COncordo sul fatto che manchino soldi e investitori (e anche managerialità). Non siamo morti però di certo non sprizziamo salute da tutti i pori. Chi lavora nel WT è sicuramente molto competente, il problema sono quelli che gestiscono/allenano/organizzano i giovanissimi, gli esordienti , gli allievi e gli Juniores. E con la corsa verso la gioventù che ha preso il ciclismo moderno, in futuro le categorie più importanti saranno proprio queste. Fermo restando che la FCI fa troppo poco, specie in alcuni comitati e in generale come attività di base. Del perchè faccia troppo poco si potrebbe scrivere una bibbia, ma questo è un altro discorsoNon direi che è proprio questa la situazione, al ciclismo italiano mancano soprattutto i soldi e gli investitori.
Di gente competente ne abbiamo, basta guardare nelle ammiraglie delle squadre top quanti italiani ci sono.
Se guardiamo i mondiali appena finiti siamo quinti nel medagliere meglio di Francia e Spagna tanto per dire e in quelli Europei siamo al terzo posto. Ok non abbiamo un campione del calibro di Pogi ma non direi che siamo morti.
Gare Tadej Pogačar sul tetto del mondo
- Creatore Discussione BDC-MAG.COM
- Data di inizio
I problemi nel mondo ciclistico italiano credo siano riconducibili a diversi punti:
- Sicurezza stradale
- Rispetto del ciclista come persona che si muove su strada
- Mancanza di soldi (anche solo banalmente si preferisce organizzare un GF o una gara in circuito amatoriale invece che organizzare gare per giovanissimi, esordienti, allievi, juniores, under)
- Mancanza di competenza nelle categorie giovanili (e non solo) che spesso va ricondotta giocoforza al punto precedente ovvero la squadra la fai con la gente appassionata e solitamente "pensionata" che può seguire i ragazzi e non con le persone "più competenti" a farlo dal momento che quest'ultimi giustamente andrebbero remunerati
- Mancanza di un sistema scolastico che tuteli e incentivi l'attività agonistica favorendone la conciliazione
- Sinergia tra i maggiori esponenti al fine di dare una reale svolta al settore (banalmente ad oggi in italia abbiamo alcuni dei principali produttori di bici, senza dubbio il principale produttori di abbigliamento e accessori, e uno degli indotti verticali più sviluppati...eppure ognuno pensa al proprio orticello invece che coordinarsi per curare i "ciclisti/clienti" del futuro)
- Sensibilizzazione nazionale
Le imprese che hanno la capacità finanziaria per grosse sponsorizzazioni non sono più le quelle degli anni post boom economico, ma aziende che si muovono a livello globale, lottando con la competitività altrui tutti i giorni, capirai bene che non possa stargli bene un "tu dacci i soldi che poi vediamo" ... non bastano soldi, volontà e passione, ma ci vuole anche competenza, lungimiranza e realismo da parte di chi i soldi li dovrebbe prendere, nessuno fa più finanziamenti a fondo perduto o "in fiducia"Non direi che è proprio questa la situazione, al ciclismo italiano mancano soprattutto i soldi e gli investitori.
Di gente competente ne abbiamo, basta guardare nelle ammiraglie delle squadre top quanti italiani ci sono.
Se guardiamo i mondiali appena finiti siamo quinti nel medagliere meglio di Francia e Spagna tanto per dire e in quelli Europei siamo al terzo posto. Ok non abbiamo un campione del calibro di Pogi ma non direi che siamo morti.
Basti vedere che dal 2007 che non si vinceva tra gli junior...e nel 2007 l'italia aveva fatto probabilmente primi secondi e terzi.
Quest'anno, tolto il numero di Finn (che corre già in una dev), gli altri non pervenuti praticamente.
Anch'io la penso come te, visto che gli altri, è risaputo che vanno a camomilla.
Perfetto, niente che Dagnoni, Salvini, Valditara e Feltri non possano fare.
Tra poco torneremo sul tetto del mondo.
Si ma senza soldi ed investitori in generale tutti gli sport sono in sofferenza soprattutto nelle categorie minori.
Pensa che nella mia città fino a qualche anno fa c'erano diverse squadre di ragazzini oramai tutte chiuse perchè tirate avanti da pochi appassionati e soprattutto da volontari. Oggi ne è rimasta solo una e nel piccolo hanno scovato una delle più grandi promesse del ciclismo Italiano.
e fatture 3:1.
Vero, però la FCI non può sempre demandare ad altri (sponsor, appassionati, squadre, volontari, ASD) la programmazione e la gestione dell'attività di base giovanilie che è sua esclusiva competenza. Non ci sono squadre ? Si possono creare centri federali per provincia/regione (come avviene in alcune Federazioni es. nel calcio in certi paesi europei) e far correre i ragazzi con tessereamento individuale sotto la supervisione del centro tecnico federale di riferimento (che sarebbe gestito da tecnici competenti e non da squadre improvvisate). I comitati regionali non hanno la capacità di organizzare loro stessi 10-15 corse all'anno per far gareggiare i ragazzini invece di appoggiarsi a chissà quale ASD? La FCI deve modernizzarsi e svegliarsi.Si ma senza soldi ed investitori in generale tutti gli sport sono in sofferenza soprattutto nelle categorie minori.
Pensa che nella mia città fino a qualche anno fa c'erano diverse squadre di ragazzini oramai tutte chiuse perchè tirate avanti da pochi appassionati e soprattutto da volontari. Oggi ne è rimasta solo una e nel piccolo hanno scovato una delle più grandi promesse del ciclismo Italiano.
Se l'ha detto Magrini...,allora c'è ancora speranza per il ciclismo italiano... perché se fosse come le sue telecronache allora si che saremmo messi davvero malissimo.
Non si tratta solo di volontariato, quello lo si trova anche.....vi lascio un video interessante:Si ma senza soldi ed investitori in generale tutti gli sport sono in sofferenza soprattutto nelle categorie minori.
Pensa che nella mia città fino a qualche anno fa c'erano diverse squadre di ragazzini oramai tutte chiuse perchè tirate avanti da pochi appassionati e soprattutto da volontari. Oggi ne è rimasta solo una e nel piccolo hanno scovato una delle più grandi promesse del ciclismo Italiano.
è uno sport dove non solo in allenamento ma anche a strade chiuse si rischia la vita o di farsi molto male.
aggiungiamo il fatto che la piega del ciclismo, dopo gli anni, 10 è l'imitazione dell'allenamento iperspecializzato dei professionisti anche nelle categorie di entrata.
oggettivamente devi partire mentalizzato già da giovanissimo e rinunciare a parecchie cose per sfondare (o anche solo per partecipare).
Mi sbaglierò ma se avessero deciso di collaborare dando tutti il max lo avrebbero ripreso, poi magari avrebbe vinto lo stesso...
Lo so, sono stato buono.
Credo che oggi si faccia molta più fatica, anche se, senza addentrarci, ci si riesce lo stesso.
Se mi dai 8 milioni all'anno puoi accusarmi, ovviamente senza prove, delle peggiori nefandezze come e quanto vuoi.
io penso che tantissimo incida comunque la sicurezza per poter allenare i giovanissimi ; ormai chi se la sente di buttare a cuor leggero dei ragazzini sulle nostre strade , con lo schifo della manutenzione e col grado di inciviltà che ci circonda ? si dovrebbe/potrebbe ovviare con "parchi" riservati a mtb o cross , piste o velodromi per farli crescere in sicurezza e l'attualità dimostra che anche proveniendo da quei terreni poi chi emerge va forte anche su strada ....ma ci vorrebbero le strutture . Ormai i genitori , per quello che percepisco nel vissuto , quasi tutti buttano i figli nelle scuole calcio e per certi aspetti posso capirli ; a cascata , il movimento langue , le squadre giovanili faticano , viene meno un vivaio da cui pescare e tutto che viene appresso ...non la vedo proprio affatto bene 
le strutture ? ormai si vive solo di stadi , vedi le azzurre della ginnastica che portano gli ori e si allenano in palestre in cui piove ....
le strutture ? ormai si vive solo di stadi , vedi le azzurre della ginnastica che portano gli ori e si allenano in palestre in cui piove ....
E pensare che basterebbe costruire qualche velodromo nelle città più grandi, con un investimento uguale se non inferiore a quello della costruzione di altre tipologie di impianti
Giusto per...
Dalla pagina Instagram di "Knowledge Is watt"
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