Ho compreso quale sia l'interpretazione autentica. E, ripeto, avendo fatto studi giuridici, nel mio piccolo, avevo quindi sintetizzato due possibili interpretazioni come fatto dalla maggior parte degli avvocati che si sono espressi sul tema specifico (uscite in bici) in questi giorni. Da quanto intuisco lavori nel settore giuridico o comunque abbiamo fatto gli stessi studi. Qui non si tratta di ciò che possiamo capire o interpretare tu ed io, di ciò che è moralmente giusto o meno, ma di calarsi nella realtà e fare in conti con ciò che concretamente può accadere uscendo in bici e incontrando le forze dell'ordine. Nella maggior parte dei casi potrebbe non accadere nulla. Personalmente vivo in una città dove è preferibile non dover sentenziare o discutere di esegesi di un DPCM con la polizia locale. Durante i passaggi di corse ciclistiche ho appurato la loro intransigenza immotivata anche verso chi (il sottoscritto) inforcava il proprio mezzo e sapeva benissimo quali fossero le condotte da adottare in quel contesto.
Per concludere, in punta di diritto abbiamo la stessa idea. Nei fatti vorrei evitare di dover poi ricorrere per contestare una sanzione.