EliaCozzi
Scalatore
- 2 Marzo 2016
- 6.877
- 6.375
- Bici
- Costelo Aeromachine, BTwin FC7, Workswell 226, Seraph TT-X2, Og-EVkin CF054
Senza dare del criminale agli automobilisti, io mi limito a un problema di conoscenza o, se la vogliamo mettere sul piano offensivo, chiamiamola pure ignoranza: pochi, pochissimi di quelli che stanno in auto, hanno avuto una caduta in bici. E solo con l'esperienza, o una reale conoscenza delle conseguenze di un impatto, ci si rende conto di quanto sia pericolosa un'automobile.
Un'auto che a TRENTA km/h va contro un pedone o un ciclista lo uccide quasi certamente. O per impatto diretto (gambe spezzate nella maggior parte dei casi), o per impatto di ricaduta a terra.
Noi ciclisti abbiamo un'idea di quanto sia andare a 30km/h. Immaginiamoci in bici, a quella velocità (che per tanti è quasi una piena velocità in pianura), di andare contro a un muro. Ecco questo è l'impatto contro un auto che ci viene addosso a 30 allora, perché quell'auto, se va bene pesa 1500kg e noi, bici compresa, pesiamo 20 volte meno, quindi è come andare contro a un muro. E' quasi l'equivalente di uno scontro tra un auto e un treno.
Purtroppo le auto di oggi sono fatte con un "guscio" protettivo che ci salva la vita, quasi senza conseguenze (se abbiamo la cintura allacciata), andando contro un muro a 50 km/h, e quindi gli automobilisti ritengono che quella velocità sia sicura per se stessi e quindi anche per gli altri.
Peccato che a 30 all'ora si ammazzi tranquillamente un essere umano facendo solo delle piccole ammaccature sulla carrozzeria.
Di questo gli automobilisti dovrebbero prendere conoscenza e coscienza: una manovra azzardata, un sorpasso troppo ravvicinato, un stop/precedenza non rispettata, se hanno come antagonista un altro veicolo si risolvono in una costatazione amichevole e qualche migliaio di euro dato ai carrozzieri, se invece è un essere umano si risolve con un funerale.
Guardiamo questo filmato:
la scena che dovrebbe far più paura non è quella al minuto 1:15 dell'impatto, ma quella al minuto 1:39, quando vengono mostrati i danni minimi sull'auto. Ogni volta che vediamo un'auto con la carrozzeria più schiacciata di così doppiamo pensare che se ci fosse stato un pedone/ciclista a fare quel danno sarebbe sicuramente morto.
Concludo dicendo che anche molti di quelli che vanno in bici [non mi permetto di chiamarli ciclisti perché non sono degni di tale nome] che non mettono il casco, che passano col rosso, che fanno manovre comunque assurde, dovrebbero ricordarsi che ognuna di quelle auto che li circondano sono potenziali armi puntate su di loro che in caso di impatto avranno certamente la meglio.
Un'auto che a TRENTA km/h va contro un pedone o un ciclista lo uccide quasi certamente. O per impatto diretto (gambe spezzate nella maggior parte dei casi), o per impatto di ricaduta a terra.
Noi ciclisti abbiamo un'idea di quanto sia andare a 30km/h. Immaginiamoci in bici, a quella velocità (che per tanti è quasi una piena velocità in pianura), di andare contro a un muro. Ecco questo è l'impatto contro un auto che ci viene addosso a 30 allora, perché quell'auto, se va bene pesa 1500kg e noi, bici compresa, pesiamo 20 volte meno, quindi è come andare contro a un muro. E' quasi l'equivalente di uno scontro tra un auto e un treno.
Purtroppo le auto di oggi sono fatte con un "guscio" protettivo che ci salva la vita, quasi senza conseguenze (se abbiamo la cintura allacciata), andando contro un muro a 50 km/h, e quindi gli automobilisti ritengono che quella velocità sia sicura per se stessi e quindi anche per gli altri.
Peccato che a 30 all'ora si ammazzi tranquillamente un essere umano facendo solo delle piccole ammaccature sulla carrozzeria.
Di questo gli automobilisti dovrebbero prendere conoscenza e coscienza: una manovra azzardata, un sorpasso troppo ravvicinato, un stop/precedenza non rispettata, se hanno come antagonista un altro veicolo si risolvono in una costatazione amichevole e qualche migliaio di euro dato ai carrozzieri, se invece è un essere umano si risolve con un funerale.
Guardiamo questo filmato:
Concludo dicendo che anche molti di quelli che vanno in bici [non mi permetto di chiamarli ciclisti perché non sono degni di tale nome] che non mettono il casco, che passano col rosso, che fanno manovre comunque assurde, dovrebbero ricordarsi che ognuna di quelle auto che li circondano sono potenziali armi puntate su di loro che in caso di impatto avranno certamente la meglio.