Che Bartali non sia stato un fuoriclasse davvero non si può sentire, in un forum di ciclismo, poi...
E il fatto che fosse un fuoriclasse affermato e riconosciuto (anche dai soldati tedeschi! E a quei tempi non c'era mica la televisione.) è confermato da avvenimenti che ormai sono Storia. Mentre girava, con messaggi della Resistenza e documenti falsi per gli ebrei in clandestinità, nascosti nel tubo della sella e del manubrio (messaggi e documenti che gli avrebbero potuto procurare un'immediata fucilazione sul posto se scoperto), poté "bucare" più volte i controlli delle pattuglie tedesche che invece di fermarlo mentre si "allenava", al suo passaggio lo salutavano e se gli capitava di venire fermato e perquisito otteneva (per il fatto stesso di essere Bartali, il famoso ciclista italiano) che almeno la bici non venisse in alcun caso manomessa perché gli avrebbero rovinato le regolazioni. Sono stati circa 800 gli ebrei sfuggiti così alla morte. Certo, questi episodi della sua vita per così dire privata non dicono nulla sulla sua qualità di fuoriclasse ciclista (quella l'aveva dimostrata e la dimostrerà in carriera) ma dicono tutto sul suo essere un fuoriclasse nella vita. Ho avuto occasione di vederlo più volte (una sua figlia sta a Barga) perché girava con la sua inconfondibile macchina "Cicli Bartali" per venire a trovare un suo amico a Pieve Fosciana. Non ho mai avuto il coraggio neanche di salutarlo, tanto mi metteva in soggezione l'idea di sfiorare un mito.