Mi sembra che tra DS "leggerini" e praticanti corsaioli si stia facendo un po' di confusione
Nel caso specifico ci sono al momento solo 2 fatti certi: 1) il ciclista si trovava ove (il marciapiede) non poteva stare e 2) il pedone ove (il marciapiede) aveva facoltà di stare.
Ora si è aggiunto un terzo elemento di fatto: la causa della morte è dipesa dall'impatto con il ciclista.
L'altro elemento di fatto, relativo all'altezza del marciapiede, a me sembra che dalle foto sia abbastanza certo (c'era ed era alto una spanna) ma su questo saranno fatte le verifiche.
Diversamente, qualsiasi indagine sull'elemento psicologico riferibile al ciclista (era sul marciapiede per andar più veloce oppure perché spinto oppure per altri motivi) rimane per ora nel campo delle opinioni; i fotogrammi indurrebbero a pensare che stesse accelerando, ma al momento certezze sul punto non ce ne sono.
Detto ciò, a mio parere inaccettabili sono le giustificazioni di chi scrive che nelle gare può accadere che si superi passando sul marciapiede (ancor più grave se lo dice un DS che in una squadra giovanile dovrebbe avere anche una funzione educativa); per fare un esempio, quando mio figlio era alle elementari e faceva parte della scuola calcio si era presentato un allenatore che insegnava ai bambini a dare i calcetti da tergo agli avversari al fine di farli innervosire (cit.: "nel calcio si fa così"); l'abbiamo allontanato subito.
Lo stesso vale per chi dice che nelle gare queste cose (mi riferisco al fatto di salire volontariamente sul marciapiede) possono accadere; chi non osserva le regole ha sempre torto, con differenze rilevanti a seconda della regola e degli effetti; per fare un esempio, se fai una gara di corsa e tagli una parte del percorso sei semplicemente un poveretto, se allo sprint dai una gomitata non per difenderti ma per bloccare l'avversario sei un cretino, e se gli fai male un mezzo criminale.