Non ho ben capito se condividi il mio pensiero o meno.
Comunque si,a parità di cuscinetti una lavorazione poco accurata del mozzo,a mio parere,può compromettere la scorrevolezza in maniera significativa.
Questa almeno è la mia opinione.
L'ordine di grandezza penso possa essere di qualche centesimo di mm.
Ritengo che possa bastare per compromettere la scorrevolezza di un mozzo.
Poi che sia difficile da percepire realmente,beh questo è sicuramente difficile.
Qualche centesimo di mm è una tolleranza che nelle lavorazioni meccaniche fa sudare freddo i tecnologi, semplicemente perché esecuzione e controllo di queste lavorazioni richiedono macchine di grande precisione e strumenti di controllo da sala metrologica a temperatura controllata.
Dipende poi di che cosa parliamo:
- variazioni sui diametri?
- variazioni sulle lunghezze?
- disassamenti?
Hanno tutti la loro rilevanza, per carità, ma in una ruota di bicicletta le condizioni di lavoro non sono certo quelle di un motore aeronautico o dei cuscinetti di un laminatoio per acciaio.
La cosa che mi fà sorridere di questa discussione è che nonostante il PADRONE E PROGETTISTA di una nota e indiscutibilemte ottima marca di ruote, dica che gli attriti dei cuscinetti sui mozzi siano talmente trascurabili in una bici che non vale neanche la pena farci studi seri e che quindi hanno influenza pari a 0,00000000000...visto che qui è pieno di ing. e scienziati vari, tanti, forse per dimostrare, giustament, le loro conoscenze tecniche, tirano fuori test, numeri, watt, resistenze attriti ecc.ecc. che per uno come me che ci capisco poco e direi niente..sono molto divertenti, magari fatevi avanti con il costruttore e proponete qualcosa...il più bello era quello del trapano con la ruota senza gomma....
:eek:
Marchisio parla di non meglio specificati "decimali di watt", così, per fare il conto, ho usato 0,5, il decimale "medio".
Dare i numeri in questo caso vuol proprio dire dare i numeri nel vero senso della parola.
Io sono un "ing" e direi che è il caso di stare ben attenti prima di fornire dei numeri, la meccanica di questi componenti non è affatto semplice da studiare.
La stima dell'attrito in un cuscinetto a rotolamento è una operazione difficile perché sono coinvolti molti parametri:
- materiale e lavorazione (precisione geometrica e rugosità delle superfici)
- lubrificazione;
- montaggio (allineamento e precarico);
- carico sul cuscinetto;
- presenza di tenute;
- eccetera eccetera...
Una prova a vuoto non ha il benché mimino significato, è solo propaganda in stile Wanna Marchi, visto che sotto carico il "coefficiente di attrito" del cuscinetto cambia con le deformazioni elastiche (piccolissime, ma ci sono) al contatto sfera-anello.
Se poi ci mettiamo che l'asse si deforma alla chiusura del bloccaggio, questo cambia il precarico e può variare l'attrito.
Il materiale... chi dice che i ceramici scorrono meglio dimentica che, appunto, sono più delicati di quelli in acciaio, inoltre non considera che per le basse velocità di rotazione che sono chiamati a compiere sono praticamente sprecati.
Nati per l'impiego nei motori a turbina dove si raggiungono velocità e temperature elevate, ma condizioni di lavoro tuttosommato "tranquille" nel senso che una volta raggiunte le condizioni di regime ci restano per un bel po' senza sbalzi o urti, sono stati presi da chi ha fiutato il business perché il mondo è pieno di allocchi.
Ribadisco che l'attrito in un cuscinetto a sfere è rilevante quando le velocità sono elevate e allora il possibile riscaldamento per l'energia dissipata diventa sensibile e pericoloso.
Un conto è montare un cuscinetto in una ruota di bicicletta dove si arriva si e no a 600-700 giri/minuto e un altro è adoperarlo per un motore elettrico brushless da 30000 giri/minuto in un elettromandrino di macchina utensile...
Nel primo caso per lubrificarlo occorre riempirlo di grasso piuttosto consistente sennò per le basse velocità non si riesce a garantire che il
lubrificante resti in tutti i punti, nel secondo caso si può arrivare alla lubrificazione in nebbia d'olio altrimenti il troppo lubrificante lo potrebbe far surriscaldare pericolosamente.
Torno sul discorso iniziale: se confrontiamo un mozzo costruito con cura, su cuscinetti a sfere correttamente registrati, con un vecchio mozzo a coni/calotte ben costruito (esempio i campagnolo degli anni '60), beh non saprei dire quale sia più "scorrevole", se la meccanica è buona vanno entrambi benissimo.
Ma è chiaro chese prendiamo per confronto un mozzo da 1 euro "made in India" con coni e calotte torniti alla buona, sfere ellissoidali e chi più ne ha più ne metta, che per girarlo a mano serve una pinza, beh allora forse qualcosa si nota.
Ma sulla ruota montata e rodata a volte anche il mozzo che gratta scorre bene, quasi non ci si accorge della differenza.
Quanto alle tolleranze, la butto là: quanti di noi sono in grado di rilevare le quote con una accuratezza dell'ordine del millesimo di millimetro, le forme e le posizioni con la stessa precisione, gli angoli con la precisione del secondo d'arco?
Perché se parliamo di "mezzo-un centesimo", questo dobbiamo saper fare.