Hei Gianca, Sabato ho fatto il giro. Uno spettacolo, tempo fantastico fresco al mattino e mai caldo, sensazioni ok e poco traffico (a parte i 20km di statale da fine Vivione a inizio Crocedomini). Ho fatto il giro nello stesso senso che hai fatto tu ma con 2 varianti. Sono partito alle 6,45 da Darfo (10 km a nord di Lovere) e non ho fatto la Presolana, che ritengo una salita noiosa, trafficata e non particolarmente paesaggistica. L'ho sostituita con la Croce di Salven (1100mt) che si prende dopo 12km da Darfo verso Nord. E'una salita regolare intorno al 6-8% lunga 14km ed ha solo un tratto duro di 1km al 9-10% subito dopo Borno. Una volta in cima veloce discesa e una tratto di falsopiano fino a Dezzo di Scalve dove mi ricongiungo alla strada che scende dalla Presolana. Da qui iniziano i 21km che mi portano in cima al Passo del Vivione. La salita non e' mai dura intorno al 7-8% fino a Schilpario dove dopo qualche km in falsopiano inizia l'ultima spettacolare parte del Vivione. 9km intorno al 7-8% in un silenzio assoluto, con un cielo di un blu incredibile. Una goduria, salgo senza mai forzare e in 40' sono in cima, mantellina e discesa a tutta. 20km di discesa tortuosa, stretta nei primi 10km, ma vista l'ora praticamente deserta. In un punto rettilineo tocco i 70km/h ma comunque non prendo mai rischi. Una volta arrivato in fondo mi toccano i 20km in falsopiano fino a Breno e qui una gradita sorpresa. Normalmente il vento soffia forte verso Nord (quindi contrario) invece niente calma piatta o quasi e arrivo a Breno in poco piu' di 1/2 ora. Qui inizia il Crocedomini una salita che personalmente non digerisco in quanto e' lunga e costantemente dura. Stavolta la prendo dal 2° semaforo in paese (versante Astrio). Non l'ho mai fatta in salita in quanto salgo sempre da Bienno ma stavolta dopo la prima rampa di 300mt. al 15% riesco a prendere un buon ritmo e salgo bene. Arrivo dopo 8km al bivio con la strada principale e qui comincia la parte dura (dopo Degna) e per 3km si sale intorno al 9-10%. Un po' di respiro a 7km dalla cima e un'altro tratto di 4km al 10% fino al breve falsopiano a1800mt dove inizia l'ultimo facile tratto fino al passo. Qui la 2° variante rispetto al tuo giro. Decido di no scendere verso Bagolino e risalire al Maniva ma di fare lo sterrato di 9km che porta alla ex-base Nato in quota a 2100mt. e successisamente si ricongiunge alla strada che scende dal Passo Maniva. Lo sterrato e' entusiasmante e alterna 2 salite secche di 2km con tratti in falsopiano e discesa dove ho il terrore di forare o peggio di cadere in quanto in alcuni punti il fondo non e' bellissimo ma comunque e' fattibile in Bdc. Il panorama e' maestoso sempre intorno ai 2000mt. con la vista su alcuni laghetti in quota. Alla fine dello sterrato appare la base Nato, una struttura imponente e sinistra che stride con il panorama assolutamente eccezionale. Qui comincia la velocissima discesa (70-80km/h) verso la Valtrompia e dopo qualche km di falsopiano, questa volta con un po' di vento contrario, arrivo al bivio con il Colle S.Zeno. L'inizio è facile, i primi 3km molto pedalabili su strada ampia, le gambe girano benissimo anche dopo 4000mt. di dislivello e 160km. Una volta giunti a Pezzaze inizia un tratto molto impegnativo di 3km (10% di media). Salgo con il 34x28 a 10km/h
ma non soffro mai, spingo bene e l'ombra offerta dalle piante aiuta. La salita alterna rampe dure a tratti piu' facili fino a 1100mt di quota. Qui comincia l'utimo tratto di 4km con i primi 2km duri. Ancora 34x28 e ultimi2km un po' piu' facili al 6-7% fino in cima dove non c'è neanche un cartello, il niente assoluto. Mantellina e discesa veloce verso il Lago d'Iseo. Dopo 5km di discesa tecnica e veloce c'è il falsopiano della ValPalot. Da qui riprende la discesa ma dopo 2km, bam.. foratura maledetta buca. Vabbe' pit stop (un po' lento per la verità) e riprendo la discesa fino a Pisogne dove inizia il tratto finale pianeggiante di 10km fino alla macchina questa volta con il vento a favore. Alla fine dopo quasi 9ore e 197km e 5000 mt. di dislivello arrivo alla macchina in buonissime condizioni e se avessi avuto altro da mangiare (avevo finito i 5 panini e le marmellate) sarei salito a Plan di Montecampione a 1700m. Pensa che avevo deciso di documentare questa fantastica giornata con una piccola telecamera da montare sul manubrio, ma purtroppo ho dimenticato in Campeggio (pirla, pirla e ancora pirla) la vite di fissaggio al manubrio (insieme ai soldi e la patente), quindi niente di niente neanche una foto a ricordo di questa bellissima avventura. Rimane la consapevolezza che forse il sogna RATA non e' poi così impensabile da raggiungere perchè, nonostante la lunghezza e il dislivello percorsi siano meno della metà, devo dire che alla fine non mi sentivo per niente stanco, o meglio sentivo la giusta stanchezza ma ne avevo ancora per percorrere ancora strada e salita.
Spero di poter ripercorrere presto (magari in compagnia) un'altro giro bello ed emozionante come questo.