridere!
Luigino Verducci 30 anni fa faceva le scarpe per i pattini (la figlia tra l'altro era un'ottima atleta, fu anche in nazionale per qualche anno). Fu uno dei primi a farle in carbonio con il "calco" direttamente sul tuo piede. Lavorava in un piccolo scantinato vicino Jesi (AN) e le faceva una ad una lui di persona. Poi assunse un ragazzo (Massimiliano Presti, campione di pattinaggio a fine carriera) ma rimase nello scantinato. Prima delle gare ti guardavi intorno e quelli forti li riconoscevi subito perché avevano le "Verducci". Mi regalarono il primo paio quando vinsi la prima medaglia ai campionati nazionali. Avevo 15 anni e ricordo che era una specie di "ora sei forte, ti meriti le Verducci!".
Effettivamente sono identiche tranne per la chiusura boa al.posto di atop( decisamente un passo avanti)
Piu' che Cassani che avrà un ruolo di immagine.
