News Sonny Colbrelli re del Nord

samuelgol

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.......Cioé, non è che la scelta è sempre tra il fenomeno e l'asino fortunato. Indipendentemente dalle vittorie.
..........
A prescindere dal resto (che sommariamente condivido), mi soffermo sui questo, che poi spesso è l'oggetto del contendere. Quando uno vince, o meglio quando un italiano vince, o dici che è Dio, mentre sei inginocchiato col rosario in mano ovviamente, o qualsiasi altra gradazione inferiore di esaltazione, da un ottimo corridore in giù, parte la levata di scudi che sei antitaliano, che lo "denigri" ecc.ecc. Invece ci sono tante sfaccettature, prima di attribuire alle parole, il livello "asino".
Quanto alla questione Colbrelli/doping, vale quanto ho detto nei giorni del Delfinato, allorchè si è cominciato a parlare di lui e della sua squadra. Non ci vedo, nulla di strano, nulla di anomalo, nulla di univocamente (col doping) spiegabile nelle sue/loro prestazioni. Io non credo nemmeno che lui abbia raggiunto la maturità o quant'altro. Ha semplicemente imbroccato, come capita a tutti gli atleti, la stagione della vita., senza tante alchimie riconducibili a doping, mental coach, dimagrimenti. Agli atleti succede di beccare un periodo, più o meno lungo di splendore assurdo.....alla Schillaci ai mondiali del 90 per capirci. Io credo che il reale valore di Colbrelli sia quello che abbiamo sempre visto, non quello di quest'anno, perchè un anno fa un indizio, ma tanti anni fanno una prova. Ovviamente se ne fa altri 3/4 come quest'anno, dimostrerà un valore e una maturazione a cui al momento non credo o quantomeno sulle quali sono cauto. La cosa più probabile è che i prossimi anni buoni della carriera (3/4 a spanne) saranno come i precedenti 9 e non come questo.
 

Maverik89

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esaustivo pur rimanendo sintetico, perchè ne avresti ancora da scrivere.
unico appunto su Ganna(lo avrai omesso volutamente?), Ganna è un fenomeno che ha vinto la Roubaix U23 e sempre prima del professionismo ha fatto vedere cose eccelse in pista. In UAE qualcosa è andato storto (anche con Mohoric), nella stessa UAE qualcosa è andato "dritto" con Pogacar...
 

Ser pecora

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Bisogna guardare tutta la storicità,

Ma non solo quella globale, ma anche solo quella stagionale. Non è che ad ogni gara tirano giù i corridori nuovi in scatola dallo scaffale.
Prendiamo van Aert: non è evidente che è un po' bollito in questo finale di stagione? Ma che stagione ha fatto? Ok, per alcuni sarà stata mediocre ovviamente, d'altronde ha fatto solo 19° al Tour, ma se si prendono vittorie e piazzamenti viene fuori la carriera intera di tot corridori.
E poi la dinamica stessa della gara. Va bene che chi passa la linea del traguardo per primo vince e contano le gambe e non ci sono più le mezze stagioni, ma soprattutto in una gara come la Roubaix sotto il diluvio tante carte sono state rimescolate. Per dire, se 3 della Deceunick non bucavano ad Arenberg e si infilavano nella fuga buona? Quella mezza cartuccia di Ballerini (Davide) in volata perderebbe sicuro da Colbrelli?

E soprattutto: se Laporte avesse avuto i rim? :-)))
 
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samuelgol

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Beh, bisognerebbe intenderci quando si parla di campioni,
Nella mia scala di valori c'è:
fuoriclasse
campione,
ottimo
buono.
Non importa cosa dice Zanichelli o Treccani. Credo cambi poco.

per dire per Coppi, Bartali, Anquetil, Hinault,
Coppi, Anquetil, Hinault, fuoriclasse.
Bartali, campione.
per quello che valga giudicare uno che ha corso 70 anni fa in un contesto che nemmeno mi immagino.

...... Moser, ad esempio, o de Vlaeminck ma anche Saronni o Nibali e sì, pure Ganna e
Campioni quelli che hai nominato, tranne Ganna che vediamo. Ci vuole altro oltre alle crono.
Van Aert e Roglic (per il momento, in attesa di salire all'Olimpo, vedremo),
Al momento campioni, ma work in progress. Si decide a fine carriera.
poi ci sono i campioni "normali" tra i quali Colbrelli, pur in posizione non eminente, può starci benissimo. Moscon, per dire, pur se stava facendo il colpo della vita (ragazzi che sfiga!), anche se gli fosse riuscito direi proprio di no.
Ottimi corridori entrambi. Per me Moscon più di Colbrelli. Il secondo ha 4 anni in più, alla stessa età aveva fatto meno e soprattutto, in Moscon ho sempre visto una scintilla che per me Colbrelli si sogna. Una scintilla che non è ancora diventata fuoco, si voglia per alcuni inciampi caratteriali e disciplinari, si voglia per altro che non so e si voglia, 2 giorni fa, per una foratura dimm.rda.
Almeno l'80% dei ciclisti professionisti darebbe una gamba per vantare le vittorie di Colbrelli (c'è chi la darebbe anche solo per una Roubaix), qualcuno anche due...
Anche il 90%. Ma il restante 10% sono tanti lo stesso.
 
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Ser pecora

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ha vinto la Roubaix U23

Ecco, proprio una gara da prendere con le molle: spesso vinta da gente che poi da pro ha combinato zero. O da gente forte che però alla Roubaix vera sarebbe arrivata col camion scopa (Jungels).
Il punto è: e se Ganna fosse rimasto alla UAE? Magari sarebbe solo un gran pistard....ci sono tanti equilibri in una carriera.
 

samuelgol

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Lo hanno definito eterno 2. Mentre Colbrelli è un campione/fenomeno/fuoriclasse. Si è arrivati a dire che le sue 4 vittorie 4 al Tour sono obiettivi minori e che uno come lui si dovrebbe concentrare sulle monumento.....come se fosse un libero professionista fra l'altro e non il dipendente di una squadra che una qualche voce in capitolo la ha....come se il Tour de France, fosse una corsa minore.
E questo solo perchè ha la maglia di campione nazionale, ma giallarossonera e non verdebiancorosso. Uno che ha quasi il doppio delle vittorie di Colbrelli nel 2021. Più tot 2 posti da far rabbrividire.
Ma di che parliamo.
 
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Ser pecora

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Si, ma non polemizziamo sempre "contro qualcuno". Che sono discorsi da ombra al bar.
E cancella che Bartali non era un fuoriclasse
 

samuelgol

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Si, ma non polemizziamo sempre "contro qualcuno". Che sono discorsi da ombra al bar.
Siam mica in chiesa. Alla fine si chiama forum, che fa molto latinismo, ma è un bar.

............
E cancella che Bartali non era un fuoriclasse
Il suo palmarès, messo ai giorni nostri farebbe impallidire. Ma è giusto (e al tempo stesso difficile, almeno per me, lo ho già detto) anche contestualizzarlo al periodo in cui è maturato.
 

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Il suo palmarès, messo ai giorni nostri farebbe impallidire. Ma è giusto (e al tempo stesso difficile, almeno per me, lo ho già detto) anche contestualizzarlo al periodo in cui è maturato.
OT: Contestualizzando viene fuori che
a) ha perso cinque anni nel pieno della maturità agonistica mentre Coppi ha perso i primi anni di carriera
b) ha vinto un Tour a 38 anni, dieci anni dopo il primo
c) a differenza del rivale/amico è morto di vecchiaia (ergo: non è stato santificato) ed anche prima non ha goduto del supporto che la stampa aveva per il rivale.
Consiglio il libro di Giancarlo Brocci "Bartali, il mito oscurato"
fine OT
 

Maverik89

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non ho scritto solo "ha vinto una roubaix U23" ho scritto
Ganna è un fenomeno che ha vinto la Roubaix U23 e sempre prima del professionismo ha fatto vedere cose eccelse in pista
secondo me sono cose che si sommano nel suo caso, prese invece singolarmente invece hai fatto un esempio oggettivo ed indiscutibile che ti da ragione.
avevo inoltre evidenziato un tuo passaggio che condivido al 200%
Che conti la squadra in cui corrono? L'ambiente giusto per loro? I compagni giusti?
assolutamente si! ma anche la nuova findanzata/moglie, la nascita di un figlio/a e non ci vedo nulla di male, anzi da spettatore aggiunge quel pizzico di poesia che rende tutto più avvincente.
 

samuelgol

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Per contestualizzarlo intendo che, come del resto ho detto alcuni giorni fa per Merckx, che ai giorni nostri sarebbero irripetibili (secondo me) certi palmarès anche per loro due, catapultati ad oggi (ovviamente con le biciclette e tutti gli accessori tecnici e di preparazione che hanno i ciclisti ora).
Non mi sento in grado di capire, quanto certi palmarès, siano figli del periodo in cui sono maturati e quanto della gamba di chi li ha conquistati.
Estremizzando, per quanto fosse forte Binda, dubito che oggi sarebbe pagato per non correre un Giro.
Che poi l'oggetto del "contendere" è se Bartali fosse un campione o un fuoriclasse, non se era un granfondista o Froome. Dettagli scusabili se parliamo di un giudizio su 70 anni fa.
 
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Vale anche il contrario: cosa avrebbe fatto MvdP in un Tour di 6 tappe da 350km l'una? Anche certi palmares di oggi sarebbero irripetibili nel passato... fatto sta che Binda ha vinto quello che a vinto nel contesto di allora, mica correva da solo...
 
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samuelgol

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Vale anche il contrario: cosa avrebbe fatto MvdP in un Tour di 6 tappe da 350km l'una?
Certo che vale anche il contrario. Però l'unica cosa che mi sento di dire è che i palmarès di ora sarebbero ugualmente ripetibili se non di più, se translati a 100 anni fa., ma non il contrario. Non ne faccio una questione di valore del Binda di turno piuttosto che del Van der Poel. La questione è quella che spiego dopo:

Anche certi palmares di oggi sarebbero irripetibili nel passato... fatto sta che Binda ha vinto quello che a vinto nel contesto di allora, mica correva da solo...
Certo, non correva da solo......ma il panorama dei suoi avversari è paragonabile a quello attuale? Parlo del numero ma soprattutto del livello medio dei partecipanti. Quanta gente andava in bici nel 1930? Ma soprattutto quanta ci andava per correre? E quanti di quelli che correvano, avevano accesso alle migliori condizioni per correre di allora? Quindi Binda era un campione? Per me si. Oggi sarebbe pagato per non correre il Giro? per me no.
 

Ser pecora

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Pensa quando tra 100 anni ci saranno 2 miliardi di cinesi e indiani forsennati ciclisti agonisti e si dirà: "eh, belli i tempi in cui van Aert correva contro 4 gatti!"
 

Sparafucile

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Generica
Che Bartali non sia stato un fuoriclasse davvero non si può sentire, in un forum di ciclismo, poi...

E il fatto che fosse un fuoriclasse affermato e riconosciuto (anche dai soldati tedeschi! E a quei tempi non c'era mica la televisione.) è confermato da avvenimenti che ormai sono Storia. Mentre girava, con messaggi della Resistenza e documenti falsi per gli ebrei in clandestinità, nascosti nel tubo della sella e del manubrio (messaggi e documenti che gli avrebbero potuto procurare un'immediata fucilazione sul posto se scoperto), poté "bucare" più volte i controlli delle pattuglie tedesche che invece di fermarlo mentre si "allenava", al suo passaggio lo salutavano e se gli capitava di venire fermato e perquisito otteneva (per il fatto stesso di essere Bartali, il famoso ciclista italiano) che almeno la bici non venisse in alcun caso manomessa perché gli avrebbero rovinato le regolazioni. Sono stati circa 800 gli ebrei sfuggiti così alla morte. Certo, questi episodi della sua vita per così dire privata non dicono nulla sulla sua qualità di fuoriclasse ciclista (quella l'aveva dimostrata e la dimostrerà in carriera) ma dicono tutto sul suo essere un fuoriclasse nella vita. Ho avuto occasione di vederlo più volte (una sua figlia sta a Barga) perché girava con la sua inconfondibile macchina "Cicli Bartali" per venire a trovare un suo amico a Pieve Fosciana. Non ho mai avuto il coraggio neanche di salutarlo, tanto mi metteva in soggezione l'idea di sfiorare un mito.