Allenamento polarizzato

gx2

via col vento
29 Ottobre 2008
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Dove non ci sono troll, frustrati e rosiconi
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Gigiant
Oggi gara, medio fondo Nibali. 40km di salita, preceduti da un cicloturistico di 20 km e poi altri 35 di discesa ed i restanti 20 in pianura.
Scollino con i migliori e quando ci separiamo dalla GF avevo 2h05 a 272NP, non regolari in quanti tra rampe e scatti la differenza con la Pmed era di 20W (nemmeno tantissimo direi). La mia FTP è 290W quindi son salito in z4b riferendomi alla FTP, zona non allenata per nulla negli ultimi 2 mesi visto che causa caldo non ho fatto grandi salite e comunque ho...ehm...polarizzato.
Restiamo in 6 dopo 10 km di discesa. Un'altra rampa e finisco per terra con crampi ad entrambe le cosce, ma a sinistra in modo assurdo e doloroso. Il sartorio mi è rimasto contratto per 2 minuti.
Ovviamente ritirato, con delusione mostruosa e sconforto totale visti che potevo giocarmi il podio assoluto e la vittoria di categoria (non c'era nessun M2 con noi!).
Premetto che soffro spesso di crampi, specie in gare con cambi di ritmo. Ma così mai! Ora mi sorge il grande dilemma, che visto che non ho allenato quelle zone di ritmo e specialmente quelle cadenze si sia ulteriormente esacerbato il problema.
Quindi si ritorna alla problematica specificità. Non sarebbe stato meglio verificare il possibile modello prestativo di gara e lavorare in forma specifica?
Visto che anche io vengo dell'atletica leggera, atleta ma anche tecnico specialista (III livello federale) quando allenando 800iste donne da 2'04" o fondisti da 29' nei 10000m e 1h04' nella mezza maratona, ci basavamo sul modello funzionale di gara, sia per fare i test da campo che da laboratorio che per strutturare il piano annuale di allenamento.
Anche perché non allenare l'intensità di gara è un grave errore non solo per questioni bioenergetiche ma anche per regioni di efficienza del gesto atletico. In atletica leggerà questo si evince ancora di più che nel ciclismo su strada (in. Pista invece no), ma il costo energetico è fortemente correlato con la prestazione sportiva, specie se di endurance. Difficile da migliorare ma possibile, ed a parte che con esercizi ed accorgimenti tecnici Esso migliora effettuando tante, tantissime volte il gesto sportivo alle velocità (intensità) e condizioni di gara. Ed è dimostrato (ricerche numerosissime del prof. Dal Monte e prof. Faina - conosciuti personalmente) che se non si allenano i ritmi gara l'efficienza migliora solo ai ritmi in cui ci si allena.
Insomma, a me sto polarizzato inizia a starmi sulle balle. Zone troppo amore che creano enorme confusione ed impossibilità di avere un quadro complessivo di ciò che si fa.
Piuttosto trovo più coerente, ma festivamente inutile per chi prepara GF lunghe come me, gli ilevels proposti da Coggan e secondi i quali è stato implementato il nuovo WKO+: 9 zone, quelle sotto z5, quindi sotto CP, vanno a percentuale di FTP (inserendo anche la zona SST che ha un preciso significato, anche fisiologico), mentre tutto ciò che è sopra z5, inserendo anche FRC (analogo al W' o AWC) non va a percentuale bensì a tempo di esaurimento sulla scorta dei kJ disponili quali riserva anaerobica (in realtà WKO+ credo tenga conto dell'utilizzo simultaneo dei sistemi energetici, ossia non è che sopra z4 si va solo di anaerobico).

Infine, il Mimmo vintage mio collega, ha perfettamente ragione. L'allenamento a ritmo medio logora senza nemmeno accorgersene e quanto si hanno le prime avvisaglie si è già cotti a puntino.
Ciononostante mica per questo motivo non si fa il medio, piuttosto lo si inserisce in un contesto di allenamento programmato nel lungo periodo, quando serve, come serve ed a chi serve.
Analogo per z3. Tanto è vero che il mio coach me la fa fare quasi ogni giorno, ma per durare minime, mai oltre i 30' nonostante io riesca ad andare in piano anche per 3h in z3 (c'ho provato quindi ho verificato).

Probabilmente si dovrebbe discutere più di metodologia di allenamento piuttosto che di polarizzato, la cui efficacia è realmente tutta da dimostrare. Polarizzato che se non erro è praticato da Ferrari da moltissimi anni (o per lo meno lui allena utilizzando solo 3 zone). Grappe, invece, che mi sembra molto avanti come coach utilizza zone tutte sue ma mica 3, se non ricordo male sono 8 o 9...

Andiamo avanti...credo che prossima stagione lavorerò, sempre seguito dal mio coach, in modo classico. Altro che polarizzato puro [emoji19][emoji19][emoji19]


Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk

probabilmente la consapevolezza di andar molto bene ti ha dato la voglia e l'entusiasmo di spingere quel tanto di più che però poi hai pagato. Non importa la strada è quella giusta e il risultato prima o poi arriva ;)

anche io ho sbaragliato un po' di record personali oggi, pensa se avessi fatto polarizzato da novembre dell'anno scorso :asd:
Scherzi a parte quando si arriva così, in crescendo (in ogni aspetto) e carico a metà settembre è indice che la strada è giusta e bisogna continuare :cassius:
 
23 Ottobre 2015
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Cube, Specialized
Oggi gara, medio fondo Nibali. 40km di salita, preceduti da un cicloturistico di 20 km e poi altri 35 di discesa ed i restanti 20 in pianura.

Scollino con i migliori e quando ci separiamo dalla GF avevo 2h05 a 272NP, non regolari in quanti tra rampe e scatti la differenza con la Pmed era di 20W (nemmeno tantissimo direi). La mia FTP è 290W quindi son salito in z4b riferendomi alla FTP, zona non allenata per nulla negli ultimi 2 mesi visto che causa caldo non ho fatto grandi salite e comunque ho...ehm...polarizzato.

Restiamo in 6 dopo 10 km di discesa. Un'altra rampa e finisco per terra con crampi ad entrambe le cosce, ma a sinistra in modo assurdo e doloroso. Il sartorio mi è rimasto contratto per 2 minuti.

Ovviamente ritirato, con delusione mostruosa e sconforto totale visti che potevo giocarmi il podio assoluto e la vittoria di categoria (non c'era nessun M2 con noi!).

Premetto che soffro spesso di crampi, specie in gare con cambi di ritmo. Ma così mai! Ora mi sorge il grande dilemma, che visto che non ho allenato quelle zone di ritmo e specialmente quelle cadenze si sia ulteriormente esacerbato il problema.

Quindi si ritorna alla problematica specificità. Non sarebbe stato meglio verificare il possibile modello prestativo di gara e lavorare in forma specifica?

Visto che anche io vengo dell'atletica leggera, atleta ma anche tecnico specialista (III livello federale) quando allenando 800iste donne da 2'04" o fondisti da 29' nei 10000m e 1h04' nella mezza maratona, ci basavamo sul modello funzionale di gara, sia per fare i test da campo che da laboratorio che per strutturare il piano annuale di allenamento.

Anche perché non allenare l'intensità di gara è un grave errore non solo per questioni bioenergetiche ma anche per regioni di efficienza del gesto atletico. In atletica leggerà questo si evince ancora di più che nel ciclismo su strada (in. Pista invece no), ma il costo energetico è fortemente correlato con la prestazione sportiva, specie se di endurance. Difficile da migliorare ma possibile, ed a parte che con esercizi ed accorgimenti tecnici Esso migliora effettuando tante, tantissime volte il gesto sportivo alle velocità (intensità) e condizioni di gara. Ed è dimostrato (ricerche numerosissime del prof. Dal Monte e prof. Faina - conosciuti personalmente) che se non si allenano i ritmi gara l'efficienza migliora solo ai ritmi in cui ci si allena.

Insomma, a me sto polarizzato inizia a starmi sulle balle. Zone troppo amore che creano enorme confusione ed impossibilità di avere un quadro complessivo di ciò che si fa.

Piuttosto trovo più coerente, ma festivamente inutile per chi prepara GF lunghe come me, gli ilevels proposti da Coggan e secondi i quali è stato implementato il nuovo WKO+: 9 zone, quelle sotto z5, quindi sotto CP, vanno a percentuale di FTP (inserendo anche la zona SST che ha un preciso significato, anche fisiologico), mentre tutto ciò che è sopra z5, inserendo anche FRC (analogo al W' o AWC) non va a percentuale bensì a tempo di esaurimento sulla scorta dei kJ disponili quali riserva anaerobica (in realtà WKO+ credo tenga conto dell'utilizzo simultaneo dei sistemi energetici, ossia non è che sopra z4 si va solo di anaerobico).



Infine, il Mimmo vintage mio collega, ha perfettamente ragione. L'allenamento a ritmo medio logora senza nemmeno accorgersene e quanto si hanno le prime avvisaglie si è già cotti a puntino.

Ciononostante mica per questo motivo non si fa il medio, piuttosto lo si inserisce in un contesto di allenamento programmato nel lungo periodo, quando serve, come serve ed a chi serve.

Analogo per z3. Tanto è vero che il mio coach me la fa fare quasi ogni giorno, ma per durare minime, mai oltre i 30' nonostante io riesca ad andare in piano anche per 3h in z3 (c'ho provato quindi ho verificato).



Probabilmente si dovrebbe discutere più di metodologia di allenamento piuttosto che di polarizzato, la cui efficacia è realmente tutta da dimostrare. Polarizzato che se non erro è praticato da Ferrari da moltissimi anni (o per lo meno lui allena utilizzando solo 3 zone). Grappe, invece, che mi sembra molto avanti come coach utilizza zone tutte sue ma mica 3, se non ricordo male sono 8 o 9...



Andiamo avanti...credo che prossima stagione lavorerò, sempre seguito dal mio coach, in modo classico. Altro che polarizzato puro [emoji19][emoji19][emoji19]





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Prima di tutto mi spiace per il risultato e per l'occasione presa.

Analizziamo quello che hai fatto.

Dopo due ore avevi una potenza media o np vicino ad ftp, con un sacco di rilanci e scatti.

Presumibilmente hai fatto un sacco di fuorisoglia e l'acido lattico era a libelli altissimi.

I crampi ti sono venuti al primo strappo dopo diversi km di discesa.

Credo che non hai fatto in tempo a smaltire l'acido che ti è rimasto nei muscoli freddo.

Magari potevi tamponare un po' il problema spingendo in discesa per tener la gamba calda, ma oltre un certo limite diventa irrecuperabile.



Secondo me hai fatto un ottimo allenamento, in gara andato oltre i tuoi limiti, allenandoti diversamente magari non saresti riuscito a farlo perché non in grado di rispondere a tutti gli allunghi e saresti salito col tuo passo ma più lentamente.

Cosa che avresti potuto fare anche oggi.

Inviato dal mio Lumia 950 usando mTalk
 
probabilmente la consapevolezza di andar molto bene ti ha dato la voglia e l'entusiasmo di spingere quel tanto di più che però poi hai pagato. Non importa la strada è quella giusta e il risultato prima o poi arriva ;)

anche io ho sbaragliato un po' di record personali oggi, pensa se avessi fatto polarizzato da novembre dell'anno scorso :asd:
Scherzi a parte quando si arriva così, in crescendo (in ogni aspetto) e carico a metà settembre è indice che la strada è giusta e bisogna continuare :cassius:
Oggi giornata doc..anche io battuto i miei tempi sulla salita di casa..
 

Ludobal

Passista
5 Giugno 2011
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probabilmente la consapevolezza di andar molto bene ti ha dato la voglia e l'entusiasmo di spingere quel tanto di più che però poi hai pagato. Non importa la strada è quella giusta e il risultato prima o poi arriva ;)

anche io ho sbaragliato un po' di record personali oggi, pensa se avessi fatto polarizzato da novembre dell'anno scorso :asd:
Scherzi a parte quando si arriva così, in crescendo (in ogni aspetto) e carico a metà settembre è indice che la strada è giusta e bisogna continuare :cassius:

Quindi polarizzato puro per te?
 

Salvo@ing

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Prima di tutto mi spiace per il risultato e per l'occasione presa.

Analizziamo quello che hai fatto.

Dopo due ore avevi una potenza media o np vicino ad ftp, con un sacco di rilanci e scatti.

Presumibilmente hai fatto un sacco di fuorisoglia e l'acido lattico era a libelli altissimi.

I crampi ti sono venuti al primo strappo dopo diversi km di discesa.

Credo che non hai fatto in tempo a smaltire l'acido che ti è rimasto nei muscoli freddo.

Magari potevi tamponare un po' il problema spingendo in discesa per tener la gamba calda, ma oltre un certo limite diventa irrecuperabile.



Secondo me hai fatto un ottimo allenamento, in gara andato oltre i tuoi limiti, allenandoti diversamente magari non saresti riuscito a farlo perché non in grado di rispondere a tutti gli allunghi e saresti salito col tuo passo ma più lentamente.

Cosa che avresti potuto fare anche oggi.

Inviato dal mio Lumia 950 usando mTalk
In effetti dopo aver caricato il file su GC il quadro appare chiaro:
Z5 VO2Max 304 348 15:55 11%
Z6 Anaerobico 348 435 12:28 9%
Z7 Neuromuscolare 435 MAX 04:12 3%
Peraltro la salita non era molto ripida (3% medio) ma aveva diverse rampe da poche decine a qualche centinaio di metri (pendenza anche al 15%).

Altro problema è stato che causa caduta ad inizio salita e relativo tappo in un restringimento ho perso ben 3min dai primi, quindi ho dovuto fare 19 km di cronoscalata prima di rientrare in scia. E la scia in una salitina dove si viaggia a 25 orari si sente eccome!!!

Ecco...questo è quello che intendo nel definire il modello di gara e simularlo al meglio. Okay che ho fatto una gara con z5+ da polarizzato (ed oltre) ma all'interno di essa, tra una z6 e l'altra ci stanno anche 18% in z4 e 17% in z3! Intensità non fatte negli ultimi 2 mesi.
Allenando queste intensità inserendovi anche scatti ed allunghi si creano importanti adattamenti, tra i quali quello che Brooks ha definito effetto shuttle del lattato (riutilizzo del metabolita come fonte energetica). I maratoneti lo sanno bene ed eseguono allenamenti ad hoc per creare questo adattamento (alternanza di ritmi tra +5% e -5% della soglia del lattato per durate/distanze estremamente lunghe).
 

Ludobal

Passista
5 Giugno 2011
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[MENTION=10421]Salvo[/MENTION]: per me questi sono gli allenamenti migliori per GF con salita: under/over FTP! Mi pare che siano il VO2max race winning interval di coggan. Bellissimi allenamenti! o-o
 

Marietto64

Apprendista Velocista
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Letture polarizzate...

http://www.fftri.com/files/pdf/Seiler IJSPP 2010.pdf

Interessante questo studio citato nel documento perchè molto lungo e perchè prende in considerazione la individualizzazione

Gaskill et al reported the results of a 2 y project involving 14 cross-country skiers. During the first year, athletes trained similarly, averaging 660 training hours with 16% HIT (nominal distribution of sessions). Physiological test results and race performances during the first year were used to identify seven athletes who responded well to the training and seven who showed poor VO2 max and lactate threshold progression, and race results. In the second year, the positive responders continued using their established training program whereas the nonresponders performed a markedly intensified training program with a slight reduction in training hours. They observed that the nonresponders from year 1 showed a positive response to the intensified program in year 2 (VO2 max, lactate threshold, race
result points). The positive responders from year 1 showed a similar development in year 2 as year 1.


Allego conclusioni del documento con qualche mio grassetto:

The studies outlined above combine to suggest that over the long term, (1) successful endurance athletes achieve excellent results when accumulating a high training volume by emphasizing frequent exposure to 60 to 180 min bouts performed at approximately 60 to 75% of VO2 max (ie, LIT) in combination with a modest proportion of training performed at intensities between 85 and 100% of VO2 max (about 20% of training sessions), and (2) when HIT is heavily emphasized by adding interval workouts and decreasing the volume of LIT, the effects are equivocal at best. While these conclusions are based on a growing body of published studies, they are unrevealing and unsatisfying from a mechanistic viewpoint.

o-o
 
23 Ottobre 2015
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In effetti dopo aver caricato il file su GC il quadro appare chiaro:
Z5 VO2Max 304 348 15:55 11%
Z6 Anaerobico 348 435 12:28 9%
Z7 Neuromuscolare 435 MAX 04:12 3%
Peraltro la salita non era molto ripida (3% medio) ma aveva diverse rampe da poche decine a qualche centinaio di metri (pendenza anche al 15%).

Altro problema è stato che causa caduta ad inizio salita e relativo tappo in un restringimento ho perso ben 3min dai primi, quindi ho dovuto fare 19 km di cronoscalata prima di rientrare in scia. E la scia in una salitina dove si viaggia a 25 orari si sente eccome!!!

Ecco...questo è quello che intendo nel definire il modello di gara e simularlo al meglio. Okay che ho fatto una gara con z5+ da polarizzato (ed oltre) ma all'interno di essa, tra una z6 e l'altra ci stanno anche 18% in z4 e 17% in z3! Intensità non fatte negli ultimi 2 mesi.
Allenando queste intensità inserendovi anche scatti ed allunghi si creano importanti adattamenti, tra i quali quello che Brooks ha definito effetto shuttle del lattato (riutilizzo del metabolita come fonte energetica). I maratoneti lo sanno bene ed eseguono allenamenti ad hoc per creare questo adattamento (alternanza di ritmi tra +5% e -5% della soglia del lattato per durate/distanze estremamente lunghe).
Allenando anche...
Vuol dire che avresti dovuto allenarti di piu', oppure che per il tuo livello attuale hai preteso troppo.
Come già detto da altri, anche io concordo che sei sulla buona strada.
Ma con il Numero di ore o sessioni di allenamento che hai fatto era il massimo che potevi ottenere.
Se avessi fatto le sedute che hai detto, avresti dovuto sacrificare altri allenamenti mantenedo il numero di ore inalterato.
Se toglievi alta intensità per fare shuttle del lattato magari non saresti stato cosi' brillante nei rilanci.
Se sostituivi la parte bassa con shuttle del lattato probabilmente saresti stato troppo stanco.
La coperta è corta per tutti, ma forse gli allenamenti polarizzati massimizzano la Performance ottenibile a parità di tempo.
 
22 Marzo 2007
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human-powered
Insomma, a me sto polarizzato inizia a starmi sulle balle. Zone troppo amore che creano enorme confusione ed impossibilità di avere un quadro complessivo di ciò che si fa.
Non fare così, dai o-o
È piuttosto evidente che il termine “polarizzato”, di per sé, dica relativamente poco. Senza una progressione coerente con la specificità, e derivante sia da obiettivi sia da capacità disponibili, quantificando carico e risposta al carico, si programma poco.
E 2 mesi non sono di certo sufficienti a promuovere o bocciare un approccio: vedilo anche nel giusto contesto (situazione generale, condizioni ambientali, aspetti al contorno).
Il fatto che periodicamente ritornino idee già percorse è anche sintomo che fortunatamente il corpo continua a funzionare allo stesso modo :mrgreen: siamo noi a non aver capito ancora tutti i dettagli. In questo senso adattarsi a schematizzazioni generiche aiuta poco, adattarle alle esigenze particolari (sfruttando i dati "reali" disponibili) certamente di più.
 

andre.road

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:-)
si ma dopo 5-6 anni l'è bella che costruita...polarizza!! :-x:mrgreen:


ahahaha...

è vero probabilmente prediligo un'alternanza tra high volume training ed interval training.

Provo anche a polarizzare ma molto a casaccio e troppo saltuariamente. Sono concetti con i quali sto prendendo confidenza ultimamente, molte consapevolezze le ho raggiunte più che altro per via induttiva.
 

Marietto64

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[MENTION=10611]marietto[/MENTION]: quindi in italiano che vuol dire?


The studies outlined above combine to suggest that over the long term, (1) successful endurance athletes achieve excellent results when accumulating a high training volume by emphasizing frequent exposure to 60 to 180 min bouts performed at approximately 60 to 75% of VO2 max (ie, LIT) in combination with a modest proportion of training performed at intensities between 85 and 100% of VO2 max (about 20% of training sessions), and (2) when HIT is heavily emphasized by adding interval workouts and decreasing the volume of LIT, the effects are equivocal at best. While these conclusions are based on a growing body of published studies, they are unrevealing and unsatisfying from a mechanistic viewpoint.


Più che tradurre, tirerei delle somme forse utili alla discussione:

- buoni risultati si ottengono con volumi considerevoli, con buona pace di Carmichael e dei "time crunched" (ancora inglese, ahi!);:mrgreen:

- il range di allenamento di fondo è piuttosto ampio (60-75% di Vo2 max) e rientra da z1 alta a z 3 (bassa ?) Coggan. Comunque inferiore a VT1 (o soglia aerobica)

- il 20% di cui si parla è riferito al numero di sessioni e non al tempo in zona;

- ulteriormente elevare l'intensità magari a scapito del volume non è produttivo, quantomeno non sempre e non i tutti i soggetti;

- comunque le conclusioni di cui sopra non possono considerarsi conclusive.
 

Marietto64

Apprendista Velocista
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[MENTION=10611]marietto[/MENTION]: che vuol dire

il 20% di cui si parla è riferito al numero di sessioni e non al tempo in zona;

C'è un gran scontro di "cervelli" :mrgreen: per cercare di capire che cosa significhi quel benedetto 20% di indicazione nel polarizzato cioè se:

- il 20% debba intendersi come tempo effettivo passato sopra la VT2 (o sopra soglia anaerobica, circa), in pratica su 10 ore di allenamento ne passo due sopra soglia;

- il 20% debba intendersi invece come percentuale sul totale delle sessioni di allenamento, in pratica su 10 sessioni ne faccio due sopra soglia, senza quantificare gli effettivi minuti;

Alcuni studi indicano la prima, altri la seconda, questo di Seiler indica appunto il numero di sessioni.
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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molto bella e funzionale
Se ho ben compreso... quel 20 % dovrebbe uscire dal totale del percorso allenante tutto compreso... cioè tutta la stagione, questo mi pare di aver capito leggendo le relazioni di Friel che ha messo al vaglio i dati dei migliori atleti, quindi le varie sezioni sarebbero da strutturare in tal senso... anche in base al risultato che si vuole ottenere, ne esce che ognuno dovrà trovare tempi e modi.
 

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