domanda interessante, per rimanere in tema Sky, è una delle prime (e forse ancora unica??) squadra pro che prendendo a modello ciò che è stato fatto in pista ha nel proprio organico uno psicologo (Dr. Steve Peters); la psicologia nello sport è una delle branche del settore per ora più sottovalutate rispetto ad altri aspetti.
Dal punto di vista neuromuscolare e associando all'interessante teoria del central governor (=semplificando all'osso, il nostro sistema nervoso centrale inibisce la prestazione se, da vari feedback, viene ritenuta pericolosa per la propria omeostasi)
studi recenti (2007) reputano che:
- l'esercizio e l'allenamento alterino la risposta a neurotrasmettitori e loro influenza su percezione di fatica e/o sovrallenamento (non escludo che alcuni sport/centri di ricerca stiano approfondendo questo importante aspetto)
- il sistema nervoso centrale è in grado di inviare segnali di stimolo che però non vengono "recepiti" dal muscolo destinatario che, affaticato dal punto di vista biochimico, porta ad una riduzione nella capacità contrattile e conseguente maggior richiesta metabolica per mantenere costante la potenza espressa. Questo genera una spirale in cui aumenta l'energia richiesta (e dissipata= aumento temperatura) così come la produzione di metaboliti, entrambe fattori che incrementano ANCHE la percezione di fatica
- entrambe i fattori (psicologico e biochimico) combinati
Dal punto di vista neuromuscolare e associando all'interessante teoria del central governor (=semplificando all'osso, il nostro sistema nervoso centrale inibisce la prestazione se, da vari feedback, viene ritenuta pericolosa per la propria omeostasi)
studi recenti (2007) reputano che:
- l'esercizio e l'allenamento alterino la risposta a neurotrasmettitori e loro influenza su percezione di fatica e/o sovrallenamento (non escludo che alcuni sport/centri di ricerca stiano approfondendo questo importante aspetto)
- il sistema nervoso centrale è in grado di inviare segnali di stimolo che però non vengono "recepiti" dal muscolo destinatario che, affaticato dal punto di vista biochimico, porta ad una riduzione nella capacità contrattile e conseguente maggior richiesta metabolica per mantenere costante la potenza espressa. Questo genera una spirale in cui aumenta l'energia richiesta (e dissipata= aumento temperatura) così come la produzione di metaboliti, entrambe fattori che incrementano ANCHE la percezione di fatica
- entrambe i fattori (psicologico e biochimico) combinati